Piazza Affari, il listino azionario del 2021 è fra i più performanti d’Europa
Il FTSE Mib è trascinato da Stellantis, Eni e InterPump. Bene le banche, tra le quali spiccano la performance di UniCredit e Banca Generali
Piazza Affari, 2021 d’oro: il listino azionario italiano è secondo solo a Olanda e Francia
Europei di calcio, Olimpiadi e non solo. Il 2021 dell’Italia punta a chiudersi con una medaglia d’oro ancora più prestigiosa, ovvero quella di listino azionario più performante d’Europa. Da inizio anno, infatti, il FTSE Mib ha registrato una crescita di ben 22 punti percentuali, superando ampiamente i massimi raggiunti dal 2008. Un risultato straordinario che conferma la vivace ripresa del tessuto economico nazionale e che, se ulteriormente migliorato in questo mese di dicembre, potrebbe portare il listino delle 40 società italiane a maggior capitalizzazione a imporsi come il migliore dell’anno in Europa. Ad oggi, infatti, solo l’AEX olandese (+27%) e il CAC40 francese (+24%) stanno registrando ritorni superiori, mentre tutte le altre borse europee si accodano alla nostra Piazza Affari.
A spingere la volata finale, però, potrebbero essere proprio i titoli che in questo 2021 d’oro hanno ottenuto i ritorni migliori. Stiamo parlando delle banche, il cui ritorno all’erogazione dei dividendi ne ha spinto i ritorni sul listino, ma anche di quelle società maggiormente in grado di cavalcare la ripresa economica italiana post Covid.
Tra le grandi società italiane, la migliore da inizio anno è senza dubbio Stellantis. Il gruppo dell’automotive guidato da Carlos Tavares - che raggruppa tra gli altri anche Fiat - ha messo a segno un total return del 70% da gennaio a oggi. A guidare la fiducia degli investitori ci sono diversi elementi, primo fra tutti il maxi piano di digitalizzazione dell’esperienza di guida che promette di far lievitare i ricavi di 4 miliardi di euro l’anno entro il 2026. Un obiettivo che la partecipata del gruppo Exor vuole perseguire con alleanze strategiche globali come quelle con Foxconn sui semiconduttori e quella con Waymo sui progetti di guida autonoma. Tutti elementi che potrebbero spingere ad altri acquisti del titolo in questa fase finale del 2021.
A una certa distanza da Stellantis ci sono poi due grandi gruppi dell’industria italiana che da inizio anno hanno fatto segnare ritorni da capogiro. Il primo è Eni, che ha realizzato un total return del 53% in scia al forte rialzo del prezzo del petrolio che ha toccato nuovi massimi oltre i 70$ a barile. Terzo posto per InterPump che è cresciuta di oltre il 51% e conquista la fiducia degli investitori sia per gli utili in costante crescita che per le potenziali operazioni strategiche in campo di m&a.
Ai piedi del podio ci sono quindi le banche. Tra loro, la più performante a Piazza Affari nel 2021 è stata UniCredit che ha beneficiato dell’ottimismo verso il nuovo CEO Andrea Orcel e, soprattutto, del no di quest’ultimo al Tesoro per una operazione strategica con Mps che presentava più di una perplessità a livello di capitale.
Nel settore, però, c’è un altro operatore che stupisce per la capacità di garantire ritorno ai suoi investitori: Banca Generali. Il gioiellino del Gruppo Generali è ormai da anni costantemente tra le società quotate a maggior crescita. Basti pensare che da inizio anno ha regalato ai suoi investitori un ritorno totale del 49%, comprensivo del maxi dividendo cumulato per gli esercizi 2019-20 che ha portato in dote agli azionisti ben 2,7 euro ad azione. Somma alla quale si aggiungerà un ulteriore cedola da 0,60 euro che sarà corrisposta a febbraio 2022. Oltre a questi elementi, poi, gli investitori hanno guardato al titolo di Banca Generali per la sua capacità – unica sul mercato italiano – di crescere in maniera sostenibile cavalcando il trend degli investimenti Esg con una proposta in grado di associare gli obiettivi finanziari della clientela agli SDGs dell’Agenda ONU 2030. La fiducia intorno alla Banca private ha spinto in questo 2021 la capitalizzazione oltre i 5 miliardi e il mercato che ora attende con curiosità di conoscere gli obiettivi del piano industriale 2022-24 che sarà comunicato il prossimo febbraio.