Snam, raggiunto il ruolo di terzo operatore europeo nella rigassificazione
Venier (Snam): “Questa operazione rappresenta un passaggio chiave per la diversificazione e la sicurezza delle forniture energetiche all’Italia”
Snam: completata l'acquisizione del 30% di Adriatic Lng, il più grande terminale di rigassificazione d'Italia, in collaborazione con Vtti, che detiene invece il 70%
All'inizio di dicembre, Snam e Vtti hanno finalizzato l'acquisizione delle quote di Adriatic Lng, la società proprietaria del più grande terminale italiano per la rigassificazione di gas naturale liquefatto, situata al largo di Porto Tolle, in provincia di Rovigo. Dopo aver ricevuto le necessarie approvazioni regolatorie, le due aziende dispongono ora rispettivamente il 30% e il 70% della società. Questo nuovo assetto rappresenta un passo fondamentale per la crescita strategica di Adriatic Lng, rafforzandone il ruolo di leader nazionale nella rigassificazione del gas naturale liquefatto.
Dal momento della sua entrata in funzione nel 2009, il terminale ha immesso nella rete nazionale oltre 100 miliardi di metri cubi di gas, accogliendo navi metaniere provenienti da più di 10 Paesi diversi. Con una capacità di rigassificazione massima autorizzata di 9,6 miliardi di metri cubi all'anno, equivalente a circa il 14% della domanda nazionale di gas, il terminale ha raggiunto un tasso di utilizzo pari all'88% nel 2023, garantendo un'affidabilità operativa del 99,6%. Questi dati sottolineano la sua importanza strategica sia per il sistema energetico italiano che per quello europeo.
Un ulteriore elemento distintivo del terminale Adriatic Lng è la capacità di accogliere le navi metaniere più grandi disponibili sul mercato, come le “Q-flex” o le “super large scale carriers”, che possono trasportare fino a 217.000 metri cubi di gas naturale liquido. Queste imbarcazioni offrono vantaggi significativi in termini di efficienza logistica, ottimizzando i volumi di gas trasportati e contribuendo a garantire la sicurezza energetica del Paese.
"Questa operazione rappresenta un ulteriore passaggio chiave per la diversificazione e la sicurezza delle forniture energetiche all’Italia", ha commentato Stefano Venier, CEO di Snam. "La quota del 30% in Adriatic Lng e il nostro ruolo operativo nella società sottolineano la rilevanza del nostro portafoglio GNL nel contesto energetico europeo, dove Snam è ora il terzo operatore per capacità di rigassificazione. Insieme a VTTI garantiremo la gestione ottimale di un’infrastruttura energetica chiave per il Paese".
Negli ultimi due anni e mezzo, Snam ha intensificato gli sforzi per aumentare la capacità di rigassificazione dell'Italia, realizzando una serie di complessi interventi in tempi eccezionalmente rapidi. Tra questi spiccano l'acquisizione e l'operatività di due terminali galleggianti. La nave Italis Lng, attualmente ormeggiata al porto di Piombino, ha iniziato le sue attività nel luglio 2023 e di recente ha ricevuto il rifornimento dalla sua cinquantesima nave gasiera. La seconda unità, la BW Singapore, sarà operativa entro i primi di aprile 2025, a 8,5 chilometri dalla costa di Ravenna.
Dopo i lavori di adeguamento svolti nei cantieri di Dubai, la BW Singapore ha affrontato un lungo viaggio per raggiungere l'Italia. La sua rotta ha evitato le zone di conflitto in Medio Oriente, portandola a circumnavigare l'Africa prima di entrare nelle acque italiane. Inizialmente sarà ospitata al porto di Palermo, per poi dirigersi nei primi mesi del 2025 verso la sua destinazione definitiva, Ravenna.
Nel frattempo, Snam ha completato a novembre un'importante fase dei lavori per accogliere la BW Singapore, installando il "deck", componente essenziale della piattaforma offshore da 14.500 tonnellate. Questa struttura sarà non solo il punto di ancoraggio della nave, ma anche l'elemento chiave per il collegamento diretto alla rete nazionale di trasporto del gas. Tale connessione avviene tramite un gasdotto che si estende per oltre 8 chilometri sui fondali marini e per ulteriori 32 chilometri sulla terraferma.
