Mercato libero e tutele graduali: la scelta cruciale per milioni di utenti
4,5 milioni di utenti domestici si trovano di fronte a un bivio: passare al mercato libero o passare a un sistema transitorio di tutele graduali
Mercato libero e tutele graduali: il bivio è alle porte per i milioni di utenti del mercato tutelato
Nessuna ansia ma tanta confusione fra i 4,5 milioni di utenti domestici non vulnerabili che sono ancora nel mercato tutelato per l'energia elettrica, che terminerà il primo luglio prossimo. I clienti che oggi hanno bollette con condizioni di prezzo e contrattuali definite dall'Autorità regolatoria Arera, si troveranno di fronte a un bivio: scegliere di passare al mercato libero, quindi cercare fra centinaia un fornitore che li faccia risparmiare, oppure non scegliere e passare automaticamente in un sistema transitorio (di circa tre anni) di tutele graduali. Che si può abbandonare per quello libero quando si vuole senza problemi di interruzione di fornitura.
In questo ultimo caso il fornitore è assegnato sulla base dell'esito di una gara che si è svolta nel gennaio scorso attraverso un meccanismo di aste, in cui una ventina di operatori si sono sfidati presentando, in busta chiusa, offerte al ribasso per acquisire clienti. Enel ed Hera hanno fatto il pieno nella gara, frutto di un obbligo imposto dall'Europa negli anni scorsi che ha vincolato la fine del mercato tutelato alle risorse del Pnrr.
Il sistema di tutele graduali mira ad accompagnare i clienti dal mercato tutelato a quello libero. Se alla scadenza non avranno deciso continueranno ad essere serviti dall'aggiudicatario della gara con l'offerta di mercato libero più vantaggiosa di cui dispone nel suo portafoglio. Caratteristica delle tutele graduali è una tariffa uguale per tutti in tutto il Paese, che quindi non tiene conto del profilo del cliente nè dei suoi consumi, ma essendo legata alle fluttuazioni di prezzo delle materie prime, è soggetta ai rincari dovuti ad elementi esterni, come dimostrato ad esempio dalle forti tensioni geopolitiche, che minacciano una fiammata del prezzo delle commodity. Nel mercato libero, invece, ci sono anche offerte a prezzo bloccato quindi non esposto a rischi.
La tariffa applicata nel sistema delle tutele graduali, al momento, non presenta grandi variazioni rispetto a quella applicata nella 'Maggior tutela', consentendo un risparmio di pochi euro al mese. Non essendo 'cucita' su misura non è detto che sia più conveniente per tutti (le esigenze del singolo non sono quelle di una famiglia, ad esempio). Per i clienti che passano dal mercato tutelato alle tutele graduali si ipotizza uno sconto medio di 40 euro all'anno rispetto al Pun (prezzo di riferimento all'ingrosso dell'energia elettrica) per singolo sito (le offerte degli operatori in gara sono state formulate per singolo sito) che equivale a circa 3 euro al mese, quindi un risparmio minimo.
Il mercato libero esiste da diversi anni ed è stato scelto ad oggi da circa 28 milioni di italiani, residenziali (22 milioni) e aziende (6 milioni); solo nel 2023 lo hanno scelto 1,3 milioni di italiani. La scelta può tener conto della convenienza, prezzo fisso e non indicizzato, per proteggersi da eventuali rincari dell'energia, su condizioni più adatte alle proprie esigenze, su servizi o prodotti aggiuntivi come gas, fibra, mobilità, fotovoltaico, su un venditore multiservizio con esperienza che ha anche negozi fisici, touch point digitale, call center per orari prolungati.
Il consumatore che non sceglie, tra aprile e giugno riceverà una comunicazione dal suo attuale fornitore sul mercato tutelato, in cui sarà riportato, tra l'altro, il nome del nuovo gestore (ma senza indicazione del nuovo prezzo); entro fine giugno Arera definirà le condizioni economiche (prezzo unico nazionale calcolato sulla base della media ponderata dei prezzi di assegnazione delle 26 aree oggetto di gara). Dal primo luglio verrà attivato il Servizio a Tutele Graduali ed entro il 12 luglio il nuovo fornitore contatterà il cliente comunicando le nuove condizioni del servizio, incluse le condizioni economiche.