Eni lancia il Piano di Trasformazione e Decarbonizzazione per Versalis
Si prevede una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 1 milione di tonnellate, equivalenti al 40% delle emissioni annuali di Versalis in Italia
Eni: presentato il Piano di Trasformazione e Decarbonizzazione per Versalis con investimenti pari a 2 miliardi di euro
Eni annuncia l’attuazione del nuovo Piano di trasformazione e rilancio per Versalis, volto a ridefinire il settore chimico dell'azienda in un'ottica di sostenibilità e riduzione delle emissioni di CO2. Coerente con gli obiettivi di transizione energetica, il piano prevede investimenti di circa 2 miliardi di euro nei prossimi cinque anni destinati ai principali siti italiani di Versalis. Tra le priorità strategiche emergono la decarbonizzazione e lo sviluppo di impianti orientati alla chimica sostenibile, alla bioraffinazione e all’accumulo di energia.
Il piano ambizioso implica la cessazione degli impianti di cracking a Brindisi e Priolo, e del polietilene a Ragusa, con l’obiettivo di ridurre drasticamente l’esposizione di Versalis alla chimica di base, un settore colpito da una crisi strutturale irreversibile in Europa. In totale, si prevede una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 1 milione di tonnellate, equivalenti al 40% delle emissioni annuali di Versalis in Italia.
A termine di questo processo di riconversione industriale, Eni punta a sviluppare una chimica a basso impatto ambientale e ad alto valore aggiunto, con un portafoglio concentrato su prodotti sostenibili e adatti ai mercati in crescita. Le nuove piattaforme si articoleranno in quattro aree principali: la biochimica (che include Novamont), il downstream (rafforzato dalle acquisizioni di Finproject e Tecnofilm), la circolarità (attraverso il riciclo chimico e meccanico) e la chimica di base, quest'ultima in fase di riposizionamento sui polimeri.
La nuova struttura aziendale, organizzata secondo un modello satellitare, rappresenta un ulteriore passo nel percorso di Eni verso un’economia a basso impatto ambientale, in linea con la strategia aziendale che privilegia la tecnologia e i settori innovativi legati alla transizione energetica. Il piano rappresenta anche una risposta alle esigenze occupazionali e industriali, con un saldo positivo sul fronte dell’impiego nonostante la riorganizzazione degli impianti meno sostenibili.