Intesa Sanpaolo: 10 eccellenze protagoniste della 14ª tappa di "Imprese Vincenti"
Lecce (Intesa Sanpaolo): "Le dieci protagoniste si sono distinte per carisma, valori e capacità manageriali, accomunate da un grande desiderio di fare rete a beneficio delle comunità"
Made in Italy, Intesa Sanpaolo: il programma "Imprese Vincenti" celebra 10 eccellenze del Terzo Settore
Dieci eccellenze del Terzo Settore provenienti da tutta Italia sono state le protagoniste della quattordicesima tappa di “Imprese Vincenti”, il programma che Intesa Sanpaolo dedica alla valorizzazione delle PMI che rappresentano un esempio di eccellenza imprenditoriale e del Made in Italy. Lanciato per la prima volta nel 2019, “Imprese Vincenti” ha fino ad oggi accolto l’autocandidatura di circa 14.000 imprese, di cui 4.000 solo per l’attuale quinta edizione. Imprese che complessivamente contano 150.000 dipendenti e registrano circa 35 miliardi di fatturato.
Nella cornice del grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino, l’evento odierno realizzato in collaborazione con VISA ha visto protagoniste dieci “Imprese Vincenti” del Terzo Settore, esempi di una cultura d’impresa sostenibile e inclusiva:
1) Arcobaleno, cooperativa sociale di Torino che ha sviluppato iniziative per l'inserimento lavorativo di persone svantaggiate attraverso il lavoro in prevalenza di raccolta porta a porta della carta e ingombranti;
2) Associazione La Nostra Famiglia di Ponte Lambro (Como), che offre un ambiente di cura, riabilitazione e ricerca scientifica per bambini con disabilità o disturbi dello sviluppo;
3) Fondazione Bologna University Business School, affonda le sue radici nei 1000 anni di storia dell'Università di Bologna, preparando professionisti capaci di guidare la crescita internazionale e la trasformazione digitale, con focus sulla sostenibilità;
4) Fondazione Ebris di Salerno, polo internazionale per la ricerca biomedica e attività scientifiche multidisciplinari;
5) Fondazione Opera Sacra Famiglia di Pordenone, che opera nell’ambito della formazione professionale e deiservizi socioeducativi;
6) Insieme Cooperativa sociale di Vicenza, che ha ideato un modello innovativo per la progettazione ed erogazione di servizi sociali e ambientali volti alla riduzione degli sprechi e alla valorizzazione degli scarti, unendo un sistema di economia circolare di gestione del rifiuto all'avanguardia a percorsi di giustizia e inclusione sociale per soggetti fragili;
7) La Fabbrica dei Suoni, cooperativa sociale di Venasca (Cuneo), impegnata in progetti di sperimentazione di pratiche didattiche e ludiche innovative attraverso il linguaggio sonoro;
8) Rurabilandia di Atri (Teramo), fattoria didattica e sociale che offre alle persone con disabilità l'opportunità di partecipare attivamente alle attività organizzate;
9) A.FO.RI.S.MA. di Pisa, cooperativa di produzione e lavoro, socio di Enaip Nazionale con il quale elabora proposte, contenuti e strumenti in risposta ai bisogni di formazione e istruzione dei lavoratori italiani e stranieri;
10) Società Cooperativa Sociale Fratello Sole di Irsina (Matera), nella gestione e promozione dei servizi socio-sanitari, educativi ed assistenziali, accoglienza di persone fragili e supporto nei processi di recovery socio-sanitaria e reinserimento nel tessuto sociale.
Le 150 Imprese Vincenti dell’edizione 2024 sono state selezionate per aver attivato progetti o raggiunto risultati significativi in valore economico e impatto sociale, innovazione e ricerca, transizione digitale ed ecologica, export e internazionalizzazione, passaggio generazionale e consolidamento dimensionale, formazione e welfare. Emergono strategie improntate all’adozione di criteri ESG, progetti di crescita che contribuiscono a creare valore per l’economia del territorio, occupazione e benessere delle persone.
