Milano, all'Assemblea annuale ALDAI-Federmanager focus sulla transizione green e digitale

Biti (ALDAI-Federmanager): "Le imprese devono instaurare un'alleanza tra IA e persone, cui spetta la responsabilità di unire progresso tecnico ed etica"

di Sofia Gabbanini
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Assemblea annuale ALDAI-Federmanager: focus sulla transizione energetica e digitale. Il 56,4% delle imprese investono in competenze green

Si è tenuta oggi, presso l'Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli a Milano, l'Assemblea Annuale di ALDAI - Federmanager. Ad aprire i lavori, presentati dal Condirettore di affaritaliani.it Marco Scotti, il professor Francesco Billari, Rettore dell'Università Bocconi di Milano, seguito dal messaggio della Presidente ALDAI - Federmanager Manuela Biti. Nel suo intervento introduttivo, Billari ha presentato uno studio dedicato al tema delle strategie da mettere in atto per rendere il Paese competitivo attraverso l'ottica della demografia.

Focus dell'appuntamento, l'impegno da parte dei manager lombardi verso le transizioni strategiche per il nostro Paese: green e digitale, abilitatori fondamentali per il nostro futuro. Ciò che emerge, è che quello verso la transizione energetica e digitale sia un processo che appare in ogni caso ben avviato: nel periodo 2018-2023, infatti, le aziende che hanno investito in competenze green sono cresciute dal 49,4% al 56,4% del 2023 (dati Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali). Trend destinato a proseguire. Per quanto riguarda invece le competenze digitali, tra il 2024 e il 2028 si stima saranno richieste a circa 2,1 milioni di specialisti, che rappresentano più della metà del fabbisogno totale di lavoratori.

Nel suo intervento, la Presidente Biti ha disegnato un quadro di quelle che saranno le prossime sfide, ponendo l'accento sul ruolo centrale che proprio i manager avranno in questo processo. Biti ha inoltre evidenziato l'importanza decisiva, anche per le PMI, di adottare al più presto piattaforme tecnologiche basate sull'intelligenza artificiale, che rappresenta ormai la frontiera primaria dell'innovazione.

"L'Italia sconta un certo ritardo a livello europeo", ha dichiarato la Presidente. "Dai dati Eurostat relativi al 2021 eravamo posizionati solo al 16° posto. Ma di questo problema i manager sono consapevoli. Secondo una ricerca internazionale di Arthur D. Little, l'Intelligenza Artificiale viene considerata cruciale per lo sviluppo, con il 96% dei Ceo che l'ha già implementato in qualche forma. E altrettanto avvertita è l'importanza di focalizzarsi sulle persone per massimizzarne i benefici, riqualificando la forza-lavoro per adeguarla ai requisiti richiesti, esigenza particolarmente pronunciata in particolare proprio nell'industria manifatturiera. Le imprese devono instaurare una vera e propria 'alleanza' tra l'IA e le persone che la devono implementare, alle quali spetta la responsabilità di coniugare il progresso tecnico con una più ampia riflessione etica sulle conseguenze e l'impatto sociale e culturale che ne deriva".

"Questa formidabile spinta all'innovazione", ha proseguito Biti, "richiede, ancora di più che in passato, competenze manageriali e tecniche, insieme a una buona dose di creatività. In Lombardia, secondo ancora i dati Excelsior di maggio, le competenze richieste dalle imprese sono in primo luogo l'applicazione di soluzioni creative e innovazione, indicata dal 22,9 percento delle imprese, davanti al coordinamento di altre persone, richiesto dal 14,2 percento delle imprese. E questo vale in particolare per le funzioni dirigenziali, per le quali la richiesta di capacità innovativa riguarda il 57,4% dei nuovi ingressi".

A conclusione del suo mandato triennale, la Presidente ha poi tenuto a porre l'accento sulla centralità del tema dell'empowerment femminile, soprattutto a livello manageriale: "Anche qui ci sono buone notizie: secondo l'Osservatorio per l'imprenditorialità femminile di Unioncamere sono oltre 2mila in più le imprese femminili che si occupano di attività professionali, scientifiche e tecniche, settore a prevalente partecipazione maschile, con un tasso di femminilizzazione di queste aziende nel 2023 sfiora il 20%. E la Lombardia con circa 182.000 imprese è di gran lunga in prima posizione tra le regioni italiane. Oggi si parla sempre di più di sostenibilità, che non significa solo attenzione all'ambiente e alla transizione ecologica, è un concetto più complesso che si declina anche nella più ampia sostenibilità sociale, di cui la parità di genere è uno dei pilastri". 

"Siamo tristemente consapevoli che esiste ancora una disparità tra uomini e donne nel mondo del lavoro, in termini di opportunità, di carriera, di retribuzione. Eppure, sarebbe interesse di tutti rovesciare questa situazione: si pensi che se il tasso di occupazione femminile dovesse raggiungere entro il 2050 quello maschile, il PIL del nostro Paese potrebbe salire di circa il 12%, come ha ricordato la professoressa dell'Università Bocconi Paola Profeta a un recente convegno. Come ALDAI-Federmanager abbiamo cercato di portare all'attenzione questo tema più che mai attuale", ha concluso Biti.

Ad essere trasmesso anche il video messaggio di Attilio Fontana, seguito dall'intervento di Mino Schianchi, Vicepresidente di ALDAI - Federmanager. Infine, si è tenuta la premiazione dei soci rispettivamente con 50 e 40 anni di iscrizione all'Associazione. La conclusione dei lavori è stata affidata a Valter Quercioli, Vicepresidente Federmanager

Le parole di Manuela Biti, Presidente ALDAI-Federmanager, ad affaritaliani.it 

 

A margine dell'evento, Manuela Biti, Presidente ALDAI-Federmanager, ha dichiarato ai microfoni di affaritaliani.it: "Questo è per noi uno degli eventi più importanti dell'anno, perché raggruppa tutti i nostri associati e li rende partecipi di quella che è stata l'attività svolta nell'anno precedente, attraverso l'approvazione del bilancio".

"Il messaggio che vogliamo lanciare", ha proseguito Biti, "è che ci sono sicuramente molte sfide che ci aspettano. Fondamentale è la capacità del manager di riuscire a portare imprese e dipendenti verso gli stessi obiettivi, cercando di essere trasversali nelle scelte e facendo sì che tutto quello che necessita l'azienda venga supportato dall'intelligenza artificiale, che deve essere sviluppata con molta etica. Le capacità che deve avere un manager non sono solo hard skills e soft skills, ma la combinazione delle due, assieme alla capacità di problem solving. L'intelligenza artificiale deve entrare necessariamente anche nelle PMI. Noi come ALDAI ci siamo".

Il commento di Francesco Billari, Rettore dell'Università Bocconi di Milano, ad affaritaliani.it