Intesa Sanpaolo aumenta a 24,5 milioni il Fondo di Beneficenza per il 2025

Gros-Pietro (Intesa Sanpaolo): "Abbiamo da tempo posto come elemento chiave l’impegno a favore di chi si trova in condizioni di svantaggio economico, sociale, di salute"

di Redazione Corporate
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Intesa Sanpaolo: sale a 24,5 milioni di euro il Fondo di Beneficenza per il 2025 e si rafforza il sostegno al Terzo Settore

Nel 2025, il Fondo di Beneficenza e opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo, gestito dalla Presidenza della Banca, vedrà un incremento delle risorse disponibili, raggiungendo i 24,5 milioni di euro destinati a sostenere enti del Terzo Settore. Dal 2016, il Fondo ha già erogato 130 milioni di euro, finanziando 7.700 progetti volti ad aiutare persone e famiglie in difficoltà, supportare giovani e donne, ridurre il divario educativo e digitale, contrastare la povertà e rispondere in modo concreto alle disuguaglianze sempre più marcate.

In parallelo, sono state definite le nuove Linee Guida per il biennio 2025-2026, il documento strategico che orienterà le attività del Fondo nei prossimi due anni. Tra le priorità individuate vi è il rafforzamento del welfare sanitario di prossimità, con iniziative mirate a garantire l’accesso ai servizi sociosanitari per coloro che non dispongono di un’adeguata rete di supporto. Saranno inoltre sostenute le famiglie con persone non autosufficienti o in condizioni di fragilità e verranno sviluppati centri sanitari, anche mobili, in sinergia con il Sistema Sanitario Nazionale e gestiti da enti del Terzo Settore. Un altro ambito d’intervento sarà dedicato alla valorizzazione del Mezzogiorno e delle isole, con azioni per contrastare la dispersione scolastica, promuovere lo sviluppo delle aree interne e incentivare l’imprenditoria giovanile. Infine, particolare attenzione sarà riservata all’inclusione sociale di migranti e rifugiati in condizioni di vulnerabilità economica, sociale e psicologica, attraverso programmi di accoglienza, istruzione, formazione e inserimento lavorativo, finalizzati a garantire un’integrazione sostenibile ed efficace.

Il Presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, ha sottolineato l’importanza di queste iniziative, dichiarando: “Intesa Sanpaolo ha da tempo posto come elemento chiave del suo essere banca l’impegno a favore di chi si trova in condizioni di svantaggio economico, sociale, di salute. Il Fondo di Beneficenza svolge un ruolo speciale in questo ambito e anche nel 2025 concentrerà le sue risorse – oltre 24 milioni di euro – in programmi volti a ridurre i divari sociali ed educativi che limitano il pieno sviluppo delle persone e del Paese intero. Nel prossimo biennio particolare attenzione verrà posta al welfare sanitario, all’accoglienza e all’inclusione”.

Nel corso del 2024, il Fondo ha erogato circa 23 milioni di euro, con un incremento del 22% rispetto all’anno precedente, raggiungendo direttamente 934 mila beneficiari, distribuiti prevalentemente sul territorio italiano (89% del totale). In particolare, i fondi sono stati destinati per il 44% al Nord, il 25% al Centro e il 31% al Sud e nelle isole. Con 2.325 richieste valutate – in crescita di circa il 2% rispetto al 2023 – il Fondo di Beneficenza si conferma come un punto di riferimento per la filantropia in Italia e per interventi umanitari all’estero, in Paesi con un Indice di Sviluppo Umano basso o medio, nonché in contesti colpiti da calamità naturali.

Le nuove Linee Guida del Fondo saranno presentate nel webinarLa forza della comunità che agisce: welfare, territorio e inclusione”, in programma giovedì 13 marzo alle ore 11. Le liberalità erogate dal Fondo si traducono in beni e servizi messi gratuitamente a disposizione della comunità, generando impatti positivi che vanno oltre i risultati immediati delle singole iniziative. Restano invariati i criteri di selezione dei progetti, così come le modalità e i tempi per la presentazione delle richieste di contributo, che vengono concesse a fondo perduto a iniziative di particolare valore sociale. Il processo di selezione tiene conto dell’impatto generato e della solidità dell’ente proponente, garantendo che le risorse siano destinate a progetti capaci di produrre benefici concreti e duraturi.

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