Eni: nel I semestre 2024 utile operativo a 4,1 mld e produzione incrementata del 6%

Descalzi (Eni): "Abbiamo ottenuto eccellenti risultati con €1,5 mld di profitti netti adjusted e stiamo compiendo progressi superiori alle aspettative nella gestione del portafoglio"

di Redazione Corporate
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Claudio Descalzi

Corporate - Il giornale delle imprese

Eni, i risultati del II trimestre e del I semestre 2024: crescita della produzione e continuo miglioramento del portafoglio E&P

Eni ha pubblicato i risultati del secondo trimestre e del primo semestre del 2024, presentando dati superiori alle aspettative. In particolare, si è registrato un incremento del 6% della produzione rispetto al 2023. La forte generazione di cassa e la rigorosa disciplina finanziaria consentono la competitiva remunerazione degli azionisti, con l’accelerazione del programma di buyback, rispetto alla scadenza di aprile 2025. Inoltre, Eni ha rivisto alcuni target per il 2024, come l’ebit proforma adjusted, salita a 15 miliardi di euro.

Nel secondo trimestre 2024, Eni ha conseguito l'utile operativo proforma adjusted di 4,1 miliardi di euro, sostanzialmente in linea, nonostante lo sfavorevole confronto con il 2023 a causa della normalizzazione del risultato di GGP e della riduzione dei margini di Versalis. Questo dato è stato compensato dal miglioramento della performance di E&P, in aumento del 26% e che registra un utile operativo proforma adjusted di 3,5 miliardi di euro nel secondo trimestre, grazie all’incremento della produzione e ai migliori prezzi di realizzo dell’olio, nonché dall’incremento dei risultati del business della raffinazione.

L'utile ante imposte adjusted è di 3,4 miliardi di euro, mentre l'utile netto adjusted di competenza degli azionisti è di 1,5 miliardi di euro, in calo del 21%, penalizzato dall'aumento del tax rate di gruppo al 55%, a causa del maggior carico fiscale sui risultati ante imposte consolidati dei Paesi esteri.

Si registrano solidi risultati e crescita delle attività relative alla transizione: Enilive e Plenitude confermano ciascuno un EBITDA proforma adjusted di circa 1 miliardo di euro. Inoltre, il piano di dismissioni procede più rapidamente rispetto alle aspettative, con la previsione di una incisiva riduzione del leverage, atteso ben al di sotto del 20%, rispetto all’iniziale previsione tra 20-25%.

Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, ha commentato: "Nel II trimestre ’24 abbiamo ottenuto risultati superiori alle attese, dimostrando i significativi progressi fatti da Eni in molteplici aspetti della sua strategia e del piano industriale illustrati agli investitori lo scorso marzo. Rispetto ai chiari obiettivi di sviluppo delle nostre linee di business che presentano vantaggi competitivi, ovvero la produzione di idrocarburi, la bioraffinazione e la capacità di generazione rinnovabile, abbiamo conseguito in ciascuno una rilevante crescita. Tali progressi ci hanno consentito di ottenere eccellenti risultati finanziari con 1,5 miliardi di euro di profitti netti adjusted".

"In parallelo alla crescita industriale, stiamo compiendo progressi superiori alle aspettative nelle attività di gestione del portafoglio in termini sia di tempi di esecuzione sia di valore generato", ha continuato Descalzi. "Stiamo migliorando la qualità del portafoglio Upstream, con il recente annuncio della dismissione di attività petrolifere non strategiche in Alaska e il completamento in corso della vendita delle attività onshore in Nigeria, mentre abbiamo definito un accordo per l’aggregazione aziendale tra Ithaca Energy e in nostri asset in UK. Enilive ha annunciato un accordo di esclusiva con il fondo KKR per un ingresso di capitale privato che, in modo simile all’operazione finalizzata nel primo trimestre relativa a Plenitude, concorra a finanziare la crescita e confermi il valore che stiamo creando nei nostri business legati alla transizione".

"Nonostante il contributo del portafoglio sia stato relativamente contenuto nel secondo trimestre, il debito netto è diminuito e, con i disinvestimenti che stanno progredendo, prevediamo un leverage significativamente inferiore a 0,2 a fine anno, meglio delle nostre aspettative iniziali", ha aggiunto l'AD di Eni. "Questo a sua volta ci consentirà di accelerare il piano di riacquisto di azioni proprie da €1,6 mld a conferma della nostra capacità di realizzare sia gli obiettivi di crescita del business, sia quelli di remunerazione degli azionisti".