Come l'Italis Lng, anche la BW Singapore offrirà una capacità annua di rigassificazione pari a 5 miliardi di metri cubi, portando la capacità complessiva dell'Italia a 28 miliardi di metri cubi all'anno. Questo volume sarà equamente suddiviso tra il Tirreno, che ospita gli impianti di Panigaglia, Piombino e Livorno, e l'Adriatico, con i terminali di Rovigo e Ravenna. Questa distribuzione garantisce un bilanciamento strategico dei flussi di gas verso i principali poli industriali del Paese, che rappresentano le aree più energivore. È significativo osservare che 28 miliardi di metri cubi corrispondono al volume di gas che, nel 2021, è stato importato attraverso Tarvisio, proveniente principalmente dalla Russia. Nel frattempo, il contributo russo al fabbisogno nazionale si è drasticamente ridotto, scendendo già nel 2023 al di sotto del 5%.
Con l'arrivo della primavera 2025, il gas naturale liquefatto (GNL) sarà in grado di coprire il 40% della domanda di gas in Italia. Questa evoluzione è resa possibile dalla capacità del GNL di provenire da una molteplicità di Paesi, tra cui Stati Uniti, Algeria, Qatar, Spagna, Angola, Congo ed Egitto. Tale diversificazione degli approvvigionamenti rappresenta una risorsa fondamentale in un contesto geopolitico globale sempre più instabile. Si tratta di un progresso significativo rispetto al 2021, quando il GNL rappresentava solo l'11% delle forniture nazionali di metano, salendo al 18% nel 2022 e arrivando a coprire un quarto dei consumi nazionali nel 2023 e nel 2024.
Attualmente, l'unico contributo che supera quello garantito dal GNL è quello delle pipeline che approdano a Mazara del Vallo, Gela e Melendugno, portando gas da sud. Questo quadro sottolinea il ruolo strategico di Snam, che oggi gestisce l'intera capacità di rigassificazione del Paese. Tale gestione consente al gruppo di creare sinergie industriali significative, continuando anche a sviluppare servizi logistici per valorizzare il GNL: un esempio rilevante è il contributo alla decarbonizzazione dei trasporti pesanti, un settore ad alto impatto emissivo che, sostituendo i carburanti tradizionali con GNL e bio-GNL, può accelerare in modo sostanziale il proprio percorso verso la transizione energetica.
Il GNL, pur essendo una risorsa cruciale, non può essere considerato la soluzione definitiva a tutte le sfide energetiche. Il mercato del gas naturale liquefatto è globale e altamente competitivo, con l'Europa che deve contendere i carichi all’Estremo Oriente, dove la domanda, in particolare quella cinese, è in costante crescita. Per questa ragione, è fondamentale mitigare i rischi legati al possibile aumento di prezzo attraverso il concomitante potenziamento delle infrastrutture di trasporto via tubo. Questo aspetto è stato sottolineato anche dallo stesso Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam: “La crisi degli ultimi due anni e le implicazioni del percorso di transizione dimostrano come le infrastrutture siano strategiche e fondamentali in un contesto di permacrisi. Il sistema deve avere dei margini di flessibilità: se viene meno un flusso, devo avere la capacità di rimpiazzarlo da un'altra direttrice. Se ho bisogno di 100 devo avere capacità per 120”.
In quest'ottica, il progetto più rilevante attualmente in corso è la realizzazione dei 425 chilometri di condotte Hydrogen-Ready della Linea Adriatica. Una volta completata, entro il 2027, questa infrastruttura aumenterà di 10 miliardi di metri cubi all'anno la capacità di trasporto del metano lungo il corridoio che collega il Sud Italia ai principali poli industriali del Nord. Questo asse è diventato una direttrice essenziale non solo per l'Italia, ma anche per l'intera Europa, in seguito alla drastica riduzione dei volumi di gas trasportati dalla Russia tramite gasdotto.
Un ulteriore elemento di stabilità è rappresentato dal livello di riempimento degli stoccaggi italiani, che al 21 dicembre si attestava a oltre l'81%. Snam, che gestisce circa il 20% della capacità di stoccaggio a livello europeo, fornisce così un cuscinetto di sicurezza prezioso, particolarmente significativo in un inverno caratterizzato da temperature più rigide rispetto a quelle registrate nelle ultime stagioni. Questi elementi dimostrano l'importanza di un approccio diversificato e flessibile, che consente al sistema energetico italiano di rispondere con efficacia alle sfide di un contesto globale in continuo mutamento.