Romhew: nella prevedibilità fiscale la chiave per il rilancio della natalità

Moscone (Brunel University): "Crediamo che la calendarizzazione delle modifiche all'ambiente fiscale possa giovare anche sul piano dell'innovazione"

di Redazione Corporate
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Romhew: la chiave per rilanciare la natalità in Corea del Sud secondo esperti internazionali è nella prevedibilità fiscale

In occasione del Rome Health Economics Workshop (Romhew), ospitato dall'Università di Roma Sapienza, l’agenzia Nova ha intervistato il Prof. Francesco Moscone e il Prof. Changkeun Lee. Durante l'evento, è stato presentato uno studio innovativo che offre nuove prospettive per affrontare il problema della denatalità, in particolare in Corea del Sud.

Lo studio, intitolato "Addressing fiscal uncertainty: Proposing policy pathways for enhancing economic growth and fertility rates in South Korea", è stato realizzato dal Prof. Francesco Moscone della Brunel University di Londra e dell'Università Ca' Foscari di Venezia, e dal ricercatore dell'Università di Oxford, Joan Madia. Entrambi erano presenti a Roma per il Romhew. La ricerca indaga gli effetti dell'incertezza fiscale sulle dinamiche di crescita economica della Corea del Sud e le sue implicazioni per il crollo della natalità nel Paese asiatico.

"La possibilità per aziende e cittadini di pianificare in anticipo l'evoluzione della normativa fiscale è un fattore economico determinante per il contrasto al problema della denatalità che affligge molte economie avanzate, prima tra tutte la Corea del Sud", ha spiegato Moscone. La Corea del Sud, con un tasso di fecondità che nel 2023 si è ulteriormente ridotto a 0,78, rappresenta un caso di studio significativo. Il Paese è una potenza dell'export, il che contribuisce al suo benessere economico ma lo rende anche più vulnerabile alle fluttuazioni dell'economia globale.

Dallo studio emerge una forte associazione negativa tra l'incertezza fiscale e i tassi di crescita del PIL negli ultimi tre decenni. "Periodi di elevata volatilità fiscale, caratterizzati da spese governative imprevedibili, politiche fiscali instabili e instabilità economica generale, hanno preceduto costantemente cali nella crescita economica", ha spiegato Moscone. Questo ha avuto ricadute negative sul tasso di fertilità, poiché una crescita economica stabile migliora generalmente le condizioni favorevoli alla procreazione, mentre l'incertezza fiscale riduce questo impatto positivo.

Madia ha aggiunto che la scelta della Corea del Sud come caso di studio è dovuta alle sue peculiari caratteristiche economiche e demografiche. "La natalità di un Paese è ovviamente un fenomeno complesso, influenzato da molteplici fattori di ordine sociale, culturale e storico. La sfera economica, però, è quella su cui l'intervento politico può agire in misura più puntuale ed efficace", ha precisato Madia.

Moscone ha sottolineato che l'aumento della prevedibilità fiscale di un sistema Paese giova alla fertilità su molteplici piani, permettendo alle aziende di aumentare investimenti, produzione e innovazione, a beneficio della crescita economica. Un clima economico più favorevole, garantito dalla prevedibilità fiscale, assicura anche stabilità del bilancio e prevedibilità tra investitori e creditori internazionali. Esempi virtuosi esistono già, come l'introduzione della Sugar Tax nel Regno Unito e le esenzioni fiscali per l'elettromobilità in Germania. "Crediamo che la calendarizzazione delle modifiche all'ambiente fiscale possa giovare anche sul piano dell'innovazione", ha detto Moscone.

L'analisi delle dinamiche socioeconomiche pluridecennali della Corea del Sud dimostra che la riduzione degli shock fiscali per aziende e famiglie può rappresentare uno strumento chiave nel contrasto alla denatalità. La Corea del Sud, che ha dato prova di grande resilienza economica in molte circostanze, può ambire a dimostrare per prima l'efficacia di questo approccio alle problematiche demografiche, affermandosi come esempio per le numerose economie avanzate alle prese con sfide analoghe.