Eni: presentati i risultati del terzo trimestre e dei nove mesi 2024
Descalzi (Eni): "Nel Q3 abbiamo superato le aspettative, dimostrando una tenuta notevole grazie a una rigorosa disciplina nei costi"
Eni: annunciati i risultati del terzo trimestre e dei nove mesi 2024, utile netto adjusted pari a 1,3 miliardi di euro
Eni ha pubblicato i risultati consolidati del terzo trimestre e dei nove mesi 2024, un bilancio positivo che evidenzia la solidità finanziaria e la resilienza del modello di business nonostante un contesto operativo complesso e un calo nei prezzi del Brent. L'amministratore delegato Claudio Descalzi ha commentato: "Nel Q3 abbiamo superato le aspettative, dimostrando una tenuta notevole grazie a una rigorosa disciplina nei costi e agli investimenti mirati, conseguendo risultati eccellenti sia in termini di redditività sia di cassa".
Tra i numeri chiave, il terzo trimestre ha visto Eni registrare un utile operativo proforma adjusted di €3,4 miliardi, mentre l’utile netto adjusted si è attestato a €1,3 miliardi. Il flusso di cassa adjusted è stato di €2,9 miliardi, sostenuto dalla crescita dei nuovi progetti e dall’efficienza operativa. Nello stesso periodo, l’utile operativo del settore Exploration & Production ha toccato i €3,2 miliardi, in aumento rispetto all’anno precedente, nonostante l’indebolimento del prezzo del Brent (-8%) e il rafforzamento dell’euro, evidenziando un aumento della produzione media di idrocarburi del 2% rispetto al 2023, arrivando a 1,66 milioni di boe/giorno.
La società ha inoltre accelerato il piano di riacquisto di azioni a €2 miliardi, un incremento del 25% rispetto ai €1,6 miliardi annunciati nel trimestre precedente e un significativo +80% rispetto al piano annuale originale. Questo riacquisto porterà il ritorno di cassa totale agli azionisti a circa il 38% del CFFO, sostenendo ulteriormente la fiducia degli investitori.
Eni ha ottenuto anche il via libera per il progetto Baleine in Costa d'Avorio, con una nuova produzione pianificata entro la fine del 2024. In Italia, l'avvio del progetto Argo-Cassiopea, che produrrà 1,5 miliardi di metri cubi di gas con emissioni nette Scope 1&2 pari a zero, rappresenta il più grande progetto di gas degli ultimi anni.
Nell’ambito della transizione energetica, la prima iniezione di CO2 nell’offshore adriatico di Ravenna ha segnato un traguardo per il progetto di cattura e stoccaggio di CO2. Parallelamente, il progetto HyNet nel Regno Unito ha beneficiato di fondi pubblici per il trasporto e lo stoccaggio di CO2, consolidando l’impegno di Eni verso la sostenibilità.
Gli investimenti in nuovi business sono stati altrettanto significativi: il fondo KKR ha iniettato €2,9 miliardi in Enilive, mentre è stata confermata la costruzione di una bioraffineria da 650 mila tonnellate annue in Malesia in collaborazione con Petronas ed Euglena. In termini di dismissioni, la vendita delle attività onshore in Nigeria ha contribuito a ottimizzare il portafoglio di Eni, che si concentra ora sugli asset offshore e sul progetto Nigeria LNG.
La produzione di gas naturale ha raggiunto i 131 milioni di metri cubi al giorno nel terzo trimestre, con un incremento dell'1% rispetto allo stesso periodo del 2023. Nei nove mesi del 2024, il flusso di cassa operativo adjusted prima del capitale circolante si è attestato a €10,7 miliardi, coprendo ampiamente il fabbisogno di investimenti organici di €6,1 miliardi e generando un free cash flow organico di €4,6 miliardi. Guardando al futuro, Eni prevede una produzione di idrocarburi annua di 1,70 milioni di barili di olio equivalente al giorno, con un EBIT proforma adjusted di gruppo di circa €14 miliardi e un CFFO adjusted di €13,5 miliardi.