Kairos Partners SGR, Market Flash: Tocchio analizza i mercati di settembre

I mercati azionari hanno iniziato settembre con un ribasso, con l'indice SPX che ha perso in media il 4,2% negli ultimi quattro anni, e l'Eurostoxx che ha registrato la seconda peggiore partenza in 15 anni

di Redazione Corporate
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Kairos Partners SGR, Market Flash: l'approfondimento di Alberto Tocchio sui mercati finanziari in ribasso di inizio settembre

Nel podcast Market Flash, l'Head of European Equity and Thematics di Kairos Partners SGR, Alberto Tocchio, analizza l'andamento dei mercati. La puntata di oggi, 10 settembre 2024, commenta la situazione dei mercati nei primi giorni di settembre.

Settembre si conferma un mese difficile per i mercati, con volatilità in aumento, incertezze economiche e pressione sui tassi. Gli investitori dovranno affrontare un contesto più rischioso, caratterizzato da un afflusso di nuova offerta sia obbligazionaria che azionaria. Negli ultimi quattro anni, l’S&P 500 ha sempre chiuso settembre in rosso, con una media del -4,2%. Solo la scorsa settimana, l’S&P 500 e l’Eurostoxx hanno perso entrambi oltre il 4%, con l’Europa che registra la sua seconda peggior partenza di settembre negli ultimi 15 anni.

Tocchio spiega che almeno la metà del rimbalzo di agosto è stato cancellato, "con il Nasdaq 100 che ha mantenuto solo un quarto del movimento rialzista dell’ultimo mese. Inoltre, si sono verificate importanti rotture tecniche, come il superamento del supporto della media mobile a 200 giorni per l'Eurostoxx e a 100 giorni per il Nasdaq 100, dopo la perdita settimanale più grande degli ultimi due anni. A livello settoriale, le perdite sono state guidate dai settori tecnologico, industriale e dei beni di consumo, che da soli hanno giustificato il 90% delle ultime perdite".

"Anche i MAG7, ovvero i titoli a grande capitalizzazione, hanno continuato a sottoperformare sia negli Stati Uniti che in Europa. Ad esempio, il titolo ASML ha perso oltre il 30% negli ultimi due mesi, tornando ai livelli di inizio anno, mentre Louis Vuitton, leader del settore del lusso, ha anch'esso perso il 30%, attestandosi a un -16% da inizio anno", continua Tocchio.

"Il titolo simbolo del 2024, Nvidia, ha perso quasi il 10% lo scorso mercoledì, stabilendo un nuovo record di perdita giornaliera di market cap, pari a 280 miliardi di dollari, più del valore che il titolo aveva solo due anni fa. In generale, il settore dei semiconduttori ha registrato una perdita settimanale del 12% e del 24% dai massimi, fermandosi sul supporto della media mobile a 200 giorni".

Negli ultimi tempi, abbiamo osservato un picco nella concentrazione sui pochi titoli vincenti estivi e una crescente rotazione verso titoli difensivi, alimentata dal calo dei tassi e dalle preoccupazioni per un rallentamento economico. Questo timore si riflette chiaramente nei prezzi delle materie prime, come dimostra la perdita del 20% del petrolio negli ultimi due mesi.

I tassi di interesse stanno seguendo la stessa tendenza: il rendimento dei titoli a due anni statunitensi è sceso drasticamente dal 5% al 3,6% in tre mesi, con il mercato che anticipa tagli significativi da parte della Fed. Inoltre, la curva dei tassi a 2 e 10 anni degli Stati Uniti è tornata positiva dopo un lungo periodo di inversione, un indicatore storico di recessioni imminenti che merita attenzione.

Quando i tassi a lungo termine superano quelli a breve, si verifica un'inversione della curva, spesso seguita da attese di tagli significativi ai tassi di interesse. Attualmente, il mercato sta discutendo se il prossimo intervento sarà di 25 o 50 punti base. Storicamente, questa inversione precede di circa un anno e mezzo l'inizio di una recessione, anche se ora la curva è appena positiva. In questa fase, i titoli difensivi e le materie prime tendono a prosperare, mentre i titoli azionari, in particolare quelli growth, faticano a mantenere valore.