Alle Imprese Vincenti la Banca fornirà insieme ai partner del progetto gli strumenti per crescere, anche all’estero, in sostenibilità, innovazione, transizione digitale e finanza straordinaria. Il roadshow - partito in primavera e giunto alla quattordicesima delle 15 tappe complessive – si concentra oggi su imprese sociali e terzo settore, a cui seguirà la tappa riservata alle imprese estere operanti nelle geografie della Divisione International Subsidiary Banks di Intesa Sanpaolo.
La Direzione Impact di Intesa Sanpaolo
La Direzione Impact di Intesa Sanpaolo è la struttura che all’interno della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, guidata da Stefano Barrese, si dedica all’economia del Bene comune e supporta le imprese del Terzo Settore nel promuovere iniziative territoriali con l’obiettivo di aumentare la coesione sociale, il benessere delle persone, delle comunità e apportare benefici all’ambiente.
Andrea Lecce, Responsabile Direzione Impact di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: “Le dieci protagoniste della tappa di Imprese Vincenti dedicata al Terzo Settore si sono distinte per carisma, valori, capacità manageriali e accomunate da un grande desiderio di fare rete a beneficio delle comunità. Il Terzo Settore è determinante per la società così come per l’economia reale e può davvero fare la differenza. Dal nostro report di rilevazione d’impatto emerge che un euro finanziato al Terzo Settore genera il doppio del valore in benefici sociali. Con strumenti sempre più innovativi e un dialogo costante vogliamo ulteriormente valorizzarlo e rendere ancora più visibile l’operato delle imprese sociali dedite al bene condiviso”.
Analisi del contesto economico a cura del Research Department Intesa Sanpaolo
Negli ultimi anni l’economia italiana ha mostrato un’evoluzione migliore rispetto alla crescita media dell’area dell’euro. Una spinta importante è venuta dagli ottimi risultati ottenuti sui mercati internazionali, dove si sono distinte le PMI italiane che realizzano più della metà del nostro export.
Alla buona dinamica dell’economia italiana ha contribuito anche la forte ripresa degli investimenti. In questo contesto, nonostante l’andamento positivo del mercato del lavoro e i bonus sociali per l’energia e il gas, gli indici di povertà in Italia sono cresciuti a causa dell’impatto dell’inflazione. Nel 2023, infatti, l’incidenza di famiglie in povertà assoluta è stata pari all’8,4%, il livello più alto toccato negli ultimi dieci anni, ben 2,2 punti percentuali sopra i valori osservati nel 2014.
Gli indici di povertà sono condizionati dal numero di componenti dei nuclei famigliari, dalla giovane età, dal titolo di studio, dalla condizione lavorativa e dalla cittadinanza, dal titolo di godimento dell’abitazione. Ad esempio, nelle famiglie di soli stranieri si toccano punte del 35,1%, in quelle che vivono in abitazioni in affitto il 21,6%, in quelle con almeno cinque componenti il 20,1%. Al contempo le percentuali più basse si riscontrano nelle famiglie in cui la persona di riferimento è almeno diplomata (4,6%) o con abitazioni di proprietà (4,7%).
Diventa pertanto necessario creare le condizioni per una crescita più inclusiva che può portare a un aumento del potenziale di sviluppo del nostro Paese. Ciò significa investire in istruzione e formazione, promuovere un’economia con un alto tasso di occupazione, valorizzare ciascun soggetto, dalle donne ai più giovani, e lottare contro la povertà e l’emarginazione sociale. Un ruolo importante può esssere svolto dal Terzo Settore che rappresenta una parte importante del tessuto economicosociale del nostro Paese: in Italia a fine 2022 si contavano 360.061 istituzioni non profit che impiegavano 919.431 dipendenti.
