Intesa Sanpaolo, ADAPT: al via la seconda tappa del progetto 'Skill Alliance'

Gabrielli (Intesa Sanpaolo): "Nel Lazio dal 2019 abbiamo attivato 65 classi di formazione per un totale di 1.000 ragazzi con un tasso di occupazione dell’80%"

di Redazione Corporate
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Intesa Sanpaolo e Fondazione ADAPT: a Roma la seconda tappa del progetto 'Skill Alliance', dedicato all’apprendistato per il conseguimento del diploma ITS

Il convegno "ITS e apprendistato per lo sviluppo delle competenze e l'innovazione della formazione: buone pratiche ed esperienze" rappresenta un evento promosso dalla Fondazione ADAPT e Intesa Sanpaolo. Il suo obiettivo principale è presentare i risultati di una ricerca congiunta che esplora le connessioni positive esistenti tra gli Istituti Tecnologici Superiori (ITS) e l'apprendistato di alta formazione nel Centro Italia.

Il progetto “Skill Alliance" è un'occasione per raccontare ai giovani e soprattutto alle imprese l'eccellenza rappresentata dal sistema ITS. I casi studi realizzati nell'ambito di questo progetto mostrano come grazie ad una solida alleanza tra mondo produttivo e sistema della istruzione terziaria non accademica sia possibile costruire percorsi in grado di garantire una formazione d'eccellenza e altamente innovativa, elevati tassi di placement post diploma, e soprattutto risposte concrete ai fabbisogni delle imprese, che oggi più che mai hanno bisogno di persone dotate di tutte le competenze necessarie a garantire processi di crescita, tenendo così assieme sostenibilità economica e sostenibilità sociale", ha commentato Matteo Colombo, ricercatore della Fondazione ADAPT

Temi assolutamente attuali se si considerano i dati sull’occupazione giovanile, che continuano a essere altalenanti, il problema dei neet, che resta non risolto, e soprattutto il quotidiano dibattito pubblico sul fatto che le imprese fatichino a trovare le competenze di cui hanno bisogno e i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro.

Roberto Gabrielli, Direttore Regionale Lazio e Abruzzo Intesa Sanpaolo: “In Intesa Sanpaolo siamo convinti che investire sull’educazione significa investire sulle persone e sulle nuove generazioni. Abbiamo pertanto avviato importanti sinergie con le associazioni di categoria e le scuole e che si rivolgono in particolare al mondo dei giovani per accompagnarli nei loro percorsi formativi. Oltre al progetto condotto in collaborazione con Fondazione ADAPT, tengo a ricordare le tante iniziative per attivare processi di esplorazione dei trend trasformativi prevalenti relativi ai mestieri del futuro in ambito Digital Transformation, AI, Blue economy e Space Economy, Life Science e Transizione Energetica".

"'Giovani e Lavoro', con cui offriamo formazione gratuita per l’inserimento dei giovani tra i 18 e i 29 anni nel mercato del lavoro, in particolare nei settori più richiesti come ad esempio Hi-Tech (Java, Salesforce e Cybersecurity), Industria meccanica di precisione (CNC), Vendite, Alberghiero e Ristorazione. Nel Lazio dal 2019 abbiamo attivato 65 classi di formazione per un totale di 1.000 ragazzi con un tasso di occupazione medio dell’80% circa. Con “Per Merito” vogliamo invece offrire un aiuto concreto sia per gli studenti che desiderano proseguire gli studi dopo il diploma, sia per la formazione specialistica o la riqualificazione professionale”, ha aggiunto Gabrielli.

In quest’ottica, la volontà di Intesa Sanpaolo di collaborare con Fondazione ADAPT per partecipare attivamente alla valorizzazione di due percorsi utili, ma spesso sottovalutati, per risolvere il problema occupazionale giovanile: gli ITS Academy, o Istituti Tecnologici Superiori, e l’apprendistato di alta formazione e ricerca. Gli ITS offrono corsi post-diploma biennali o triennali e costituiscono il segmento italiano dell’istruzione terziaria non accademica, alternativa all’università. Si caratterizzano per la forte integrazione con il mondo del lavoro, in particolare nel caso in cui i percorsi siano svolti in apprendistato. Gli ITS, nonostante riescano a garantire, a 12 mesi dal diploma, un tasso di occupazione particolarmente elevato e superiore a quello delle lauree magistrali e triennali, sono ancora poco diffusi in Italia, con circa 20 mila iscritti l’anno. 

L’apprendistato di alta formazione e ricerca, ancora molto poco diffuso, permette di conseguire un titolo di studi, contestualmente alla sottoscrizione di un contratto di lavoro, unendo così formazione teorica e pratica. I contratti di questa tipologia, attivati su base annuale, sono solamente circa mille. “In questo contesto. Decisivo è proprio il ruolo delle imprese, chiamate a collaborare attivamente alla definizione dei percorsi e a riscoprire le potenzialità di uno strumento altamente innovativo come l'apprendistato di alta formazione, che permette una formazione ancora più su misura degli specifici fabbisogni aziendali", ha concluso Colombo. Al centro del convegno di Roma altri casi di studio, dopo quelli già presentati a Bergamo, che hanno visto il coinvolgimento di alcuni ITS del Centro Italia, in particolare in Lazio, Marche e Toscana. 

In particolare, in Regione Lazio sono presenti 16 ITS e il totale dei diplomati e monitorati (dal 2013) è pari a 1.118 (di cui 946 occupati), ossia l’84,6%, dato in crescita. L’integrazione del sistema ITS con il mondo del lavoro è estremamente forte, si pensi che il 43,9% dei membri dei partenariati che compongono e supportano gli ITS in regione sono imprese, il 72,8% dei docenti proviene dal mondo del lavoro e le ore di stage all’interno dei percorsi formativi erogati sono quasi la metà (44,7%), ossia 850 su 1900 complessive. Anche nel Lazio, come nel resto della penisola, il tasso di abbandono è piuttosto contenuto, pari al 18,9%. Nell’ambito del territorio nazionale, la distribuzione regionale dei percorsi monitorati e valutati in funzione delle performance raggiunte pone gli ITS della Regione Lazio al quinto posto per quanto riguarda le performance dei percorsi osservati. I parametri sono occupabilità, attrattività, Professionalizzazione/permanenza in impresa, partecipazione attiva e reti interregionali.  

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