Intesa Sanpaolo e Coldiretti, 430 mln per l'agricoltura del Triveneto
Cattozzi (Intesa Sanpaolo): "Immaginiamo un futuro in cui sostenibilità e innovazione tecnologica risultano perfettamente integrate nel processo produttivo"
Intesa Sanpaolo e Coldiretti, continua il tour per illustrare agli imprenditori agricoli l'accordo nazionale:
430 milioni al Veneto
Intesa Sanpaolo e Coldiretti si uniscono a sostegno degli imprenditori agricoli, siglando un accordo nazionale con plafond complessivo di 3 miliardi di euro, di cui 430 milioni di euro destinati alla regione Veneto. Il tour per la presentazione del progetto continua in Veneto con la sua seconda tappa, ospitata a Mestre presso il Novotel Venezia Mestre Castellana. Dopo i saluti di Marina Montedoro, Direttore Regionale Coldiretti e la presentazione di Anna Maria Moressa, Economista della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo sul tema “L’agro-alimentare italiano: sfide e opportunità di crescita”, la platea ha partecipato ad un dibattito su argomenti di rilevanza nazionale tra Raffaele Borriello, Capo Area Legislativa e Relazioni Istituzionali di Coldiretti, Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo e Maria Chiara Zaganelli, Direttore Generale di ISMEA.
Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: “Gli incontri che stiamo promuovendo sul territorio Coldiretti rispondono alla volontà comune di rafforzare il dialogo con gli imprenditori affinché colgano quanto prima l’opportunità di investire adesso per cambiare strutturalmente il modo di fare agricoltura, verso un futuro in cui la sostenibilità e l’innovazione tecnologica siano perfettamente integrate nel processo produttivo e di trasformazione. Il mondo dell’agroalimentare nel Triveneto si fonda sulla ricerca di qualità, su prodotti di eccellenza e su un sistema imprenditoriale strutturato capace di fare export e con lo sguardo rivolto al futuro e all’innovazione. Elementi chiave che vogliamo valorizzare per consentire a queste imprese di cogliere le opportunità del PNRR, per intraprendere una transizione sia green sia digitale che consenta loro di crescere e continuare a competere sul mercato”.
Marina Montedoro, Direttore di Coldiretti Veneto, ha commentato: “Questo accordo è un impegno reciproco nei confronti del patrimonio agroalimentare italiano. Nel cuore del Nord Est, nella regione dove si concentra una produzione lorda vendibile che supera i 6 mld di euro, scommettere sull’agricoltura è un’operazione strategica in quanto il settore primario è motore di sviluppo e innovazione continua. Sostenere le imprese agricole significa quindi sostenere la produzione di cibo per puntare ad un’autosufficienza alimentare che riduca la dipendenza dall’estero e garantire la sicurezza alimentare nazionale minata anche da scelte comunitarie che troppo spesso guardano gli interessi delle lobbies e da un contesto economico oggi in grave crisi. Il sostegno all’intraprendenza, soprattutto delle nuove generazioni dei campi, è determinante in un’area dell’Italia che dà spinta a tutto il sistema Paese. L’Italia, in questo senso, deve ancora colmare il pesante deficit produttivo in molti settori importanti e il PNRR è fondamentale per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale, un volano per le imprese orientate sempre più ad uno sviluppo ecosostenibile”.
Le aree di intervento dell’accordo riguardano tutte le misure attraverso cui dare attuazione al programma delineato dal PNRR a sostegno dell’Agrosistema italiano attraverso importanti stanziamenti in misure a titolarità del MIPAAF, MITE, MISE, MIBAC e Min. Turismo. Sono compresi i bandi relativi ai Parchi agrisolari e all’Innovazione e meccanizzazione, insieme agli interventi per una migliore gestione delle risorse idriche, per lo sviluppo della logistica e della capacità di stoccaggio e per i contratti di filiera. Il primo bando mira a favorire l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso la diffusione dell’installazione di pannelli solari senza consumo del suolo, migliorando la competitività delle aziende agricole. Il secondo prevede di incrementare la sostenibilità di produzione e sicurezza alimentare, introdurre tecniche di agricoltura e di fertilizzazione di precisione, aumentare produttività e competitività delle filiere, a partire dall’ ammodernamento dei frantoi oleari.
A supporto delle imprese agricole associate a Coldiretti, Intesa Sanpaolo individuerà le migliori soluzioni per facilitare l’accesso alle iniziative di sostegno pubblico, così da ottenere l’anticipazione finanziaria dei contributi a fondo perduto. Inoltre, laddove il contributo pubblico non dovesse coprire l’intero ammontare dell’investimento, la banca affiancherà le aziende con finanziamenti la cui durata potrà arrivare fino a 30 anni ed importo fino al 100% della spesa, anche con garanzia sussidiaria ISMEA e Green di Sace.
Oltre al supporto ai bandi, Intesa Sanpaolo mette a disposizione gratuitamente delle imprese clienti “Incent now” la piattaforma digitale, frutto della collaborazione con Deloitte, che permette di avere informazioni relative alle misure e ai bandi resi pubblici da enti istituzionali nazionali ed europei nell’ambito della pianificazione del PNRR. E’ poi previsto un meccanismo di premialità attraverso il riconoscimento di una riduzione del tasso del finanziamento a fronte del raggiungimento di obiettivi di sostenibilità.
Completa il quadro la valorizzazione delle filiere produttive attraverso il Programma Sviluppo Filiere di Intesa Sanpaolo, che ha l’obiettivo di valutare le piccole e medie imprese, valorizzandone il posizionamento strategico all’interno delle catene di fornitura e sostenendole in qualità di fornitori chiave di aziende ‘capofiliere’. Grazie a questo programma, le piccole e medie imprese agricole fornitrici strategiche del champion possono beneficiare dell’appartenenza alla filiera in termini di migliori condizioni di accesso al credito. Nel settore agro-alimentare sono stati attivati 170 contratti di filiera che coinvolgono oltre 6.500 fornitori, oltre 22.000 dipendenti del capofiliera, per un volume d’affari complessivo di 22 miliardi di euro.