Torino, Intesa Sanpaolo: Gentileschi e Van Dyck protagonisti alle Gallerie d’Italia
L'esposizione si inserisce nell’ambito della rassegna "L'Ospite illustre" che ha visto la presentazione di numerosi capolavori nel corso di 15 edizioni
Intesa Sanpaolo, Gallerie d’Italia – Torino: disponibile fino al 12 gennaio 2025 la mostra "Gentileschi e Van Dyck"
Intesa Sanpaolo apre al pubblico fino al 12 gennaio 2025 alle Gallerie d'Italia – Torino la mostra “Gentileschi e Van Dyck. Due capolavori dalla collezione Corsini”. L’esposizione, realizzata in collaborazione con le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, si inserisce nell’ambito della rassegna "L'Ospite illustre" che, dal 2015 nel corso di 15 edizioni, ha visto la presentazione di numerosi capolavori nelle sedi espositive di Intesa Sanpaolo provenienti da musei italiani e stranieri.
Torna quindi a Torino un tradizionale appuntamento espositivo che la Banca organizza nel periodo delle festività invernali e che per la prima volta viene ospitato alle Gallerie d’Italia - Torino con due importanti opere mai esposte in città. In una sala dedicata del piano nobile del museo di Piazza San Carlo sono esposte le opere Madonna col Bambino dipinta a Roma da Orazio Gentileschi intorno al 1610 e la Madonna della paglia di Antoon van Dyck, realizzata a Genova tra il 1625 e il 1627. Fin dal Settecento le opere si trovano a confronto nella “Galleria nobile” di Palazzo Corsini alla Lungara a Roma, la sala destinata ad accogliere i capolavori selezionati dal cardinale Neri Maria Corsini.
Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo e Direttore Generale Gallerie d’Italia, ha dichiarato: “Alle Gallerie d’Italia di Torino il racconto della fotografia contemporanea si intreccia e si completa con la promozione della grande tradizione artistica italiana, e lo si vede fin dalla dimensione architettonica del museo che collega gli spazi ipogei con gli ambienti storici di Palazzo Turinetti. In questa logica, al secondo piano è accolta per la prima volta la nuova edizione dell’Ospite illustre, che ha carattere di eccezionalità per il prestigio dell’istituzione partner, le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, e per la bellezza dei due dipinti esposti, di Orazio Gentileschi e Antoon Van Dyck. Dalle committenze di fotografia internazionale alla condivisione delle più preziose collezioni nazionali, le Gallerie di Piazza San Carlo si confermano motore di iniziative di riconosciuto valore che arricchiscono significativamente l’offerta espositiva a Torino e in Italia, ponendoci tra i principali interlocutori culturali europei”.
I due quadri sono due diverse interpretazioni della cosiddetta “Madonna del latte”, una fortunata iconografia nata per visualizzare concretamente il ruolo di Maria come madre di Cristo e sono stati dipinti a quindici anni di distanza uno dall’altro.
L’opera di Gentileschi testimonia la novità della rivoluzione di Caravaggio e della pittura “dal naturale”, in cui il tema sacro è trasformato in un momento intimo e quotidiano. L’essenza del dipinto è infatti tutta nell’umano e delicato scambio di sguardi tra la madre e il figlio, che allunga la mano per tirarle la veste. Se non fosse per l’aureola e i consueti colori rosso e blu dell’abito, la Vergine potrebbe essere una qualsiasi ragazza del popolo, abbigliata secondo la moda romana dell’epoca, così come il Bambino con il suo sgargiante vestito giallo.
Van Dyck, invece, sulla scia dei grandi maestri del Rinascimento italiano, reinterpreta il tema con una forte densità simbolica, inserendolo nel contesto della Natività. In ossequio ai dettami del Concilio di Trento, evita di mostrare un’immagine “sconveniente”, coprendo il seno di Maria con la testa del bimbo addormentato, ma lasciando la veste abbassata per alludere all’allattamento. Una serie di dettagli sottolinea poi la morte e resurrezione di Cristo: dal viso della Vergine, assorto e malinconico, alla nuvola scura che irrompe nella capanna, fino alle spighe che danno il nome al quadro e i cui steli formano una croce in primo piano.