Intesa Sanpaolo - Fondazione CESVI: CasaOz inaugura gli spazi riqualificati

Cappellari (Intesa Sanpaolo): "Siamo convinti che sia dovere della Banca restituire la fiducia accordata con azioni di solidarietà sociale verso il territorio"

di Redazione Corporate
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Intesa Sanpaolo, Associazione CasaOz ETS e Fondazione CESVI: inaugurati a CasaOz gli spazi riqualificati 

Inaugurati oggi a CasaOz gli spazi riqualificati grazie al progetto Uno spazio per raccontarsi, nato dalla collaborazione tra l’Associazione CasaOz ETS, Intesa Sanpaolo e Fondazione CESVI. Durante il lockdown del 2020, abbiamo capito l’importanza delle nostre case e degli spazi che viviamo ogni giorno: essi rappresentano i luoghi sicuri in cui recuperare fiducia e coltivare sogni. Sentirsi al sicuro è ancor più importante per i ragazzi e i bambini più fragili che, in un contesto conosciuto e con educatori di riferimento, sono facilitati ad aprirsi all’altro e ad instaurare una relazione di amicizia, consolidando anche la fiducia in loro stessi.

Per sostenere i ragazzi nel loro percorso di superamento dei traumi causati dalla malattia e dalla pandemia, il progetto “Uno spazio per raccontarsi” si è posto l'obiettivo di realizzare all’interno della sede di CasaOz due spazi dedicati alle attività di narrazione ed espressione, attraverso la ristrutturazione di una parte della casa e la predisposizione di uno spazio polivalente ed uno esterno coperto, entrambi adeguatamente attrezzati. Allo stesso tempo, si punta ad accompagnare bambini e ragazzi a riflettere sul loro vissuto personale e a rielaborarlo attraverso attività narrativo-espressive e sperimentando diverse modalità: podcast, radio, telegiornale, social e web.

Il progetto ha poi l'obiettivo di potenziare le competenze dei ragazzi lavorando sulle attitudini e valorizzando le loro passioni. Uno spazio per raccontarsi è stato finanziato attraverso una raccolta fondi attiva da ottobre a dicembre 2022 su For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo dedicata a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà. In tre mesi, sono stati raccolti oltre 100 mila euro grazie alle contribuzioni di privati cittadini, imprese, della Banca e delle società del Gruppo Intesa Sanpaolo. I fondi raccolti hanno permesso di finanziare i lavori di ristrutturazione degli spazi interni per dare vita a due nuovi luoghi pensati per le nuove attività e strutturati in modo da agevolare la loro operatività, incentivare lo stare insieme e lo scambio tra i ragazzi.

Contemporaneamente, i fondi hanno consentito: la realizzazione di uno spazio esterno coperto e luminoso adibito a laboratorio didattico per favorire il contatto con l’orto e il parco in cui si trova CasaOz; l’allestimento e il supporto tecnologico adeguato alle attività svolte nei nuovi spazi con l’acquisto di un monitor grande con mobile annesso, tre tablet, tre smart pencil, due PC portatili, una macchina fotografica/videocamera, un microfono e diversi arredi (come tavoli, sedie, whiteboard, scaffalatura). In ultimo, l’avvio dei laboratori narrativo-espressivi di: RedazioneOz, fumetto digitale, radio e podcast, Non solo videogame, web education, con il supporto di educatori, volontari e professionisti nelle diverse discipline e realizzati in sinergia con enti culturali del territorio.

I nuovi spazi di CasaOz hanno permesso di coinvolgere bambini e ragazzi provenienti dalla città metropolitana di Torino e provincia in attività narrativo-espressive insieme ai loro familiari e ad altri ospiti di CasaOz. Si stima che, nei prossimi anni, circa il 40% delle famiglie torinesi avrà origine straniera; dunque, i laboratori narrativo – espressivi avranno anche una valenza di inclusione ed integrazione sociale. Ad oggi, hanno già beneficiato del progetto 45 tra minori e giovani adulti tra i 10 e i 25 anni malati; 15 tra fratelli e sorelle di bambini malati o figli di genitori malati; 10 minori del territorio che non vivono situazioni di malattia, ma che partecipano ai progetti; 70 genitori dei ragazzi; altri ospiti di CasaOz, provenienti da tutta Italia e da più di 40 Paesi del mondo. Inoltre, la disponibilità degli spazi rinnovati ed attrezzati ha facilitato le sinergie con il territorio e l’attivazione di altre iniziative.

Il progetto", dichiara Enrica Baricco, Presidente di CasaOz, "ci ha dato la possibilità di ripensare alcuni spazi della nostra casa per renderli sempre più funzionali e rispondenti ai bisogni dei ragazzi che accogliamo. Siamo così riusciti a dare vita a nuovi ambienti opportunamente attrezzati e in cui i ragazzi possano sperimentare e utilizzare le nuove tecnologie per potenziare le loro competenze e riflettere sul loro vissuto personale. Questo tipo di iniziativa è importante per aiutare i ragazzi a esplorare il loro mondo interiore e comprendere meglio il mondo circostante, e arricchisce la Quotidianità che Cura di CasaOz che ogni giorno offriamo a più di 50 tra bambini e ragazzi che vivono situazioni di malattia e disabilità”.

Quando affermiamo che la solidarietà è iscritta nel DNA della nostra Banca", sottolinea Stefano Cappellari, Direttore regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo, "non ci riferiamo solo al passato, alle nostre origini di istituzione nata per combattere la povertà, ma al presente, ai tanti progetti come questo. Siamo convinti infatti che sia dovere della Banca restituire anche con azioni di solidarietà sociale verso il territorio la fiducia che le persone ci hanno accordato. Siamo orgogliosi di aver potuto raccogliere in così poco tempo i fondi necessari ed essere qui oggi per inaugurare un progetto già pienamente operativo”.

Quest’importante progetto ci permette di essere più incisivi, con proposte progettuali rispondenti ai bisogni territoriali su una serie di questioni che colpiscono il nostro Paese in ambito ESG. Il progetto 'Uno spazio per raccontarsi' è la dimostrazione che per dare una risposta rapida ed efficace alle problematiche sociali territoriali, il connubio tra i mondi non profit e profit può rappresentare una soluzione vincente in grado di portare soluzioni concrete in contesti sociali periferici complessi”, commenta Roberto Vignola, Vice Direttore generale di Fondazione CESVI.