Generalfinance alla vigilia della quotazione: piani e strategie

Per l'azienda fondata dalla famiglia Gianolli è il terzo tentativo di Ipo dopo quelli andati falliti nel 2020 e nel 2021

Massimo Gianolli, ceo di Generalfinance
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Generalfinance da mercoledì 29 giugno in Borsa: strategia e obiettivi

Un processo lungo e travagliato, ma la terza volta è quella buona: da domani 29 giugno Generalfinance verrà quotata in Borsa. “Ci avevamo già provato nel 2020 e nel 2021 – ci spiega Massimo Gianolli, ceo dell’intermediario finanziario specializzato nel factoring alle piccole e medie imprese fondato nel 1982- ma c’erano state situazioni molto complesse. Ora invece siamo soddisfatti, ci piace la valutazione che è stata data della nostra società ma anche il fatto che sia stato adeguatamente valorizzato il nostro bagaglio di competenze costruito in oltre 40 anni. Riteniamo questa operazione una sorta di premio all’azienda”.

La capitalizzazione complessiva è intorno ai 91 milioni, un valore relativo che, in un mercato più rialzista sarebbe potuta essere anche maggiore. Ma la domanda è stata doppia rispetto all’offerta, il che significa che vengono riconosciuti a Generalfinance fondamentali interessanti. Partendo dalla certezza che l’azienda ha attraversato diverse crisi e che quindi è sufficientemente robusta per reggere anche le temperie di questo triennio dannato. “Questa è una crisi particolarmente lunga – spiega Gianolli – ma sono sicuro che ci sia una maggiore consapevolezza. Anche per quanto riguarda il mondo degli Utp il sistema bancario è più maturo e più pronto ad attutire il rischio. E poi c’è da dire che, dal nostro osservatorio, c’è stato un incremento del 70% dei turnover aziendali, significa che in molte stanno riuscendo a mettere in campo dinamiche efficaci quando si trovano in difficoltà”.

Ma è inutile girarci attorno: ci si attende un incremento di crediti problematici: secondo le stime di Generalfinance, ci saranno oltre 100 miliardi di Utp e si registrerà un ulteriore inasprimento delle dinamiche di credito. Occhi e orecchie bene aperte, quindi. Sapendo però che, con le procedure e con il supporto corretto, nessuno rischia “l’osso del collo”. Su un campione di oltre 400 aziende in procedura concorsuale che si sono rivolte a Generalfinance, infatti, la stragrande maggioranza è uscita dalla crisi o ha comunque potuto rinegoziare. È però fondamentale combattere per la prevenzione, perché le imprese vengano educate a un rapporto più rigoroso ed efficace con la finanza.

Lo sguardo di Generalfinance è anche e soprattutto orientato verso il futuro. “Da mercoledì – conclude Gianolli – progettiamo i prossimi 40 anni dell’azienda. Continueremo con la nostra crescita, arriveremo al campo base, pronti per affrontare la scalata dell’Everest. Al momento non abbiamo alcuna velleità di fare operazioni di M&A. Poi, mai dire mai: ma con la crescita in corso vedrei quasi eventuali acquisizioni come una distrazione”.