Intesa Sanpaolo, l'analisi di Luca Mezzomo sulle politiche della BCE

Questa straordinaria sintonia tra analisti e mercati riflette la coerenza delle dichiarazioni dei governatori dopo la riunione di politica monetaria

di Redazione Corporate
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Intesa Sanpaolo: presentata l'analisi di Luca Mezzomo sulle politiche della BCE

Con il Consiglio direttivo della BCE in procinto di riunirsi l'11 aprile, mercato e analisti convergono nell'escludere qualsiasi modifica al posizionamento della politica monetaria in quell'occasione. Tale accordo unanime punta invece al 6 giugno come possibile data per il primo taglio dei tassi, mentre attualmente i mercati degli OIS (Overnight Index Swap) prevedono una modesta riduzione di soli 4 punti base il 17 aprile, salendo a 25 punti base il 12 giugno.

Questa straordinaria sintonia tra analisti e mercati non è casuale ma riflette la coerenza delle dichiarazioni dei governatori dopo la riunione di politica monetaria del 7 marzo. In tale occasione, i rappresentanti della BCE hanno chiarito che, sebbene nessuno si opponga più a un allentamento della politica monetaria, molti preferiscono attendere ulteriori dati prima di agire. Questo messaggio è stato amplificato dalle dichiarazioni di vari governatori delle banche centrali nazionali, tra cui Stournaras, Hernàndez de Cos, Kazāks, Holzmann, Müller, Nagel e Makhlouf, molti dei quali in passato erano stati riluttanti ad ammettere la necessità di tagliare i tassi.

Dal punto di vista dei dati economici, le ultime settimane hanno confermato uno scenario di economia stagnante, ma con un miglioramento delle aspettative che ha ristabilito un clima di fiducia. Tuttavia, i dati sull'inflazione del 3 aprile sono stati leggermente inferiori alle previsioni della BCE, sebbene confermino la persistente inerzia dell'inflazione nei servizi. In generale, la dinamica dei prezzi è considerata coerente con le previsioni della BCE, mentre sul fronte salariale emergono indicazioni che il picco potrebbe essere superato e che l'impatto dei margini di profitto e della produttività sui prezzi finali sta diminuendo.

Nonostante l'ottimismo nei confronti dei dati, la BCE non si trova in una situazione di eccessive restrizioni delle condizioni finanziarie né di dinamiche economiche così negative da richiedere un taglio dei tassi in tempi brevi. Pertanto, è improbabile che si verifichi un taglio dei tassi l'11 aprile, e l'approccio della BCE rimarrà dipendente dai dati, con decisioni prese riunione per riunione.

Tuttavia, la convergenza tra governatori e mercati consente di anticipare un chiaro segnale che a giugno potrebbero iniziare i tagli dei tassi. Nonostante ciò, la BCE mantiene una certa prudenza, evitando di impegnarsi in indicazioni formali sulla dimensione dei futuri tagli. Infatti, l'atteggiamento prevalente all'interno del Consiglio direttivo è quello di non fornire un calendario preciso, anche se diversi membri hanno opinioni divergenti sull'entità e sulla tempistica dei tagli. In sintesi, mentre il Consiglio direttivo della BCE non prevede modifiche immediate alla politica monetaria, la sintonia tra analisti e mercati punta verso un possibile taglio dei tassi a giugno, mantenendo un approccio prudente e basato sui dati.

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