Hera, pubblicata la nuova edizione di “In buone acque”

Iacono (Gruppo Hera): “Il report ha obiettivo di veicolare informazioni utili a un corretto dibattito sull’acqua, rendicontando investimenti e qualità di Hera”

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Gruppo Hera: la 14^ edizione di “In buone acque” conferma la qualità dell’acqua distribuita e fa chiarezza su costi e consumi del servizio

Il Gruppo Hera, secondo operatore nazionale del comparto per volumi di acqua fornita, pubblica la quattordicesima edizione di In buone acque (che sarà distribuita anche al Festival dell’Acqua organizzato a Torino da Utilitalia dal 21 al 23 settembre), report tematico di sostenibilità sulla qualità dell’acqua potabile, confermando lo storico impegno nei confronti di 3,6 milioni di persone. Ogni giorno, la multiutility porta, infatti, ai loro rubinetti un’acqua potabile economica e sicura, controllata da oltre un milione di analisi all’anno, riuscendo a garantire la continuità di una fornitura tanto essenziale soprattutto nel corso dell’estate siccitosa appena trascorsa.

Solo nel 2021, Hera ha destinato al ciclo idrico integrato quasi 200 milioni di euro e ha registrato nel triennio 2019/2021 investimenti pari a circa 57 euro pro capite sui territori gestiti (a fronte della media nazionale di 46 euro ad abitante). Avere le idee chiare in fatto di acqua, d’altronde, non è affatto semplice e proprio per questo la nuova edizione del report ha deciso di affrontare e sfatare alcuni falsi miti che distorcono la percezione pubblica del tema. Secondo lo studio “The European House”, ad esempio, solo il 26% delle persone conosce l’entità della propria spesa annuale per l’acqua, con la maggior parte degli intervistati che quindi ignora o addirittura sovrastima questa cifra. Un fatto davvero curioso, anche perché l’Italia ha tariffe idriche tra le più basse d’Europa.

La confusione regna sovrana anche sulle attività di cui si compone il servizio idrico integrato, con una metà abbondante degli intervistati che non vi include le attività di fognatura e depurazione, fondamentali invece per una corretta chiusura del cerchio e per la restituzione all’ambiente di una risorsa compatibile con ecosistemi e ulteriori riusi. Infatti, il 40% dei costi del servizio idrico sono destinati proprio alla gestione fognatura e depurazione. Inoltre, i consumi idrici giornalieri di ognuno di noi sono stimati dal 68% delle persone fra i 155 e i 190 litri, ma hanno ormai raggiunto i 220 litri. Occorre dunque impegnarsi per il risparmio della risorsa, e con questo obiettivo Hera mette a disposizione il Diario dei consumi, uno strumento intuitivo per confrontare i propri consumi di acqua con quelli di altri e potersi così migliorare (già disponibile per il 27% dei clienti di Hera, è in estensione nei prossimi anni a tutti i clienti di Hera e di AcegasApsAmga).

Meritevole di ogni nostra attenzione, l’acqua del rubinetto si prende a sua volta cura di noi. Nel territorio servito dalla multiutility, infatti, tale risorsa è controllata da oltre 3.200 analisi al giorno, effettuate dai laboratori del Gruppo Hera ma anche da Romagna Acque e dalle Asl territoriali, che confermano tutte la stessa cosa: l’acqua è non soltanto buona, con valori di calcio, magnesio e potassio in linea con quelli delle acque minerali in bottiglia in commercio, ma è anche sicura, con valori di cloruro, nitrato e nitrito inferiori di oltre l’84% ai limiti di legge.

Con il report Hera rende possibile controllare, territorio per territorio, i valori corrispondenti ai tanti diversi parametri dell’acqua, fornendo poi un dettaglio ulteriore con l’etichetta dell’acqua in bolletta, dove sono indicati i risultati delle analisi per ogni singolo comune servito, aggiornati ogni 6 mesi per ben 19 parametri, confrontati, ove possibile, con i limiti di legge. Il report fornisce anche i risultati delle analisi, tutti rassicuranti, che il Gruppo Hera effettua per ricercare anche i cosiddetti contaminanti emergenti, per i quali la legge non fissa ancora un limite sulla loro presenza nelle acque potabili.

L’operazione trasparenza è integrata dalla app gratuita Acquologo che, oltre a fornire ulteriori informazioni sulla qualità dell’acqua potabile, consente ai titolari di un contratto acqua stipulato con Hera di fare l’autolettura e ricevere avvisi sulle interruzioni programmate del servizio. A questo si aggiunge l’area web dedicata, dove si possono trovare consigli utili al risparmio idrico ma anche risposte alle domande più ricorrenti che possono sorgere in ciascuno di noi quando si pensa a un bene così prezioso e irrinunciabile.

I vantaggi per chi sceglie di bere acqua del rubinetto al posto di quella in bottiglia, d’altronde, sono anche economici: una famiglia di tre persone che faccia questa scelta, infatti, può risparmiare in media fino a 480 euro all’anno. Il 54% dei clienti Hera si è già orientato in questa direzione, aiutando così anche l’ambiente attraverso il mancato consumo di oltre 300 milioni di bottiglie di plastica. Se lo facessero tutti, altri 420 milioni di bottiglie potrebbero essere evitati.

“La chiave di ogni miglioramento è fatta di consapevolezza, e questo report ha il preciso obiettivo di veicolare informazioni utili a un corretto dibattito sull’acqua, continuando altresì a rendicontare in maniera puntuale gli investimenti e la qualità dell’acqua distribuita da Hera nei territori serviti. Un’acqua di cui ci si può davvero fidare e che il 54% dei nostri clienti utilizza già per dissetarsi al posto di quella in bottiglia, un dato superiore alla media italiana pari al 29% e che auspichiamo aumenti ancora in futuro nella direzione della sostenibilità ambientale e del risparmio economico”, ha commentato Orazio Iacono, Amministratore Delegato del Gruppo Hera.