Snam: nel 2024 investimenti record pari a 2,9 miliardi di euro, il dividendo sale del 3%
Venier (Snam): “I risultati sono supportati dai solidi traguardi industriali raggiunti”
Snam: nel 2024 investimenti record pari a circa 2,9 miliardi di euro, EBITDA e Utile Netto adjusted in crescita rispettivamente del +13,9% e del +10,4%
Sono stati approvati in data odierna i risultati finanziari di Snam relativi all'anno 2024. Il CdA, riunitosi sotto la presidenza di Monica de Virgiliis, ha infatti approvato la Relazione finanziaria annuale 2024, che include il bilancio consolidato, il progetto di bilancio di esercizio e la rendicontazione di sostenibilità 2024, redatta in conformità alle disposizioni del Decreto Legislativo n. 125 del 6 settembre 2024. Il Consiglio, inoltre, ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un saldo dividendo di 0,1743 euro per azione che, unitamente all’acconto di 0,1162 euro per azione distribuito nel mese di gennaio 2025, determina un dividendo complessivo per l’anno 2024 di 0,2905 euro per azione.
“Chiudiamo il 2024 con risultati molto positivi, superiori alla guidance, che dimostrano una crescita significativa. Riflettono il nostro impegno a rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti del Paese e ad accelerare la sua transizione sostenibile verso il Net Zero, con investimenti record pari a circa 3 miliardi di euro”, ha commentato l’Amministratore Delegato di Snam, Stefano Venier. “In uno scenario energetico che rimane incerto, stiamo rafforzando l'infrastruttura nazionale con l'acquisizione di Adriatic LNG ed Edison Stoccaggio, attraverso un piano di investimenti di 12,4 miliardi di euro al 2029, il più significativo della nostra storia. L'ambizione di diventare un operatore infrastrutturale pan-europeo multi-molecola va di pari passo con l'innovazione e la sostenibilità, aree in cui nel 2024 abbiamo fatto progressi, anticipando gli ambiziosi obiettivi fissati dal nostro Transition Plan”.
Investimenti totali
Gli investimenti totali del 2024 ammontano a 2.875 milioni di euro, in crescita del 31,0% rispetto al 2023 (2.194 milioni di euro). La crescita è stata trainata dagli investimenti nel business delle infrastrutture gas, principalmente riconducibili agli interventi di realizzazione del terminale di rigassificazione di Ravenna e del suo allacciamento alla rete di trasporto del gas, oltre che alla prima fase della Linea Adriatica, progetto supportato dai fondi del RepowerEU. Gli investimenti totali risultano per il 65% e il 31% allineati rispettivamente ai Sustainable Development Goals (SDGs) e alla Tassonomia Europea.
Gli investimenti tecnici pari a 2.912 milioni di euro, in crescita del 64,1% rispetto al 2023 (+1.138 milioni di euro), sono attribuibili: al settore trasporto per 1.924 milioni di euro (rispetto a 1.139 nel 2023), alla rigassificazione per 488 milioni di euro (rispetto a 256 milioni di euro nel 2023) e allo stoccaggio per 269 milioni di euro (rispetto a 225 milioni di euro nel 2023). Gli investimenti dei business della transizione energetica ammontano a 167 milioni di euro (127 milioni di euro nel 2023; +31,5%), relativi principalmente a riconversioni a biometano degli impianti agricoli e al progetto Ravenna CCS per la cattura e stoccaggio della CO2. Nel 2024 la RAB (Regulated Asset Base) tariffaria ha raggiunto i 23,7 miliardi di euro (+5,8% rispetto al 2023), principalmente grazie agli investimenti in trasporto e stoccaggio.
Ricavi totali
I ricavi totali si sono attestati a 3.568 milioni di euro, in riduzione di 373 milioni di euro (- 9,5%) rispetto all’esercizio 2023. Con riferimento al business delle infrastrutture gas, si registra una crescita significativa dei ricavi (+422 milioni di euro, +14,9%). In riduzione i ricavi dei business della transizione energetica (-795 milioni euro, -71,9%) per il minor contributo dell’efficienza energetica a fronte del termine degli incentivi del c.d. Superbonus.
