Maxelâ, la catena di ristoranti con un tocco di pugliesità: l’intervista all’AD Gianluca Muzj

Muzj (Maxelâ): “Cerchiamo di dare un tocco di pugliesità rispettando, però, la cucina tradizionale locale di ogni piazza”

di Giorgia Ruta
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Maxelâ, si scrive in genovese ma si legge in tutta Italia. L’AD Muzj racconta la nascita e gli obiettivi della catena di ristoranti

Maxelâ, la catena di ristoranti specializzata in carne alla brace, rappresenta un esempio di successo imprenditoriale che fonde tradizione e innovazione. Con radici che affondano nel dialetto genovese e un tocco distintivo di pugliesità, il brand ha saputo espandersi rapidamente, diventando un punto di riferimento nel panorama culinario italiano. Intervistando l’Amministratore Delegato Gianluca Muzj, abbiamo esplorato la storia del marchio, l'evoluzione del concept e le ambizioni future di un'azienda che, partita dalla Capitale, punta ora a conquistare nuove piazze in tutta Italia.

Il primo ristorante Maxelâ, racconta Muzj, è nato otto anni fa in Piazza delle Coppelle a Roma con la rilevazione di una catena già esistente, fondata dall’ex presidente della Sampdoria, Garrone. Infatti, “‘Maxelâ’ in genovese significa ‘macellaio’. Poi, essendo pugliesi, abbiamo arricchito la scritta inserendo il pomo pugliese all’interno della ‘x’ nel logo”.

Col tempo, Maxelâ, che continua il concept della vendita delle carni cominciato da Garrone, è riuscito a espandersi. Oggi la catena conta nove ristoranti e il decimo sarà aperto a fine settembre a Torino, anticipa l’Amministratore Delegato. Dei nove già aperti, ben tre si trovano a Roma e sono spesso frequentati e apprezzati dai politici durante le giornate lavorative.

L’espansione, partita da Roma, è stata possibile anche grazie all’acquisizione del marchio Maxelâ da parte di una azienda più estesa, riconosce Gianluca Muzj. L’obiettivo attuale di Maxelâ, soprattutto nelle piazze più importanti, è guadagnarsi un’identificazione sempre più forte come ristorante dove si mangia del buon cibo.

La nostra idea”, spiega Muzj, “è dare, con un tocco di pugliesità, buon cibo con un prezzo contenuto per le platee su cui ci affacciamo, in quanto abbiamo scelto, quasi sempre, di essere nel centro delle città”: a Roma, Maxelâ si trova in una piazza vicina al Pantheon; a Siena, a Piazza del Campo; a Verona, vicino a Castel Vecchio; ad Ascoli Piceno in Via Tornasacco, vicino al Comune; e, anche ad Alberobello, si trova nella piazza centrale della città.

Muzj specifica: “Abbiamo scelto delle location importanti offrendo, però, un principio di semplicità sia nella cucina sia nell’accoglienza. In ogni sede, cerchiamo di dare un tocco di pugliesità rispettando, allo stesso tempo, la cucina tradizionale locale di ogni piazza”.

Per quanto riguarda gli obiettivi futuri di Maxelâ, l’Amministratore Delegato afferma: “I prossimi 5 anni saranno una bella sfida per noi. Sicuramente avremo delle prossime aperture. Le future piazze potrebbero essere Bologna e Milano, ma anche Napoli e Bari. Sappiamo che queste piazze, soprattutto Milano, sono difficili per la ristorazione perché ci sono dei forti competitor, ma ci piacerebbe arrivarci e dare un’identificazione ancora più alta del nostro marchio".