Si tratta di un nuovo record storico, frutto di una crescita costante e progressiva degli addetti che non si è interrotta nemmeno nell’anno del covid: gli addetti, infatti, dopo essere aumentati dell’1% nel 2020, hanno registrato una crescita del 2,7% nel 2021 e del 2,9% nel 2022. La crescita del settore è ancora più evidente in un’ottica di lungo periodo: tra il 2001 e il 2022 i dipendenti sono aumentati di 430mila unità.
I risultati emersi nell’ultima indagine svolta con il coinvolgimento dei gestori della Direzione Impact di Intesa Sanpaolo consentono di avere un quadro aggiornato dell’evoluzione recente del Terzo settore. Per il 2024 è atteso un aumento dei livelli di attività, a riflesso di un elevato fabbisogno di servizi di sostegno soprattutto da parte della popolazione più fragile. Spiccano, in modo particolare, le prospettive di crescita in alcuni ambiti di intervento come la sanità, l’assistenza sociale, l’istruzione e la ricerca e il mercato del lavoro.
Dall’indagine emergono poi conferme della centralità del Terzo Settore, soprattutto per quanto riguarda l’assistenza alle persone vulnerabili (indicata dal 70% dei gestori) che stacca di venti punti il sostegno socio-sanitario che è stato indicato dalla metà dei rispondenti (50%); seguono la promozione e l’inclusione educativa (38%) e la lotta alla povertà (30%). I rispondenti segnalano che in questi ambiti anche il sistema bancario può assumere un importante ruolo di partnership con gli operatori del Terzo Settore, che va sicuramente oltre gli aspetti finanziari. Inoltre, in alcuni ambiti come il sostegno all’imprenditoria giovanile e all’inclusione finanziaria, il sistema bancario è atteso divenire il soggetto trainante.
Si tratta di obiettivi molto ambiziosi che per essere raggiunti richiedono l’implementazione di un mix articolato di priorità da parte delle cooperative e delle imprese sociali: al primo posto si colloca il tema della formazione, seguito da sviluppo di una pianificazione finanziaria adeguata, networking e partnership strategiche, misurazione di impatto sociale, riduzione dei costi di gestione, ricambio generazionale e investimenti legati alla transizione digitale e green. Va poi rivitalizzato il mondo del volontariato: le persone con almeno 14 anni che svolgono attività gratuite in associazioni, dopo aver raggiunto il picco di 5,5/5,6 milioni nel periodo 2015-2018, sono scese a 3,8 milioni nel 2020, per non risalire oltre la soglia dei 4 milioni nel 2023.
In prospettiva, un contributo all’economia per il sociale potrà venire anche dalle società benefit, ovvero da quelle imprese che combinano lo scopo di lucro con l'impegno a promuovere benefici comuni per la società e l'ambiente. A fine 2023 erano 3.619 e impiegavano circa 188.000 addetti. Si tratta molto spesso di esempi virtuosi di impegno nell’ESG che, anche grazie a una buona propensione a innovare, ottengono risultati economico-reddituali migliori rispetto a imprese simili per settore di specializzazione e dimensioni aziendali.
I Partner di progetto
Una delle leve distintive del programma Imprese Vincenti è la creazione di un ecosistema di attori di prim’ordine a sostegno dei percorsi di crescita aziendali, con un progressivo arricchimento dell’offerta di servizi che possa rispondere alle evoluzioni dei bisogni delle PMI selezionate. Formazione, competenze specializzate, soluzioni non finanziarie, advisory e conoscenza dei contesti tematici caratterizzano il lavoro del team di partner di Imprese Vincenti: Bain & Company, ELITE e Gambero Rosso, Cerved e Microsoft Italia, Coldiretti, NATIVA e Circularity, insieme a Digit’ed, Tinexta e AICCON, nuovi partner dell’edizione 2024.
Grazie agli strumenti per lo sviluppo di competenze su internazionalizzazione, economia circolare, reti commerciali e cost management, le funzioni specialistiche di Intesa Sanpaolo, di International Subsidiary Banks Division (ISBD) e di Intesa Sanpaolo Innovation Center accompagneranno i programmi di sviluppo offrendo supporto specialistico e strategico.