L’aumento dei ricavi regolati (+444 milioni di euro, +16,1%) è attribuibile principalmente: all’incremento del WACC in tutti i settori di attività (+177 milioni di euro); ai maggiori ricavi connessi alla crescita della RAB dei settori trasporto e stoccaggio (+147 milioni di euro, inclusi i minori incentivi input based) grazie alla realizzazione del piano investimenti; agli effetti dell’applicazione del ROSS (Regolazione per Obiettivi di Spesa e di Servizio) al business del trasporto di gas naturale (+67 milioni di euro); ai ricavi connessi all’operatività del rigassificatore di Piombino (+61 milioni di euro); ai ricavi per maggiori volumi rigassificati relativi al 2023 (+29 milioni di euro rispetto ai ricavi 2023 per maggiori volumi rigassificati nel 2022).
Tali effetti sono stati in parte assorbiti dai minori incentivi output-based (-41 milioni di euro), a fronte principalmente dei positivi effetti one-off del 2023 nel settore stoccaggio, unitamente ai minori incentivi nel settore trasporto (-10 milioni di euro) connessi al servizio di default.
EBITDA adjusted
L’EBITDA adjusted dell’esercizio 2024 si è attestato a 2.753 milioni di euro, in aumento di 336 milioni di euro (+13,9%) rispetto al corrispondente valore del 2023. L’aumento è attribuibile alla crescita registrata dai ricavi regolati del business delle infrastrutture gas (+395 milioni di euro; +16,8%), solo in parte assorbiti dai maggiori costi fissi in termini nominali connessi: all’entrata in esercizio dell’impianto FSRU di Piombino, che nel 2024 ha operato per l’intero esercizio, e all’aumento del costo lavoro, legato all’ingresso di nuove risorse e ad effetti inflattivi. L’impatto positivo del business delle infrastrutture gas è stato parzialmente controbilanciato dalla performance dei business della transizione energetica (-59 milioni di euro rispetto l’anno precedente), su cui hanno inciso principalmente: il business dell’efficienza energetica, per effetto dell’esaurimento degli incentivi del c.d. Superbonus, e la riduzione del perimetro del business del biogas/biometano.
Utile operativo adjusted (EBIT adjusted)
L’utile operativo adjusted dell’esercizio 2024 ammonta a 1.734 milioni di euro, in aumento di 257 milioni di euro (+17,4%) rispetto all’esercizio 2023, a seguito della variazione del margine operativo lordo, in parte assorbita dai maggiori ammortamenti e svalutazioni (-79 milioni di euro, -8,4%), per effetto principalmente dell’entrata in esercizio di nuovi asset, tra cui l’impianto FSRU di Piombino, e delle svalutazioni di asset nel settore trasporto.
Oneri finanziari netti
Gli oneri finanziari netti si attestano a 331 milioni di euro, in aumento di 110 milioni di euro, rispetto all’esercizio 2023, dovuto, in particolare, all’incremento dell’indebitamento finanziario netto e al maggior costo medio del debito netto, pari a circa il 2,5% rispetto al 2,0% del 2023 principalmente a causa dell’evoluzione dello scenario dei tassi di interesse, parzialmente mitigato dalla positiva incidenza dei proventi legati alla gestione attiva della liquidità e dall’ottimizzazione delle fonti di finanziamento. Inoltre, l’incremento degli oneri finanziari è stato parzialmente compensato dai maggiori oneri finanziari capitalizzati e dai maggiori interessi derivanti dall’effetto del tempo sui crediti del Superbonus e di altri bonus minori.
