Imprenditore digitale: gli strumenti per diventarlo

Aprire una partita iva, creare un eCommerce, una pagina social sono azioni alla portata di tutti, grazie a piattaforme che guidano nel processo di realizzazione

di Redazione Corporate
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Diventare imprenditori digitali: una sfida quotidiana che necessita di strumenti mirati

Gli avvenimenti degli ultimi anni, tra covid e pandemie, hanno avuto un profondo effetto sulle abitudini e preferenze di acquisto delle persone. Il digitale è entrato prepotentemente nelle abitudini degli italiani, riuscendo ad avvicinare anche i consumatori meno tecnologici, grazie a servizi e piattaforme sempre più accessibili e semplificate.

Questo nuovo panorama, dall’altro lato, ha dato energia a piccoli imprenditori e aspiranti tali che hanno aperto il cassetto dei sogni per cercare di sfruttare questo nuovo canale e dare vita a nuovi business.

Aprire una partita iva, creare un eCommerce e una pagina social oggi sono davvero azioni alla portata di tutti, grazie a piattaforme semplificate che guidano nel processo di realizzazione. È la nuova e ambitissima professione di “Imprenditore e imprenditrice digitale”, attorno alla quale si sviluppano innumerevoli racconti di successo economico e di fama che tanto fanno brillare gli occhi.

Se da un lato l'economia digitale, quindi, offre opportunità quasi illimitate di successo all'imprenditore motivato, dall'altro presenta anche una buona dose di sfide. È davvero tutto così semplice? È davvero tutto oro quello che vediamo brillare?

Ne abbiamo parlato con chi vive questa sfida ogni giorno, e che proprio in piena pandemia, ha lasciato la carriera aziendale per avviare un’attività imprenditoriale online.

Monica Agnesi, ci ha raccontato che lavorava in azienda, aveva una carriera, un buon ruolo, delle responsabilità, un team, nel 2021 lascia tutto e avvia una sua attività online, cosa le ha fatto prendere questa decisione?

"Con il ritmo di vita che abbiamo, tra lavoro, famiglia, commissioni, impegni, amici etc. spesso non c’è spazio per fermarsi a riflettere e a volte non ci accorgiamo che siamo su un treno in corsa verso una destinazione che non è più la nostra. Il lock down, tolti ovviamente gli aspetti più drammatici legati alla pandemia, è comunque stato un passaggio a livello che non si è alzato e che ha costretto il treno a fermarsi, dandoci uno spazio per fare il punto della situazione".

"Per quanto mi riguarda", prosegue Agnesi, "io ho realizzato che dopo 10 anni di lavoro e di corsa alla carriera in una grande azienda, il mio percorso li era finito. Volevo nuove motivazioni, volevo nuove sfide, volevo confrontarmi con il mondo fuori da quella che era diventata la mia zona di comfort. Così ho spolverato un po’ dei sogni e delle passioni che negli anni avevo accantonato e cercato un modo per coniugarli tutti. Così è nato Iamnatural.it , uno store online dedicato al benessere naturale, con prodotti cosmetici, integratori alimentari, probiotici Bromatech e accessori lifestyle".

La scelta, quindi, è andata sull’apertura di un eCommerce, quali sono state le analisi e le considerazioni fatte prima di avviare l’attività?

"Prima di licenziarmi e rinunciare a stipendio, ferie e tredicesima intende? La scelta non è stata facile e non deve esserlo. L’analisi preventiva a mio avviso dovrebbe essere su tre fattori. Il primo è il modello di business. Ho raccolto il preventivo dei costi di gestione, spedizione, magazzino, packaging e calcolato il margine percentuale delle vendite, ossia quanto mi sarebbe rimasto in tasca per ogni prodotto venduto. Questo da modo di capire se l’attività è sostenibile, se i margini consentono di avere una quota per coprire tasse, sviluppo del business stesso e un guadagno per sé, ovviamente. Il secondo è un bilancio di competenze".

"Cosa serve in termini di know how e di servizi, cosa so fare io, cosa potrei imparare con eventuali corsi e cosa devo necessariamente appaltare a terzi come agenzie e consulenti. Il terzo ed ultimo è il business plan, un recap del progetto imprenditoriale che riassume una parte legata al concept, quindi, la descrizione di cosa si intende offrire, un’analisi del mercato, quale valore si vuole portare ai potenziali clienti, unita a una parte più economica, dove si raccolgono tutti i numeri e si definisce in quanto tempo e con quante vendite si può andare in pari e tornare ad avere uno 'stipendio'. A mio avviso, per quello che vedo, il secondo passaggio è quello più sottovalutato".

Intende la valutazione delle competenze? In che senso, cosa serve sapere per vendere online?

"Se vuoi creare un sito o un e-commerce oggi non hai assolutamente bisogno di un’agenzia di designer e di informatici, puoi farlo da solo, può farlo davvero chiunque. Il problema è che avere una qualsiasi piattaforma online non significa automaticamente visite e vendite".

"Facciamo un esempio pratico: paghi una piattaforma online, compri un template di design già pronto, carichi i tuoi prodotti e apri il tuo eCommerce. Online non c’è nessuno che passa davanti alla tua vetrina, ce le devi portare le persone. E come le porti? Bisogna posizionarsi sui motori di ricerca, serve una strategia pubblicitaria su Google e sui social media e le competenze per gestirle in modo ottimizzato, altrimenti è solo uno spreco economico senza ritorno. Oggi poi se hai un’attività non puoi tralasciare la vetrina social, serve quindi una strategia di comunicazione, un piano editoriale e lo sviluppo di contenuti che piacciono e interessano ovviamente".

"Ipotizziamo poi che sei riuscito a portare delle persone su un sito che hai fatto amatorialmente, le persone riescono a navigare in modo fluido e a trovare quello che cercano? Serve un monitoraggio costante della User Experience in modo da far arrivare i clienti al checkout senza intoppi. Hanno fatto checkout e hai modo di raccogliere i dati. Hai tutto quanto necessario e in linea con le normative privacy? Serve un esperto legale per la gestione regolamentare e le indicazioni per il trattamento dei dati. Hai dei clienti, hanno fatto un primo acquisto, come mantieni la relazione con loro? Serve un Customer Relationship Management. Insomma, non so se ho reso l’idea".

Direi di si, non basta aprire un sito per guadagnare. Per diventare imprenditori digitali quindi bisogna avere mille competenze o risorse economiche per pagare consulenze esterne?

"Per avere un’attività online bisogna essere consapevoli. Nel mio caso, aver lavorato oltre 10 anni nel marketing omnicanale mi ha dato l’enorme vantaggio di sviluppare competenze mie, che porto nella mia attività a costo zero. Altre competenze le ho acquisite facendo corsi, altre competenze le porto in casa coinvolgendo esperti, consulenti e agenzie. L’importante è essere consapevoli di cosa serve, di come recuperarlo e come pianificarlo".

Quindi in sostanza incoraggia o scoraggia tutte le persone che vedono nel digitale l’opportunità di realizzare i propri sogni?

"Credo che il digitale sia uno spazio di infinite opportunità a cui tutti possono accedere ed è sciocco non sfruttarlo per realizzare i propri progetti. Non si può però sottovalutare il lavoro che sta dietro alla realizzazione dei propri obiettivi, lavoro che, a prescindere dall’ambito in cui si svolge, non ha mai sconti. Quello che mi sento di dire quindi, è che incoraggio fortemente a trattare seriamente i propri sogni, anche quelli digitali".