Hera e Victoria PLC, accordo per un futuro di "carbon neutrality"

Il progetto partirà dallo stabilimento di Alfonsine, con l'obiettivo di renderlo capace di autoprodurre energia verde e creare nuovi posti di lavoro

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Hera e Victoria PLC, al via partnership per l'efficienza energetica e la decarbonizzazione

Il Gruppo Hera, una delle principali multiutility italiane, e il Gruppo Victoria, multinazionale inglese del settore ceramico con sede legale nel Modenese e cinque stabilimenti in Italia, hanno annunciato, nell’ambito del Salone Internazionale della Ceramica CERSAIE di Bologna, una collaborazione di medio-lungo periodo per sviluppare idee, risorse e soluzioni innovative mirate a raggiungere la neutralità climatica. Nello scenario attuale, ogni giorno più incerto, occorre, infatti, investire per dare alle aziende ceramiche italiane un futuro di carbon neutrality, abbattendo drasticamente la produzione di CO2 e fornendo una stabilità dei costi dell’energia per gli anni a venire. La strategia da seguire ha l'obiettivo di mitigare, progressivamente, l’esposizione al mercato riguardo ai costi energetici.

Il progetto parte da Ravenna, dove Ceramica Santa Maria, che fa parte della multinazionale dal 2021, desidera investire per trasformare l’attuale stabilimento di Alfonsine rendendolo il più possibile autonomo e in grado di autoprodurre energia verde, allo scopo di creare nuovi posti di lavoro attraverso il potenziamento della capacità produttiva e sviluppando sinergie con le realtà del territorio (come, ad esempio, il vicino porto ravennate).

La carbon neutrality per aziende energivore, come quelle ceramiche, è un’impresa molto complessa, che richiede la messa in campo di diversi strumenti per l’avvio di un percorso progressivo di decarbonizzazione e di efficientamento energetico che tenga conto delle attuali tecnologie disponibili in un’ottica di fattibilità e a costi contenuti. Nello specifico, il progetto prevede l’installazione sui tetti degli stabilimenti di impianti fotovoltaici e la realizzazione di un campo fotovoltaico a terra per aumentarne in modo significativo l’autoproduzione di energia elettrica verde, oltre che la realizzazione di un impianto di cogenerazione di circa 5 MW che produca energia elettrica e termica e che consentirà di rendere completamente indipendente dai fabbisogni energetici la fabbrica.

Contemporaneamente, verranno avviati progetti finalizzati a predisporre l’infrastruttura tecnologica di soluzioni innovative, come quella dell’idrogeno verde, con la costruzione di un primo elettrolizzatore da 2 MW alimentato da energia prodotta da fotovoltaico, in grado di attivare, fin da subito, un percorso di progressiva decarbonizzazione delle emissioni dirette dello stabilimento. Questo programma di autonomia energetica verrà riproposto per altri stabilimenti del gruppo, in un’ottica di sostenibilità ambientale e di ambizione a un futuro a zero emissioni.