Osaka, Expo 2025: Affari intervista il Commissario Generale Mario Vattani

Commissario Generale Vattani: “Il nostro Made in Italy si basa sul ‘pensare con le mani’, un'espressione che Cucinella usa per descrivere il Padiglione”

di Elisabetta Marciano
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Osaka, Expo 2025: il Commissario Generale Vattani racconta l’evoluzione del Padiglione Italia

L'Expo 2025 rappresenta un'occasione significativa per l'Italia di consolidare ed espandere i suoi rapporti storici con il Giappone. Da decenni, le due nazioni hanno mantenuto stretti legami economici e culturali, fondati su reciproca stima e collaborazione in settori che spaziano dalla manifattura all'arte, dalla tecnologia all'ambiente. L’Esposizione non solo celebra l'innovazione e la creatività italiane, ma costituisce anche un'importante piattaforma per discutere le sfide globali comuni: come la sicurezza, l'invecchiamento della popolazione e la sostenibilità ambientale.

Il Padiglione Italia all'Expo 2025, che si presenta col tema "L'arte rigenera la vita", rappresenta un omaggio alla ricca cultura del nostro Paese e alla sua capacità unica di coniugare tradizione e innovazione. Progettato dal rinomato architetto Mario Cucinella - a cui qualche giorno fa è andato l’importante riconoscimento del Compasso d’Oro ADI 2024 - il Padiglione è un manifesto dell'abilità italiana nel "pensare con le mani" e si propone come luogo in cui le aziende italiane, le istituzioni accademiche e culturali hanno la possibilità di condividere i loro prodotti, le loro idee e la visione per il futuro.

La partecipazione dell’Italia all'Expo 2025 è frutto della collaborazione tra ministeri, associazioni e settori industriali, con l’obiettivo di raccontare il meglio dell'artigianato, dell'innovazione tecnologica e culturale del Paese. Attraverso spazi dedicati, il Padiglione esplorerà temi cruciali come l'intelligenza artificiale, la sostenibilità, l'architettura e la società, evidenziando come l'Italia stia innovando per adattarsi alle sfide del futuro.

L'intervista di affaritaliani.it a Mario Vattani, Commissario Generale Expo 2025 Osaka

 

A ridosso del G7, un evento cruciale per la diplomazia internazionale, vale la pena concentrarsi su quanto emerso. Durante l'incontro bilaterale tra il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il Primo Ministro del Giappone, Fumio Kishida, è stata ribadita l'importanza di Expo 2025 e confermato l'ottimo stato dei rapporti tra le nostre due Nazioni. Inoltre, è stato adottato un Piano d'Azione bilaterale per definire gli ambiti prioritari di cooperazione per il periodo 2024-2027. Alla luce di questi sviluppi e del suo ruolo di Commissario Generale per l'Italia a Expo 2025 Osaka, quali sono le principali sfide e opportunità che l'Italia dovrà affrontare nel contribuire al successo dell'Expo e nel rafforzare il Partenariato Strategico con il Giappone?

“L'Expo rientra tra i temi principali affrontati nel corso di questo incontro bilaterale - durante il G7 - tra il nostro Presidente del Consiglio e il Primo Ministro giapponese. L’incontro fa seguito ad una serie di appuntamenti, tra cui vale la pena citare quello dello scorso gennaio 2023, quando, su decisione dei due Primi Ministri, i rapporti tra Italia e Giappone, da sempre eccellenti, sono stati ulteriormente rafforzati”, ha dichiarato Mario Vattani, Commissario Generale Expo 2025 Osaka. “Dal punto di vista economico, Italia e Giappone sono partner da decenni; il Giappone è uno dei nostri partner più importanti in Asia, un continente caratterizzato da una realtà estremamente variegata. Oltre ai rapporti economici, ci sono anche stretti legami culturali tra i due paesi, con una fitta rete di collaborazioni tra le università e uno scambio continuo, il famoso ‘people to people’, tra appassionati italiani e giapponesi”.