Proventi netti da partecipazioni
I proventi netti da partecipazioni ammontano a 326 milioni di euro, in aumento di 11 milioni di euro (+3,5%) rispetto all’esercizio 2023 confermando una performance solida e superiore alle aspettative. Con riferimento alle partecipazioni internazionali, il cui contributo è risultato in linea con l’anno precedente, le società austriache hanno registrato una riduzione significativa delle perdite in attesa dell’avvio, a partire dal 2025, del nuovo sistema regolatorio che rimuove il rischio volume. Anche EMG, la pipeline che collega Israele ed Egitto, ha contribuito positivamente grazie ad un significativo incremento dei volumi e al completamento del processo di ottimizzazione della gestione fiscale nei paesi in cui la società opera.
Tali effetti sono stati in parte assorbiti dalla normalizzazione del contributo di DESFA rispetto all’esercizio precedente che aveva beneficiato del mutato contesto degli approvvigionamenti e dei flussi import/export. Le partecipazioni italiane hanno registrato un incremento di 6 milioni di euro rispetto al 2023, principalmente riconducibile a Italgas e De Nora.
Utile netto adjusted
L’utile netto adjusted di Gruppo 3 dell’esercizio 2024 ammonta a 1.289 milioni di euro, in aumento di 121 milioni di euro (+10,4%) rispetto all’utile netto adjusted del 2023. I positivi risultati della gestione operativa, sono stati in parte controbilanciati dai maggiori oneri finanziari netti, connessi, in particolare, all’aumento del costo medio del debito netto e dell’esposizione finanziaria media, oltre che da maggiori imposte.
Cash Flow
Il flusso di cassa dell’attività operativa (+1.814 milioni di euro) ha consentito di finanziare in parte i significativi investimenti netti dell’esercizio (-2.681 milioni di euro, inclusa la variazione dei debiti per investimento e il pagamento relativo all’incremento della partecipazione in Adriatic LNG). Il flusso di cassa è risultato negativo per 867 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto, comprensivo del pagamento agli azionisti del dividendo 2023 (-946 milioni di euro), delle variazioni non monetarie (-129 milioni di euro) e del flusso di cassa netto generato dalla prima emissione di obbligazioni subordinate perpetue (+976 milioni di euro), ha registrato un aumento di 968 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, attestandosi a 16.238 milioni di euro.
Dividendo
I risultati conseguiti e i solidi fondamentali dell’azienda, consentono di proporre all’Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo a saldo di 0,1743 euro per azione, in pagamento a partire dal 25 giugno 2025 (record date 24 giugno 2025), con data di stacco cedola il 23 giugno 2025. Il dividendo per l’esercizio 2024, si determina pertanto pari a 0,2905 euro per azione, di cui 0,1162 euro per azione già distribuiti nel mese di gennaio 2025 a titolo di acconto (390 milioni di euro). Il dividendo proposto è in linea con la politica di dividendi annunciata al mercato e riflette una crescita del 3% rispetto al 2023. Questo conferma l’impegno di Snam nell’assicurare agli azionisti una remunerazione sostenibile nel tempo.
Sostenibilità
La strategia di sostenibilità di Snam è pienamente allineata agli obiettivi aziendali e alle attività operative. Nel 2024 sono stati raggiunti traguardi significativi, come: la pubblicazione del primo Piano di Transizione; premio per il miglior bilancio non finanziario italiano (Oscar di Bilancio); significativa riduzione delle emissioni Scope 1 e 2; riconoscimento del Gold Standard assegnato dall'UN OGMP (4° anno consecutivo); leadership nei rating ESG: rating "A" da CDP e CDP Suppliers Engagement Rating nel 2024 (B nel 2025), riconosciuta da Sustainalytics per la leadership globale tra le gas utilities, inclusa come azienda top performer nel Dow Jones Sustainability Index, rating "AA" da MSCI.
Tra gli altri traguardi, prima azienda valutata da Moody's Net Zero (NZ -3); emissione del primo Green Bond (Sustainable Finance Framework aggiornato); premio “Sustainable Issuer of the Year” da IFR (International Financing Review); emissione inaugurale in formato dual-tranche Sterlina ed Euro, primo corporate bond quotato sul MOT; prima azienda italiana con obiettivi di biodiversità allineati alla metodologia SBTN (Science Based Targets for Nature).
