FS Italiane: nel 2022 utile netto pari a 202 milioni di euro
Ferraris (Gruppo FS): "Risultati conseguiti e attività avviate sono la solida base per portare a completamento gli obiettivi del PNRR"
FS Italiane chiude il 2022 con utile netto pari a 202 milioni: investimenti tecnici a 11,3 mld di euro
Il Consiglio di Amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane, presieduto da Nicoletta Giadrossi, ha esaminato e approvato il progetto di Relazione finanziaria annuale della Società al 31 dicembre 2022. La nuova governance del Gruppo, espressa nel Piano industriale decennale attraverso la creazione dei 4 poli di business (Infrastrutture, Passeggeri, Logistica e Urbano), evidenzia i primi risultati positivi. Il Gruppo chiude il 2022 con un Risultato Netto di esercizio positivo, pari a 202 milioni di euro, in netta ripresa rispetto agli impatti economico-finanziari dell’emergenza sanitaria generati nei due esercizi precedenti e nonostante la pesante e negativa evoluzione del conflitto in Ucraina, che continua a rappresentare un fattore di forte instabilità sociopolitica ed economico-finanziaria a livello non solo europeo, con le conseguenti significative criticità sul fronte dei costi dei materiali e delle commodities.
Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS, ha commentato: “I positivi risultati conseguiti nel 2022 confermano il ruolo chiave del Gruppo FS nel dotare il Paese di un sistema infrastrutturale, di mobilità e di logistica merci efficiente e integrato, nonché nel contribuire a rendere le nostre città più sostenibili. La crescita dei ricavi in un anno del 12% è frutto della capacità operativa del Gruppo che ha permesso di cogliere il consistente aumento della domanda di mobilità di persone che ha visto raddoppiare, rispetto al 2021, i viaggiatori delle Frecce. Tutti gli indicatori economici sono in crescita trainati dalla gestione ordinaria, con l’EBITDA in miglioramento di oltre 1,1 miliardi di euro, tenendo conto della drastica riduzione nel 2022 rispetto al 2021 per circa 800 milioni di euro dei ristori Covid. Il Gruppo chiude con un +5% di utile netto. I risultati conseguiti e le attività avviate costituiscono una base solida per portare a completamento gli ulteriori obiettivi legati al PNRR, le altre opere strategiche per il Paese e favorire lo sviluppo di una nuova mobilità integrata”.
I Ricavi operativi del Gruppo salgono a 13,7 miliardi di euro, con un incremento complessivo di 1,4 miliardi di euro (+12%), rispetto all’esercizio 2021, dovuto essenzialmente al significativo recupero dei volumi di domanda di servizi di trasporto ferroviari e stradali. All’incremento dei Ricavi si accompagna la crescita del Margine Operativo Lordo (EBITDA) di 324 milioni di euro, che arriva a 2,2 miliardi di euro verso gli 1,9 miliardi di euro dell’anno precedente (+17%); il Gruppo ha dato, infatti, prova di una grande capacità di reazione sul fronte della ripresa della performance operativa nei diversi business, anche considerando che la contribuzione dei ristori Covid-19 sull’EBITDA è stata nel 2022 di soli 172 milioni di euro rispetto ai 958 milioni di euro nel 2021. L’EBIT si attesta a un valore positivo pari a 262 milioni di euro (con l’EBIT Margin che passa da 1,6% a 1,9%), in crescita del +36% (pari a +69 milioni di euro) vs 2021, ovvero del +112% vs 2021 (pari a +855 milioni di euro) al netto dei ristori Covid.
Nel 2022 gli investimenti tecnici hanno toccato infatti quota 11,3 miliardi di euro (il 98% è sul territorio nazionale), con particolare riferimento allo sviluppo e al rinnovo dei settori infrastruttura, trasporto e logistica. Nella sua relazione finanziaria annuale il Gruppo ha comunicato anche di aver rispettato in ambito PNRR tutte le scadenze previste, tra le quali si evidenziano l’affidamento lavori sull’infrastruttura ferroviaria Napoli-Bari, l’affidamento lavori ERTMS (il sistema di segnalamento digitale europeo per la gestione del traffico ferroviario) per un valore di 3,27 miliardi di euro e quelli previsti nel piano per la linea Palermo-Catania.
Notevole anche il valore economico che Ferrovie dello Stato ha generato con le sue attività e ha redistribuito ai suoi stakeholder, valutato in 11,7 miliardi di euro, con un impatto superiore all’1,5% del Valore Aggiunto nazionale. In crescita, infine, anche i dipendenti, che superano ormai le 85mila unità, con una componente femminile anch’essa in costante aumento. Il tutto con uno sguardo attento allo sviluppo di una mobilità sempre più sostenibile, visto che il 60,6% dei ricavi e il 44,5% dei costi operativi sono riconducibili ad attività ecosostenibili secondo i criteri espressi dalla Tassonomia europea.