Generali e The Human Safety Net: presentato il progetto per l'inclusione di 300 rifugiati

Sironi (Assicurazioni Generali): "Generali ha l'obiettivo di creare valore condiviso nel lungo periodo per contribuire a dare una maggiore qualità della vita alle persone"

di Elisabetta Marciano
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Generali e The Human Safety Net: al via il progetto per la formazione e l'inserimento lavorativo di 300 rifugiati e migranti

Oggi, nella capitale, Generali e The Human Safety Net hanno presentato un ambizioso progetto volto a integrare 300 rifugiati e migranti nel settore socio-sanitario italiano. L’iniziativa, che coinvolge aspiranti ausiliari socio-assistenziali (ASA), caregiver e operatori socio-sanitari (OSS), si svolgerà nelle regioni Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna e prevede la partecipazione di individui provenienti da 18 paesi.

Nel contesto attuale, l'Italia sta affrontando un significativo cambiamento demografico. Oggi, il 24% della popolazione è costituito da over 65, una percentuale che, secondo le proiezioni, crescerà di 10 punti entro il 2050. Di fronte a questa sfida, il numero di caregiver professionali è attualmente di circa 1,2 milioni, ma l'aumento della domanda di assistenza richiede urgentemente un incremento di personale qualificato.

Andrea Sironi, Presidente di Assicurazioni Generali, ha sottolineato l'importanza di questo progetto, dichiarando: "Generali ha l'obiettivo di creare valore condiviso nel lungo periodo per contribuire a dare una maggiore qualità della vita alle persone. Questo progetto è una risposta concreta alle trasformazioni demografiche e alle migrazioni, frutto di un modello di partnership pubblico-privato che vogliamo portare avanti". Sironi ha inoltre ricordato l’impegno della Fondazione The Human Safety Net, attiva dal 2017, nel sostenere percorsi di integrazione lavorativa per i più vulnerabili.

Gianluca Perin, General Country Manager di Generali Italia, ha ribadito l’impegno del Gruppo a essere un "Corporate Citizen Responsabile", sottolineando come il progetto rappresenti un passo significativo verso una società più inclusiva e solidale. "Vogliamo dare la possibilità a chi è in difficoltà di guardare al futuro con fiducia", ha aggiunto Perin.

Il progetto offre agli aderenti l’opportunità di scegliere tra due percorsi formativi: uno per diventare caregiver familiari e uno per diventare ASA o OSS. Gli studenti non solo riceveranno formazione specifica, ma saranno anche supportati nell'apprendimento della lingua italiana e nel riconoscimento dei titoli di studio necessari per ottenere le certificazioni professionali. Inoltre, verrà garantito un placement presso strutture del settore socio-sanitario, tra cui ospedali, cliniche e residenze sanitarie assistenziali (RSA).

Partito a gennaio 2024 e previsto fino a giugno 2026, il progetto ha già visto oltre 100 beneficiari avviati a tirocini dopo una formazione teorica. Questo segna un rinnovato impegno di The Human Safety Net e Generali Italia a favore dei rifugiati e migranti nel nostro paese. Dal 2019, più di 1200 persone sono state formate e 470 hanno trovato lavoro attraverso iniziative simili.

Il progetto mira a stabilire un modello che possa essere esteso e replicato in altre regioni italiane, fondandosi su una rete di collaborazioni con enti del Terzo Settore e istituzioni di formazione professionale. Tra i sostenitori figurano la Croce Rossa Italiana, la Comunità di Sant'Egidio e il Consorzio Communitas, a dimostrazione di un impegno collettivo per l’inclusione. Le agenzie di formazione e lavoro come ACOF Olga Fiorini, ASCOLOM e Randstad HR Solutions sono anch'esse parte integrante del progetto, assicurando un’adeguata preparazione e accompagnamento per i partecipanti.

La valutazione del progetto sarà coordinata dalla Fondazione Politecnico di Milano, con il supporto del centro di ricerca TIRESIA, diretto dal Professor Mario Calderini, che si dedica all'innovazione e alla finanza a impatto. In un momento storico in cui la società è chiamata a rispondere alle sfide demografiche e migratorie, iniziative come questa rappresentano una risposta concreta e umana, volta a costruire un futuro migliore per tutti.

L'intervista a Andrea Sironi, Presidente di Assicurazioni Generali

 

Andrea Sironi, Presidente di Assicurazioni Generali, a margine dell'evento, ai microfoni di affaritaliani.it, ha dichiarato: "Come è stato evidenziato, ci troviamo di fronte a un evidente problema demografico: le nascite continuano a diminuire mentre il numero di anziani è in costante crescita. Io, come ho ricordato, sono del '64 e, come dico spesso ai miei figli, quando noi della generazione del '64 andremo in pensione, loro non avranno molte possibilità. È quindi fondamentale conciliare questi due bisogni: da un lato l'accoglienza dei rifugiati, dall'altro la necessità per l'Italia di formare persone capaci di assistere gli anziani che ne hanno bisogno. Credo che questo sia un esempio importante del lavoro prezioso svolto dalla fondazione, che ormai da diversi anni è impegnata nel sostegno a quasi mezzo milione di persone".

L'intervista a Gianluca Perin, General Country Manager di Generali Italia

 

"Il progetto è nato grazie alla collaborazione con la nostra fondazione, con l’obiettivo di comprendere le esigenze del territorio. Operando nel settore sanitario, avevamo già percepito questa carenza. Abbiamo trovato partner come il Gruppo San Donato, con cui siamo riusciti a identificare le esigenze del mercato del lavoro, e abbiamo quindi coinvolto numerose associazioni. Costruire un sistema complesso è il modo in cui Generali opera. Aiuteremo 300 persone insieme alle loro comunità, ma naturalmente il nostro impegno si estenderà anche alle nostre persone, ossia agli italiani", ha commentato Gianluca Perin, General Country Manager di Generali Italia.