“Durante gli incontri con i giapponesi, si è parlato anche di difesa e sicurezza, temi molto importanti nel contesto mondiale attuale, considerando anche le situazioni critiche in Asia, Europa orientale e Medio Oriente. La resilienza è stata un altro tema centrale, con discussioni su come affrontare le sfide emerse durante la pandemia e l'importanza di catene di approvvigionamento sicure. Entrambi i paesi affrontano sfide comuni, come l'invecchiamento della popolazione, che rappresenta un problema significativo sia per l'Italia che per il Giappone. Si è parlato anche del futuro dei lavori tradizionali, vitali per la forza lavoro e per settori chiave come la moda, il design e l'automotive, alimentati dalla creatività e dall'innovazione del nostro artigianato”.

“Altri aspetti trattati riguardano il rischio di catastrofi naturali, come i terremoti, e l'abbandono delle zone rurali, che porta a dissesti idrogeologici. L'Expo che segue il tema ‘disegnare le società del futuro’, copre un ampio spettro di argomenti che Italia e Giappone si propongono di affrontare insieme. Va sottolineato che questa Expo non è solo un evento giapponese; dei 30 milioni di visitatori previsti, la maggior parte saranno giapponesi, ma ci sarà una significativa presenza internazionale”.

“L'Expo offre alle nostre aziende un'opportunità unica di entrare nel mercato asiatico, una regione con 600 milioni di abitanti e una classe media in rapida crescita. In sintesi, l'incontro bilaterale ha affrontato una vasta gamma di temi, dalla sicurezza e difesa alla resilienza, dall'invecchiamento della popolazione all'innovazione artigianale, con l'obiettivo di rafforzare ulteriormente i legami tra Italia e Giappone e affrontare insieme le sfide future”.

Entriamo nel vivo di Expo 2025, può raccontarci quali saranno gli elementi distintivi del Padiglione Italia? Come riuscirete a rappresentare al meglio l'eccellenza italiana?

“Il nostro obiettivo era quello di offrire una risposta alla domanda: ‘come sarà la società del futuro?’. Lo abbiamo fatto dedicando il nostro padiglione al tema ‘L'arte rigenera la vita’. Questo è il messaggio su cui lavoriamo, trasformando il padiglione in uno strumento adatto al nostro racconto. La struttura, progettata dal famoso architetto italiano Mario Cucinella, è perfetta per il nostro scopo. Cucinella sta attualmente lavorando moltissimo non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Abbiamo scelto il suo progetto perché è modulabile e carico di simbolismo. Il teatro, che definisce e caratterizza il Padiglione, rappresenta non solo un luogo di incontro, ma anche una visione del talento del saper fare e del saper raccontare. ‘L'arte rigenera la vita’ non si riferisce solo agli aspetti della cultura italiana conosciuti in tutto il mondo, ma anche all'innovazione, alla ricerca e alla creatività, che sono i segni distintivi dell'Italia. Il nostro Made in Italy si basa su questo ‘pensare con le mani’, un'espressione che Mario Cucinella usa spesso per descrivere il contenuto del Padiglione; un concetto che si riflette anche nel partner Altagamma. In sintesi: il tema del Padiglione celebra il saper fare italiano”.

In veste di Commissario Generale per l'Italia a Expo 2025 Osaka sta lavorando con alcune delle eccellenze più rinomate del nostro Paese. Può raccontarci chi sono queste grandi firme del suo team e in che modo le loro competenze e creatività contribuiranno a rendere il Padiglione Italia un simbolo dell'innovazione e della cultura italiana?

“Abbiamo voluto che questo padiglione non fosse solo uno spazio fisico dove accogliere le aziende, ma un luogo dove potessero raccontarsi attraverso le loro idee e i loro prodotti. Ad essere coinvolti, insieme alle aziende, anche le associazioni e i ministeri. Infatti, abbiamo firmato un accordo con il MIUR, che include tutta la rete delle università italiane, i conservatori e gli istituti di belle arti. Abbiamo anche collaborazioni con il Ministero del Made in Italy e delle imprese, il Ministero delle Infrastrutture per raccontare ciò che stiamo facendo e cosa sarà l’Italia nei prossimi anni, e il Ministero della Cultura per esporre opere molto importanti – tra cui l’Atlante Farnese e un Caravaggio”.

