Eni: la storia del brand in mostra all'ADI Design Museum di Milano

Funiciello (Eni): "Il brand ha accompagnato l’azienda dalla nascita fino ad oggi cercando di assecondare, e guidare, tutti i principali processi di cambiamento“

di Claudia Mosca
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Eni all’ADI Design Museum di Milano con l’installazione “Il cane a sei zampe, la storia di un’icona che guarda al futuro”

In occasione della Biennale della Grafica 2024 Eni, per la prima volta main partner dell’ADI Design Museum, ha inaugurato a Milano la mostra “Il cane a sei zampe, la storia di un’icona che guarda al futuro”. La mostra, visitabile dal 22 al 31 maggio 2024, accompagna i visitatori in un viaggio alla scoperta della storia del celebre logo di Eni, il “cane a sei zampe”, simbolo di energia e innovazione fin dal 1953. L'installazione, ispirata alla storica stazione di servizio Agip progettata da Mario Bacciocchi, ripercorre le tappe fondamentali dell'evoluzione visiva e pubblicitaria dell’azienda, dal disegno originale di Luigi Broggini fino agli ultimi rebranding.

Per raccontare al meglio il percorso evolutivo, l'esposizione è suddivisa in due livelli narrativi: il primo livello ricrea le linee della stazione di servizio Bacciocchi, icona del design milanese degli anni Cinquanta, mentre il secondo livello è dedicato a isole espositive che evocano i contesti territoriali in cui il logo è stato vissuto. Attraverso fotografie, manifesti, riproduzioni di oggetti e disegni originali, i visitatori possono esplorare oltre settant’anni di storia del marchio Eni, proiettandosi poi verso le nuove identità visive delle società PlenitudeEniliveVersalis.

Oggi, il simbolo del “cane a sei zampe” trova una nuova interpretazione proprio nei nuovi loghi delle sue società - Plenitude, Enilive e Versalis - che adottano colori come il verde e il blu per rappresentare l’impegno verso le energie rinnovabili, i biocarburanti e soluzioni avanzate per una mobilità sostenibile e la chimica. Questi nuovi marchi riflettono la trasformazione di Eni, che abbraccia una visione di energia integrata e diversificata, mantenendo però saldi i valori di solidità e dinamismo che da sempre caratterizzano l’azienda.

L’ADI Design Museum, con la sua vasta collezione permanente del premio Compasso d’Oro, si pone come punto di riferimento per la cultura del design a livello nazionale e internazionale. Nato dal recupero di un luogo storico della Milano degli Anni Trenta, il museo ospita mostre temporanee, incontri e iniziative trasversali che esplorano il design contemporaneo. La mostra di Eni si inserisce in questo contesto dinamico, offrendo una riflessione sulla storia e sul futuro della comunicazione visiva aziendale. La collaborazione tra le due realtà evidenzia come la comunicazione visiva di Eni si sia adattata e rinnovata nel tempo, mantenendo sempre al centro l’innovazione e la sostenibilità. 

Dopo la tappa milanese, la mostra si sposterà al Palazzo delle Esposizioni a Roma, nella Sala Fontana, dal 10 giugno al 10 luglio 2024. Il carattere itinerante del progetto sottolinea l’importanza del design per l'azienda stessa, portando al pubblico di diverse città italiane un pezzo di storia del marchio.

L'intervista di affaritaliani.it a Antonio Funiciello, Head of Identity Management di Eni

 

Antonio Funiciello, Head of Identity Management di Eni, ha raccontato ai microfoni di affaritaliani.it qual è stato il percorso di sviluppo del brand Eni e quali i punti di riferimento scelti per aumentarne la riconoscibilità. "Il brand ha accompagnato l’azienda dalla nascita fino ad oggi cercando di assecondare, e allo stesso tempo anche guidare, tutti i principali processi di cambiamento. Non a caso, alcuni restyling sono stati vissuti in momenti topici per l’azienda, come dimostra la scelta - durante la privatizzazione - di creare una nuova conformazione per il logo", racconta Funiciello.

Il "cane a sei zampe", il simbolo indelebile di Eni, ha avuto modo di espandersi e crescere nel corso del tempo. "In questi ultimi anni, la nascita dei retail ha portato allo sviluppo di nuovi cani. Siccome l’azienda sta cambiando, arrivando ad offrire tutti i principali servizi energetici - non solo quelli tradizionali ma anche quelli offerti di Plenitude e Enilive - è necessario ancora una volta aggiornare il racconto del brand". 

"Il cane di oggi ha assunto una dimensione più ‘pop’, più ‘popolare’, proprio per rispecchiare il ruolo del cane come parte dell’arredo urbano degli italiani, e non solo. Infatti, Eni non è presente solo in Italia, ma anche nel resto del mondo. Noi siamo un’azienda internazionale, la più importante azienda internazionale italiana", conclude Funiciello. "Abbiamo per questo una grande responsabilità. Proprio perché tutti ci conoscono, abbiamo la necessità di raccontarci tutte le volte in cui ci trasformiamo". 

Le parole di Luciano Galimberti, Presidente ADI ad affaritaliani.it 

 

"L’Associazione per il Design Industriale, l’ADI, da settant’anni si occupa di valorizzare il design all’interno di tutti i settori merceologici che si occupano delle relazioni con il mondo esterno. Eni, di fatto la più grande impresa italiana internazionale, da oltre settant’anni segue lo stesso percorso. Ci è sembrato quindi assolutamente naturale dialogare con l'azienda per capire, in occasione di questo rebranding, quali fossero i valori profondi che ne dettano le ragioni", ha spiegato Luciano Galimberti, Presidente ADI

"Il design italiano si distingue dalle altre formule di design perché non si occupa solo della forma degli oggetti, o di un logo come in questo caso, ma anche della capacità di costruire relazioni con il mercato e con la società. Per far questo", sottolinea Galimberti, "è importante porsi delle domande rispetto alla contemporaneità. Eni lo fa quotidianamente attraverso il proprio lavoro, mentre il museo lo fa altrettanto quotidianamente rispetto alla costruzione di una convivenza civile". 

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