Recentemente, i dati macroeconomici e il clima elettorale negli Stati Uniti hanno attirato notevole attenzione. Ad agosto, abbiamo visto un ricalcolo dei titoli azionari e un quadro politico incerto con candidati presidenziali molto vicini nei sondaggi. Con il primo dibattito televisivo tra Harris e Trump in arrivo, il mercato comincerà a reagire alle dinamiche elettorali e alle aspettative future riguardanti la politica monetaria della Fed.

Negli Stati Uniti, i recenti indicatori del mercato del lavoro, come il calo dei dati JOLTS e la deludente performance delle buste paga private ADP, hanno suscitato preoccupazioni. I Nonfarm Payrolls sono risultati conformi alle attese, ma le revisioni al ribasso delle stime precedenti e la modesta crescita degli occupati sollevano interrogativi. In Europa, la Germania è sotto i riflettori, con una continua discesa nella produzione, particolarmente nel settore automobilistico, e un calo delle previsioni di inflazione sotto il 2% per la prima volta in lungo tempo.

"Per quanto riguarda l’inflazione, il dato CPI di agosto, in uscita domani, sarà il più rilevante della settimana", sottolinea Tocchio. "Intanto, stanotte alle 3:00 (ora italiana) avremo il primo storico dibattito televisivo tra Harris e Trump, che è passato quasi inosservato a causa dei numerosi eventi degli ultimi giorni. I diversi sondaggi e modelli matematici non riescono ancora a prevedere un vincitore, e da quando è stata annunciata la candidatura della Harris il 19 luglio, il cosiddetto “Trump trade” (ovvero i settori favoriti da una vittoria repubblicana) ha perso l’8%".

Il prossimo dibattito tra Trump e Harris promette di aumentare la volatilità del mercato. Trump, al suo settimo confronto televisivo, potrebbe utilizzare strategie preparate per l'occasione, mentre Harris potrebbe provocare il suo avversario su temi chiave come l'inflazione, la tassazione delle imprese e la politica fiscale. I due candidati discuteranno anche di dazi commerciali e questioni geopolitiche, con Trump che potrebbe sollevare interrogativi sulla permanenza degli USA nella NATO, e potrebbe tentare di sorprendere positivamente il mercato con proposte inattese.

In Europa, le recenti elezioni hanno accentuato le tensioni politiche, con il partito AfD che, pur non avendo la maggioranza assoluta, complica gli accordi politici in Germania. A livello macroeconomico, la volatilità è aumentata a causa di un eccesso di offerta di titoli obbligazionari e azionari, con l'effetto dei buyback in attenuazione e una domanda necessaria per assorbire la nuova emissione. I fondi sistematici hanno adottato posizioni neutre mentre il mercato azionario statunitense ha visto una crescita del 50% nella volatilità la settimana scorsa, rispecchiando un contesto di incertezze e preoccupazioni economiche.

"Un’altra situazione da monitorare è quella relativa allo yen, che si è apprezzato negli ultimi giorni superando il livello raggiunto durante il 'Lunedì Nero' di agosto", prosegue Tocchio. "Questo potrebbe portare a nuove chiusure del carry trade e al richiamo di investimenti esteri verso il Giappone, attratti dall’aumento dei tassi d’interesse, il che eserciterebbe ulteriore pressione sul dollaro".

L'Head of European Equity and Thematics di Kairos Partners SGR conclude la puntata del podcast con una curiosità sull'indice MSCI Emerging Market: "Dopo la recente revisione di fine agosto, per la prima volta il peso della Cina all'interno dell'indice è sceso al di sotto di quello dell'India. Non so se questo cambiamento sarà duraturo, ma è sicuramente un evento storico".