La Doria, entra nel vivo la campagna del pomodoro 2022
L’obiettivo del Gruppo è quello di avvicinarsi, con un contesto generale molto difficile, ai risultati del 2021: 291 mila tonnellate di pomodoro trasformato
La Doria, parte la campagna di raccolta del pomodoro 2022: l'azienda insegue i risultati record del 2021
Entra nel vivo la campagna del pomodoro 2022 per La Doria spa, Gruppo leader nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della grande distribuzione, controllata dal fondo Investindustrial e partecipata da alcuni membri della famiglia Ferraioli. Per il Gruppo è un momento cruciale rappresentando uno dei segmenti più importanti del suo portafoglio: la Linea Pomodoro – Polpa e Pelati, Passate e Pomodorini – nel 2021 ha generato ricavi per 181 milioni di Euro.
Man mano che il pomodoro viene raccolto e conferito da parte delle 17 associazioni che rappresentano circa 300 imprese agricole che operano nelle regioni di riferimento (Campania, Puglia, Basilicata, Lazio e Molise), si svolgono le lavorazioni di trasformazione per l’ottenimento dei derivati del pomodoro nei quattro stabilimenti del Gruppo dedicati a questa linea di prodotti (dei sei totali), nei siti in provincia di Salerno di Angri, Sarno, Fisciano e di Lavello nel Potentino.
Il Gruppo trasforma due tipologie di pomodoro fresco: il pomodoro lungo e il pomodoro tondo, entrambi raccolti attraverso sistemi totalmente meccanizzati e lavorati negli impianti dai circa 1.000 lavoratori stagionali. Il processo di trasformazione della materia prima avviene entro le 12 ore successive al conferimento presso i siti di lavorazione, così da conservare inalterate le caratteristiche organolettiche della materia prima.
La gamma produttiva della Linea Pomodoro del Gruppo La Doria prevede polpa, pelati, passata e pomodorini che andranno sul mercato per i più importanti brand della grande distribuzione – Private Label - nazionale e internazionale (oltre l’80% dei ricavi de La Doria è indirizzata al mercato mondiale e circa il 97% è generato dalle private label) e per i brand del Gruppo. Oltre 291 mila tonnellate di materia prima 100% italiana trasformata il risultato della precedente campagna. L’obiettivo che il Gruppo La Doria si è prefissato è quello di provare ad avvicinarsi il più possibile al 2021.
“Siamo consapevoli che il 2022 sarà un’annata totalmente diversa da quella record del 2021 che fece segnare 6.1 milioni di tonnellate di prodotto trasformato in Italia- ha dichiarato il CEO del Gruppo La Doria Antonio Ferraioli che ha proseguito –il 2022 è caratterizzata da un drammatico aumento dei costi in tutte le fasi della filiera ma anche da una minor disponibilità di prodotto. Infatti, per quanto riguarda i numeri generali, il 2022 si dovrebbe attestare intorno ai 5.2 - 5.4 milioni di tonnellate di pomodoro trasformato, dato che se preso singolarmente potrebbe rappresentare un’annata normale, ma se analizzato confrontandolo con il 2021 fa emergere certamente un minor numero di ettari trapiantati, ma anche delle rese per ettaro attese inferiori alla media causate dalla siccità e dalle forti temperature.”
La Doria, capofila da ormai molti decenni nella creazione di una filiera certificata, tracciabile e sostenibile, ha costruito solidi rapporti con il mondo degli imprenditori agricoli, divenuti veri e propri partner. Con essi il Gruppo mantiene rapporti diretti supportati da continui servizi di consulenza e sessioni di formazione su temi qualitativi legati sia agli aspetti agronomici (come, ad esempio, l’attento uso degli agrofarmaci, la riduzione dell’utilizzo dell’acqua, ecc.) sia rispetto ai valori etici legati alla produzione. Con alcuni sono stati avviati importanti progetti di precision farming.
“Uno degli aspetti su cui ci siamo maggiormente concentrati e su cui abbiamo investito molto è stato quello di costruire delle vere e proprie partnership con la base agricola che ogni ci garantisce prodotti 100% italiani di grande qualità, innovative agrotecniche basate su progetti di agricoltura di precisione, ma anche la condivisione di modelli valoriali alla base delle produzioni” – ha concluso Ferraioli.
Il rapporto con i più importanti brand nazionali e internazionali della grande distribuzione (Private Label) richiedono da ormai molti anni l’applicazione delle migliori best practice presenti sul mercato per ogni aspetto della vita del prodotto dal campo allo scaffale. La qualità della produzione del Gruppo La Doria viene quindi verificata da continui controlli interni, le costanti audit (sia condotte dal Gruppo sia dai clienti) che avvengono direttamente in campo o negli stabilimenti produttivi.
La Doria, a tal proposito, è certificata ISO 22500, certificazione che attesta la trasparenza nei confronti del mercato in particolare nella ricostruzione completa della storia del prodotto, e la certificazione Friend of the Earth che tutela e garantisce l’impegno del Gruppo nella promozione di pratiche agricole sostenibili e nella difesa dell’intero ecosistema attraverso l’assenza di utilizzo di sostanze dannose e pericolose, la gestione responsabile dei rifiuti e delle energie, il contributo nei confronti della biodiversità.
La Doria Spa, società il cui capitale sociale è indirettamente detenuto per il 65% da società di investimento del fondo Investindustrial VII L.P e da alcuni membri della famiglia Ferraioli per il restante 35%, è il primo produttore Europeo di legumi conservati, di pelati e polpa di pomodoro nel canale retail e tra i principali produttori italiani di succhi e bevande di frutta.
La società è anche il primo produttore in Europa di sughi pronti a marchio del distributore (private labels). Il fatturato 2021 è stato pari a 866 milioni di Euro di cui il 97% generato attraverso il segmento delle private labels (marchi delle catene distributive) con i principali retailer nazionali e internazionali.