Imprenditoria femminile, presentato V rapporto Unioncamere

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GIANCARLO GIORGETTI MINISTRO, LORETTA CREDARO PRESIDENTE CAMERA DI COMMERCIO DI SONDRIO, TIZIANA POMPEI UNIONCAMERE, ANDREA PRETE PRESIDENTE DI UNIONCAMERE
Scatti d'affari
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 Gli scatti d'Affari

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Imprenditoria femminile, il rapporto di Unioncamere mostra una maggiore fragilità ma forti investimenti su digitale e green

Saranno anche più piccole e fragili, ma quanto a voglia di innovazione le imprese femminili hanno una marcia in più. Questo è ciò che emerge dal V Rapporto sull’imprenditoria femminile realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Centro studi Tagliacarne e Si.Camera e presentato a Roma. L'indagine rivela che, a fine giugno 2022, la presenza di imprese femminili si assesta su un milione e 345 mila attività, il 22,2% del totale delle imprese italiane. Le analisi effettuate mostrano anche che le imprese femminili hanno una minore capacità di sopravvivenza: a tre anni dalla loro costituzione, restano ancora aperte il 79,3% delle attività guidate da donne, che sempre di più, tuttavia, scelgono la via dell’impresa, registrando il 10,5% del totale delle aziende condotte da donne (mentre l’imprenditoria giovanile pesa il 7,6% sull’insieme delle imprese maschili).

 

Per quanto riguarda gli investimenti, un 31% di aziende femminili ha aumentato o mantenuto costante gli investimenti in tecnologie digitali in questi anni, il 22% ha fatto altrettanto nella sostenibilità ambientale. Le donne d’impresa, quindi, si sono lanciate nella duplice transizione che le politiche europee sostengono con forza e che rappresenta il core del PNRR italiano, ma non senza difficoltà. La metà delle imprese femminili, infatti, ha interrotto gli investimenti o addirittura esclude di volerli avviare nel prossimo futuro. In conclusione, il rapporto mostra come nel secondo trimestre 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, il numero delle imprese femminili sia rimasto sostanzialmente stabile, crescendo di 1.727 unità (+0,1%). Il confronto con lo scorso anno mostra un incremento delle imprese femminili soprattutto nell’industria (+0,3%) e nei servizi (+0,4%), tra le società di capitali (+2,9%), nel Mezzogiorno (+0,6%), tra le imprese straniere (+2,6%).

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