Generali Italia, presentato a Roma il Rapporto 2024 Welfare Index PMI
Fancel (Generali Italia): "Il dato che emerge maggiormente è l'incremento del numero di aziende che partecipano alla ricerca, insieme al loro posizionamento"
Generali Italia, Welfare Index PMI: a Roma la presentazione dell'edizione 2024 del Rapporto. Premiate 142 imprese Welfare Champion
Si è tenuto oggi a Roma l'evento di presentazione del Rapporto 2024 Welfare Index PMI, iniziativa promossa da Generali Italia con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane (Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio). Obiettivo del progetto, studiare lo stato di salute del welfare aziendale nelle piccole e medie imprese italiane.
Ad intervenire nel corso della conferenza, l'Onorevole Eugenia Maria Roccella, Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità; il Senatore Gaetano Nastri, il Capo Questore del Senato; Giancarlo Fancel, Country Manager & Ceo Generali Italia; Massimo Monacelli, General Manager di Generali Italia; Giovanni Baroni, Vicepresidente Confindustria e Presidente Piccola Industria; Davide Peli, Presidente dei giovani imprenditori Confartigianato; Sandro Gambuzza, membro della Giunta Esecutiva, Confagricoltura; Gaetano Stella, Presidente Confprofessioni; Laura Bernini, Responsabile Settore Welfare pubblico e privato, Confcommercio; Barbara Lucini, Responsabile Country Sustainability & Corporate Responsibility di Generali Italia; Enea Dallaglio, MBS Consulting – A Cerved Company.
Lo studio si basa su un modello di analisi su dieci aree: 1) Previdenza e protezione, 2) Salute e assistenza, 3) Conciliazione vita-lavoro, 4) Sostegno economico ai lavoratori, 5) Sviluppo del capitale umano, 6) Sostegno per educazione e cultura, 7) Diritti, diversità, inclusione, 8) Condizioni lavorative e sicurezza, 9) Responsabilità sociale verso consumatori e fornitori, 10) Welfare di comunità.
Il welfare aziendale contribuisce in modo fondamentale a massimizzare l'impatto positivo delle imprese sulla società e sull'ambiente. Benessere, coesione sociale e sostenibilità: questi i benefici di un'impresa che ne comprende il valore aggiunto. Welfare Index PMI, progetto che festeggia oggi il suo ottavo compleanno, monitora l'evoluzione del welfare nelle PMI, mostrandoci una situazione di piena maturità delle piccole e medie imprese. Maturità che viene raccontata attraverso i diversi fattori che l'indice indaga.
Sono quasi 7000 le PMI che quest'anno hanno aderito all'Index: la crescita del welfare è pervasiva, diffusa in tutti i settori produttivi e in tutte le aree territoriali. Prova della maturità registrata, il fatto che il 75% delle imprese raggiungono ormai un livello almeno medio di welfare, e quelle che registrano un livello alto o molto alto sono triplicate rispetto alla prima edizione dell'Index (passando dal 10,3% del 2016 al 33,3% del 2024). Già confrontando i dati con quelli raccolti nel 2022, era stata osservata una crescita importante, ma l'ulteriore incremento odierno pone l'accento sulla diffusione della consapevolezza rispetto all'importanza del welfare, strumento fondamentale per sviluppare il ruolo sociale delle imprese e di conseguenza fattore determinante di sostenibilità sociale. Le storie raccolte all'interno del rapporto, sono infatti di imprese che sono ormai parte integrante delle comunità in cui operano.
Si sono dimezzate le imprese a livello iniziale, il cui welfare consiste sostanzialmente nell’adozione delle misure previste dai contratti collettivi: dal 48,9% al 25,5%. Tra quelle prese in analisi dallo studio, l’area più matura, con un tasso di iniziativa del 56,4%, è la conciliazione vita – lavoro. Seguono a breve distanza salute e assistenza, previdenza e protezione, tutela dei diritti, delle diversità e inclusione sociale, tutte con un tasso superiore al 50%. L’iniziativa delle imprese a sostegno delle famiglie per la cultura e l’educazione dei figli, con il 10% di imprese attive, sta invece muovendo i primi passi.
