Terna, a marzo i consumi elettrici in Italia sono diminuiti dell'1,4%
Analizzando le fonti di produzione, si nota che le fonti rinnovabili hanno coperto il 41,8% della domanda elettrica
Terna, nel mese di marzo i consumi di energia elettrica in Italia sono in diminuzione dell’1,4%
Secondo i dati rilasciati da Terna, la società responsabile della gestione della rete di trasmissione nazionale, i consumi di energia elettrica in Italia hanno subito una flessione dell'1,4% a marzo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nonostante ciò, il fabbisogno complessivo è stato di 25,7 miliardi di kWh, evidenziando una domanda ancora significativa nel contesto energetico nazionale.
Un'analisi più approfondita rivela che, corretti per gli effetti congiunti di calendario e temperatura, i consumi hanno registrato una variazione positiva dell'1,1%. Questa inversione di tendenza è attribuita principalmente alla presenza dell'"effetto Pasqua" e alla riduzione di due giorni lavorativi rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, passando da 23 a 21. Inoltre, la temperatura media mensile è risultata essere superiore di 0,6°C rispetto a marzo 2023, influenzando così la domanda energetica complessiva.
A livello geografico, la variazione tendenziale di marzo ha mostrato una diminuzione sia al Nord (-2,2%) che al Centro (-1,1%), mentre al Sud e nelle Isole si è registrata una sostanziale stabilità con un modesto aumento dello 0,3%. Nei primi tre mesi dell'anno, il fabbisogno nazionale complessivo è cresciuto dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, mantenendo invariato il valore rettificato. L'Indice Mensile dei Consumi Elettrici Industriali (IMCEI), elaborato da Terna e focalizzato sui consumi industriali delle imprese "energivore", ha evidenziato una diminuzione del 5,2% rispetto a marzo 2023, che si riduce al 2,3% quando considerati gli effetti destagionalizzati e corretti per l'effetto calendario. Tra i comparti industriali, solamente il settore del cemento, calce e gesso ha registrato una performance positiva.
In termini congiunturali, la domanda elettrica destagionalizzata e corretta ha mostrato una leggera crescita del 0,7% rispetto a febbraio 2024, mentre l'indice IMCEI è rimasto sostanzialmente stabile (-0,3%). Tale contesto è riflesso anche dall'Indice Mensile dei Servizi (IMSER), basato sui dati dei consumi elettrici mensili forniti da vari gestori di rete di distribuzione, che ha registrato una variazione positiva del 5,2% a gennaio 2024 rispetto all'anno precedente.
Riguardo alla soddisfazione della domanda energetica, nel mese di marzo la produzione nazionale ha coperto il 79,6% del fabbisogno, mentre la quota rimanente (20,4%) è stata garantita attraverso lo scambio di energia con l'estero. In particolare, il saldo estero mensile è stato di 5,2 TWh, il 23% in più rispetto a marzo 2023, con un aumento delle importazioni del 22% e un export pressoché stabile (-0,5%).
Analizzando le fonti di produzione, si nota che le fonti rinnovabili hanno coperto il 41,8% della domanda elettrica, evidenziando un aumento rispetto al 33% di marzo 2023. In particolare, si registra un incremento nella produzione idrica (+140,4%), fotovoltaica (+1,4%), e geotermica (+4,1%), mentre si osserva una diminuzione nella produzione eolica (-5,7%) e termica (-24%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questo calo della produzione termica è stato influenzato dalla crescita delle fonti rinnovabili e dalle importazioni dall'estero.
Nei primi tre mesi del 2024, la crescita delle fonti rinnovabili registrata nel 2023 è proseguita, con un incremento di 1.844 MW, di cui 1.721 MW provenienti dal settore fotovoltaico. Questo valore rappresenta un aumento del 52% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, evidenziando una tendenza sempre più orientata verso fonti energetiche sostenibili e rinnovabili.