Tumore della prostata, Pfizer: la Nazionale Italiana di Rugby al fianco della campagna "MEN'S PRO"

La Campagna “MEN’S PRO”, promossa da Pfizer Italia, Europa Uomo e la FIR, ha l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico sui rischi di questo big killer

di Redazione Corporate
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Pfizer, la Nazionale Italiana di Rugby scende in campo contro il tumore della prostata metastatico supportando la campagna “MEN’S PRO”

Il carcinoma prostatico è il tumore più frequente nella popolazione maschile nei Paesi occidentali e, in Italia, rappresenta il 19,8% di tutti i tumori maschili, con 41.000 nuove diagnosi nel 2023. Ad oggi, sono 564.000 gli Italiani che convivono con una diagnosi di tumore della prostata e di questi oltre il 5%, come dato di prevalenza, soffre della sua forma più grave, il tumore della prostata metastatico.

La Campagna “MEN’S PRO”, promossa da Pfizer Italia in collaborazione con Europa Uomo e la Federazione Italiana di Rugby (FIR), sfruttando il parallelismo con il gioco del rugby tradizionalmente legato alla salute uro-genitale maschile, ha l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico sui rischi di questo big killer, ma soprattutto si rivolge ai pazienti e ai loro caregivers per aiutarli a superare le barriere e il senso di isolamento che ancora troppo spesso sono legate a questa patologia, facendoli sentire veramente parte di una grande squadra.

Ed è proprio un pallone da rugby, firmato da un pool di specialisti diversi (dall’oncologo all’urologo, fino ad arrivare allo psicoterapeuta, il sessuologo e il nutrizionista) a rappresentare il patto di alleanza tra professionisti, impegnati a favorire il più corretto percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale del paziente con tumore della prostata metastatico.

In campo, c’è quindi una vera e propria squadra, diretta verso una meta comune: sensibilizzare sui fattori che ostacolano la prevenzione e la diagnosi tempestiva del tumore della prostata, perché è grazie alla disponibilità di strumenti diagnostici sempre più precisi e nuove strategie terapeutiche, che, oggi, questa neoplasia è tra le più trattabili, ma anche fornire un sostegno concreto ai pazienti e a coloro che se ne prendono cura.