Intesa Sanpaolo, CESVI: il successo dei “Blue Days” di Marevivo

Gabrielli (Intesa Sanpaolo): “Formazione, sostenibilità e ambiente sono valori in cui il nostro Gruppo crede fermamente”

di Redazione Corporate
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Intesa Sanpaolo: conclusi i “Blue Days”, progetto di educazione ambientale di Marevivo sostenuto con CESVI

Intesa Sanpaolo ha sostenuto il progetto di educazione ambientale “Blue Days” della Fondazione Ambientalista Marevivo, che si è concluso con successo. Questa iniziativa, supportata anche dall’organizzazione umanitaria CESVI, faceva parte del Programma Formula, lanciato ad aprile 2021 da Intesa Sanpaolo per promuovere iniziative in tutta Italia dedicate a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà.

Il progetto “Blue Days”, partito ad aprile 2023 e durato 14 mesi, aveva l’obiettivo di stimolare i giovani e le loro famiglie alla scoperta e alla conoscenza dell’ambiente marino grazie al gioco e all’apprendimento interattivo, osservando e riflettendo sull’importanza di preservare il prezioso patrimonio naturale marino e stimolando il senso civico. L’educazione ambientale nelle scuole si è focalizzata anche sui danni che minacciano il nostro mare e su come prendere parte al cambiamento verso la sostenibilità. Al percorso in aula è seguito un percorso ludico-informativo e di intrattenimento all’aria aperta sul litorale dei Comuni coinvolti, con osservazione e monitoraggio dei rifiuti balneari e, in particolare, dell’inquinamento da plastica.

Roberto Gabrielli, responsabile della Direzione regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo, ha commentato: “Il mare è un bene prezioso, uno scrigno di biodiversità dal valore inestimabile; per poterlo difendere bisogna imparare a conoscerlo. Marevivo dal 1985 è impegnata nella difesa del mare e delle sue risorse ma anche nell’educazione e nella sensibilizzazione delle nuove generazioni sui temi ambientali. Formazione, sostenibilità e ambiente sono valori in cui il nostro Gruppo crede fermamente ed è per questo che abbiamo deciso di sostenere questo progetto che ha visto la partecipazione attiva di tantissimi giovani, oggi molto attenti ai temi dell’ambiente e della transizione ecologica”.

Quest’importante progetto ci permette di essere più incisivi, con proposte progettuali rispondenti ai bisogni territoriali su una serie di questioni che colpiscono il nostro Paese in ambito ESG”, ha aggiunto Roberto Vignola, Vicedirettore generale di CESVI. “Il progetto ‘Blue Days’ è la dimostrazione che per dare una risposta rapida ed efficace alle problematiche sociali territoriali, il connubio tra i mondi non profit e profit può rappresentare una soluzione vincente in grado di portare soluzioni concrete in contesti sociali periferici complessi”.

Blue Days” si è svolto in Lazio e in Abruzzo e ha coinvolto più di 750 bambini e bambine e oltre 600 studenti e studentesse, insieme a famiglie, docenti e istituzioni, nelle attività di edutainment e pulizia sulle spiagge e nelle scuole di Ladispoli, Ostia-Roma, Santa Marinella, Anzio nel Lazio e Silvi Marina, Pescara e Pineto in Abruzzo. I ragazzi hanno rimosso rifiuti abbandonati e recuperato ben 5 reti fantasma - di 850 metri e 630 kg in totale - dai fondali dell’Area Marina Protetta Isole di Ventotene e Santo Stefano, da quella di Tor Paterno, di Civitavecchia presso lo Scoglio del corallo e dell’Isola di Ponza, presso la secca di Punta Papa. Impegnata nelle operazioni anche la Divisione Sub di Marevivo, con il supporto del Corpo della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera e della Guardia di Finanza - reparto operativo Aeronavale.

Raffaella Giugni, Segretario Generale Marevivo, ha sottolineato: “La nostra salute dipende dalla salute del mare e la salute del mare dipende dalle azioni di ognuno di noi. Per questo Marevivo continua ad adoperarsi unendo alle azioni concrete, come il recupero delle reti fantasma, le attività di educazione ambientale, volte a sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza della tutela dell’ambiente marino e della biodiversità. Per dare il via alla transizione ecologica occorre avviare una vera e propria conversione culturale, perché il cambiamento può e deve avvenire partendo proprio dai piccoli gesti quotidiani di ognuno di noi. Questo progetto ha reso possibile la realizzazione di attività che ci fanno sperare in un futuro più consapevole e sostenibile”.