Le emissioni Scope 1 e 2 sono diminuite del 16% rispetto al 2023 nel perimetro target 4, e di oltre il 28% rispetto alla baseline del 2022. Questo risultato è stato principalmente ottenuto grazie agli sforzi continui per ridurre le emissioni di metano, che sono diminuite del 13% rispetto all'anno precedente e del 62% rispetto alla baseline del 2015 per gli impegni UNEP, e grazie all'ottimizzazione del dispacciamento. I risultati sono stati anche influenzati da alcuni fattori imprevedibili e cambiamenti nel contesto, come il minor utilizzo della dorsale nordafricana più energivora rispetto a quella russa.
Nel perimetro target 5, le emissioni Scope 3 sono diminuite del 10% rispetto al 2023 e del 15% rispetto alla baseline del 2022, grazie a una significativa riduzione dell'intensità delle emissioni dalla Supply Chain e alle minori emissioni delle controllate. Con riferimento alla Sustainability Scorecard di Snam, i risultati significativi per il 2024 includono: la finanza sostenibile che raggiunge l'84%, con l'obiettivo per il 2029 aumentato al 90%; oltre 2.000 km di rete certificata hydrogen-ready; oltre 100 kton di CO2 equivalenti evitati grazie ai business del biometano ed efficienza energetica; e (iv) le donne rappresentano il 26,5% dei ruoli dirigenziali.
Il Transition Plan, approvato dal Consiglio di Amministrazione nell'ottobre 2024, delinea gli obiettivi, le azioni e le risorse dell'azienda, mirati al raggiungimento di un sistema economico a basse emissioni di carbonio. Il piano dimostra l'impegno di Snam sia nella propria transizione che nel supporto agli sforzi di decarbonizzazione del paese. Basato su scenari energetici a lungo termine che forniscono le prospettive più recenti sulla domanda energetica italiana, la valutazione del rischio corrobora la resilienza del modello di business multi-molecola di Snam.
La roadmap di Snam verso il Net Zero si basa su due pilastri principali: riduzione delle emissioni e minimizzazione dell'impatto sulla biodiversità. Come parte della sua strategia climatica, Snam è fortemente impegnata a raggiungere la neutralità carbonica sulle emissioni Scope 1 e 2 entro il 2040 e Net Zero su tutte le emissioni entro il 2050. Snam è anche impegnata nella decarbonizzazione del sistema energetico, sfruttando il suo ruolo chiave nello sviluppo delle attività di transizione: biometano, idrogeno, cattura e stoccaggio del carbonio e servizi di efficienza energetica.
Per quanto riguarda la biodiversità, Snam ha raggiunto la Zero Net Conversion nell'uso del suolo nel 2024 e si impegna a generare un impatto ambientale positivo sulla Natura entro il 2027, con il completo ripristino della vegetazione e del paesaggio ai loro stati originali, insieme allo sviluppo di politiche basate sui principi di gestione del suolo, dell'acqua e dei rifiuti. Il reporting consolidato sulla sostenibilità per l'esercizio finanziario 2024 costituisce una sezione specifica della Relazione sulla gestione ed è stato redatto in conformità con le disposizioni del Decreto Legislativo n. 125 del 6 settembre 2024 ed agli European Sustainability Reporting Standards (ESRS).
Il documento collega i temi di sostenibilità rilevanti derivanti dall'analisi della doppia materialità agli impatti/rischi/opportunità rilevanti, inclusi politiche, obiettivi e azioni associati. Include informazioni relative alle raccomandazioni TCFD e agli indicatori forniti da SASB per il settore Oil & Gas Midstream. Questo reporting è stato colto come un'opportunità per migliorare ulteriormente la disclosure sulla sostenibilità. In particolare, sono stati rendicontati 176 KPI, di cui 114 quantitativi e 62 qualitativi.