Per la prima volta nella storia dell'Expo, ci sarà uno spazio dedicato alla Santa Sede. Come racconta il Commissario Vattani, una grande novità è stata presentata da Monsignor Fisichella, Commissario Generale per la Santa Sede. “Fisichella ha annunciato la presenza dell’opera ‘Deposizione di Cristo’ di Caravaggio – proveniente dalle collezioni vaticane - in occasione della scorsa Design Week a Milano, creando grandi aspettative”.

“Il Padiglione è diviso in vari spazi: uno dedicato all'io, ovvero alla persona; uno spazio in cui la tecnologia è al servizio della vita e della società. Questo include le scienze della vita, la robotica e altre realtà italiane, nonché lo sport, in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026. Un altro spazio sarà dedicato all'architettura e alla società, con un focus su energia e mobilità. Al centro del padiglione ci sarà una sezione dedicata all’aerospazio, uno dei settori con maggiore crescita. In cima al Padiglione, ci sarà un'attrazione unica, visibile dal grande anello di legno alto 25 metri ispirato all’architettura giapponese che percorre l’intero perimetro dell’esposizione, uno splendido giardino all’italiana disegnato da Cucinella, che è non solo l'architetto ma anche il curatore del progetto”.

“La parte culturale è stata affidata a Rossella Menegazzo dell’Università di Milano, esperta di eventi tra Italia e Giappone. Tra i focus principali i giovani talenti nella musica e nell’opera. Porteremo anche altre eccellenze italiane molto apprezzate dal pubblico giapponese, ma vogliamo soprattutto mostrare i giovani come esempio per altri giovani. Sono proprio loro il pubblico principale che ci aspettiamo di vedere all’Expo, il pubblico al quale vogliamo trasmettere l'orgoglio di saper fare qualcosa di reale e vero. L'arte può spaziare dall'artigianato all'alta tecnologia, fino all'industria. È importante far vedere ai giovani che c’è motivo di essere orgogliosi quando si dimostra il proprio talento e si realizza qualcosa di concreto”.

“Il padiglione affronterà anche il tema dell'intelligenza artificiale e del digitale, ‘cercando di capire cosa è vero e cosa no’, e come questi strumenti possono supportare la nostra creatività senza mettere a rischio il lavoro dei giovani del futuro”.

“Un altro protagonista del nostro padiglione è Roberto Malfatto, ‘set designer’ che ha curato il setting degli ultimi G7. Tutte le nostre regioni avranno a disposizione una settimana per potersi raccontare, e Roberto fornirà loro gli strumenti necessari per farlo al meglio”.

Cosa l'ha colpita di più finora durante l'esperienza in Giappone per l'Expo 2025, e quali aspetti della cultura giapponese ritiene particolarmente significativi per ciò che l'Italia sta mostrando e rappresentando?

“Noto sempre più spesso una crescente curiosità verso il Giappone da parte degli italiani di tutte le età. Vedo un via vai di tantissimi turisti italiani, soprattutto giovani, che visitano il Giappone, anche in luoghi meno accessibili. Tutto questo mi rende particolarmente felice perché loro stessi diventano ambasciatori dell'Italia, così come lo sono i nostri imprenditori e ristoratori. Molti dei rapporti tra Italia e Giappone sono fondati su una conoscenza personale, e questo vale anche per la nostra manifattura. Nel resto dell'Asia, l'Italia è conosciuta principalmente attraverso le famose tre 'F': Food, Fun, e Fashion. Tuttavia, in Giappone è diverso, poiché esiste una lunga storia di relazioni tra aziende italiane e giapponesi. La nostra capacità manifatturiera è molto apprezzata e conosciuta. Questo ci facilita e ci aiuta a essere presenti, consentendoci di raccontarci al meglio”.

"È un momento difficile per tutti, soprattutto considerando gli effetti dell'invecchiamento della popolazione. I giovani oggi devono affrontare scelte future diverse rispetto al passato. L'orientamento tradizionale sta cambiando, e questa necessità di ripensare il ‘fare’ permette di riguadagnare l'orgoglio e la curiosità di proporre qualcosa di autentico. Questo è un tema molto sentito sia in Giappone che in Italia. A tutto questo si aggiungono i temi ambientali sempre rilevanti. Infine, altri due aspetti importanti riguardano la gastronomia e l'agricoltura”.