Rischio blocco forniture gas russo in Austria. Snam: nessun riflesso sul sistema Italia
Il gas corre sopra i 34 euro, timori su forniture Austria
OMW, crescono le preocupazioni per il rischio blocco forniture di gas russo in Austria. Snam ribadisce la solidità del sistema energetico italiano
In risposta alle recenti notizie che hanno sollevato preoccupazioni sulle forniture di gas russo all'Austria, fonti Snam riferiscono che "Nessun riflesso è atteso sul sistema Italia anche alla luce degli sforzi di Snam per rendere sicuro il sistema energetico del Paese".
L'operatore austriaco OMV ha lanciato un messaggio urgente al mercato riguardo al rischio di un blocco delle forniture di gas russo da parte di Gazprom Export. Il timore deriva da una decisione giudiziaria che potrebbe imporre a OMV di pagare le forniture di gas a una compagnia europea anziché a Gazprom Export, rischiando l'interruzione delle forniture. OMV ha rassicurato che, grazie agli sforzi di diversificazione compiuti negli ultimi anni, sarà comunque in grado di garantire le forniture ai propri clienti attraverso fonti alternative, inclusi giacimenti in Norvegia e Austria, contratti di GNL di lungo termine e partecipazione alle aste comuni della Piattaforma UE per l'Energia. A causa di queste incertezze, i prezzi del gas naturale sono aumentati sopra i 34 euro al MWh sulla piazza di Amsterdam. I contratti future per il mese di giugno hanno registrato un incremento del 3,14%, arrivando a 34,04 euro al MWh.
Le informazioni aggiornate ad aprile 2024 sui flussi di gas mostrano che quasi il 65% degli approvvigionamenti italiani proviene dalle pipeline del Sud (Mazara del Vallo 27%, Melendugno 13% e Gela 3%) e dal GNL (21%). Quest'ultimo continua a rivelarsi un vettore strategico per la sicurezza energetica dell'Italia e dell'Europa, rappresentando la seconda fonte di fornitura del Paese. Gli stoccaggi coprono circa il 20% della domanda di gas nei primi quattro mesi dell'anno, con i livelli di riempimento che alla fine della stagione invernale erano già al 60%, un valore superiore alla media storica italiana, fondamentale per la stabilizzazione e mitigazione dei prezzi.
I dati confermano la marginalità degli approvvigionamenti di gas provenienti dal nord, con i flussi residui dalla Russia in ingresso verso l'Europa che rimangono costanti a circa 40 milioni di metri cubi al giorno. I flussi di gas russo in Italia sono passati dal 35-33% del totale nel 2020 e 2021 al 5% nel 2023. Nei primi quattro mesi del 2024, i flussi in ingresso da Tarvisio, provenienti da Austria, Slovacchia e Ucraina, si attestano al 7%. Le eventuali variazioni sono dovute a scelte commerciali degli shipper che preferiscono tariffe più convenienti rispetto a Passo Gries, evitando così il passaggio dalla Germania e i relativi oneri della Neutrality Charge tedesca.
Nonostante le preoccupazioni a livello europeo, Snam ha ribadito la solidità e la sicurezza del sistema energetico italiano, rassicurando che gli sforzi continui per diversificare le fonti di approvvigionamento e migliorare gli stoccaggi stanno contribuendo a mantenere stabile il mercato interno.