Il Rapporto 2024 dedica un approfondimento a un grande protagonista della scena sociale ed economica italiana: il Terzo Settore, che conta 125.000 organizzazioni iscritte al RUNTS (Registro Unico degli Enti del Terzo Settore). Il non profit in senso più ampio coinvolge 894 mila dipendenti, quasi 4,7 milioni di volontari, e produce un valore pari al 5% del PIL. Il Terzo Settore esercita un duplice ruolo nel welfare aziendale: da un lato offre soluzioni di welfare ai propri dipendenti, dall’altro agisce come fornitore di servizi alle imprese. Gli enti del terzo settore che hanno raggiunto un livello alto e molto alto di welfare aziendale sono il 59,3%, contro il 33,3% delle imprese for profit. E in quasi tutte le aree i tassi di iniziativa sono superiori alla media delle PMI. In due aree, quelle che costituiscono la missione sociale di molti enti, raggiungono livelli di iniziativa molto superiori: nella responsabilità sociale verso consumatori e fornitori (87,2% contro 27,2%) e nella tutela dei diritti, delle diversità e dell’inclusione (82,5% contro 50,4%).
Altro dato rilevante, il numero di imprese premiate quest'anno: 142. Il rapporto ormai non si limita a fotografare il presente, ma indica la strada da seguire, inquadrando i trend evolutivi.
Le parole di Giancarlo Fancel, Amministratore Delegato Generali Italia ad affaritaliani.it
"Serve una grande diffusione del concetto di welfare sotto il profilo culturale", ha dichiarato a margine dell'evento Giancarlo Fancel, Amministratore Delegato di Generali Italia. "Abbiamo visto che le imprese interessate a capire e a partecipare alla ricerca sono sempre più numerose: questo è un ottimo segnale".
Il tema della sostenibilità come elemento sociale all'interno delle imprese assicurative è per Generali, come spiegati da Fancel, elemento primario e strategico: "Quando abbiamo intrapreso questo percorso, abbiamo capito che c'era la necessità di diffondere la cultura del welfare, sopratutto a livello delle mPMI".
"Il dato che emerge con maggiore evidenza dall'edizione 2024 del WIPMI è proprio l'incremento del numero di aziende che partecipano alla ricerca, insieme al loro posizionamento", ha concluso l'AD. "Il numero di aziende premiate cresce di anno in anno, e questo secondo me è un segnale straordinario, che fa capire l'importanza e la forza di un evento di questo genere".
Il commento di Barbara Lucini, Responsabile Country Sustainability & Corporate Responsibility Generali Italia ad affaritaliani.it
"Il welfare rientra a pieno nella strategia di sostenibilità: di Generali e delle PMI, di cui raccontiamo le storie in questo ottavo rapporto", ha commentato ai microfoni di affaritaliani.it Barbara Lucini, Responsabile Country Sustainability & Corporate Responsibility Generali Italia. "Per noi sostenibilità vuol dire fare del bene a partire da quello che sappiamo fare, da quello che siamo, mettendo a disposizione le nostre competenze e i nostri asset. Anche come datori di lavoro".
"Per le PMI di cui raccontiamo nel rapporto vuol dire consapevolezza del proprio ruolo sociale, grazie al quale il welfare diventa un fattore determinante, non solo di competitività e attrazione dei propri talenti e di ingaggio dei dipendenti ma anche di innovazione sociale e di sostenibilità", ha proseguito Lucini.
Le dichiarazioni di Massimo Monacelli, General Manager Generali Italia ad affaritaliani.it
"Generali si propone come promotore e fornitore di welfare per il Paese. Noi produciamo welfare per i nostri 13 mila dipendenti, una palestra importante che ci permette di migliorare i nostri servizi così da poterli poi fornire attraverso una piattaforma e un panel di oltre 400 soluzioni alle PMI. Il nostro è un ruolo articolato, ma la grande soddisfazione è quella di vedere migliaia di imprese italiane che nel corso degli anni non solo sono aumentate nella partecipazione al progetto ma hanno anche incrementato l'ampiezza dei propri servizi di welfare, creando benessere per le persone", ha aggiunto Massimo Monacelli, General Manager di Generali Italia.