UniCredit e Nomisma: presentata la nuova edizione dell’Osservatorio economico

Natali (UniCredit): "Il sostegno al settore è assicurato dai 28 gestori agribusiness, oltre ai 3 specialisti agribusiness che forniscono consulenza"

di Redazione Corporate
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UniCredit e Nomisma presentano la nuova edizione dell’Osservatorio economico: i formaggi italiani vincono la sfida dei consumi in Francia

I formaggi italiani si confermano protagonisti sulle tavole francesi. Secondo i dati dell’Osservatorio economico sulla mozzarella di bufala campana Dop, ben 6 francesi su 10 indicano i formaggi italiani come i loro preferiti, seguiti da quelli olandesi e spagnoli. Al vertice delle preferenze oltralpe tra i formaggi a pasta filata si piazza la mozzarella di bufala, con quasi 7 francesi su 10 che l’hanno consumata nell’ultimo anno. Seguono la burrata e la stracciatella, con tassi di consumo intorno al 50%. La mozzarella di bufala è particolarmente apprezzata perché considerata un piatto fresco e simbolo della cucina italiana, con la caprese che risulta essere il modo preferito di consumarla per un francese su due.

Questi dati emergono dall’edizione 2024 dell’Osservatorio economico sulla mozzarella di bufala campana Dop, presentata oggi negli spazi del Next di Paestum. Lo strumento, ideato dal Consorzio di Tutela in partnership con Nomisma e UniCredit, mette a confronto il mercato dei formaggi in Italia e in Francia, con particolare attenzione al posizionamento della mozzarella Dop. L’indagine sui consumatori in Italia e in Francia è stata illustrata dal ricercatore Fabio Benassi, in seguito ai saluti istituzionali di Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, e Ferdinando Natali, Regional Manager Sud di UniCredit.

"Ben il 90% dei francesi intervistati identifica l'Italia come uno dei principali Paesi di provenienza dei formaggi stranieri di maggiore qualità. Questo conferma ulteriormente la leadership del Made in Italy nel settore caseario a livello internazionale", ha spiegato Benassi. L’Italia è il principale esportatore di formaggi e latticini in Francia, con una quota sull’import a valore del 34%, seguita dai Paesi Bassi con il 19%. Dal 2018 al 2023, il valore è cresciuto dell’80%, sfiorando 1 miliardo di euro. La mozzarella di bufala campana ha proprio nella Francia il principale paese di destinazione per l’export, con una quota di circa il 30%.

Secondo Nomisma, in Italia la mozzarella di bufala campana Dop è il formaggio a pasta filata preferito dagli under 18: il 40% dei genitori afferma che è il preferito dei propri figli. Il gradimento per la Bufala Dop è in crescita, tanto che l’84% dei consumatori continuerebbe ad acquistarla anche se costasse di più, e il 35% la comprerebbe anche con un aumento di 1 euro per confezione da 200/250g. I motivi del successo? È percepita come di maggiore qualità (73% dei consumatori), più sicura e controllata (66%), più buona (62%) e capace di tutelare il benessere animale (43%).

In Italia, la Bufala campana viene consumata prevalentemente a casa (74% dei consumatori), mentre il 18% la consuma fuori casa, una quota che sale al 26% tra gli under 30. Il 17% la considera un “salva-pasto” abituale, completo, veloce e gustoso. Tra i giovani (under 30) cresce il consumo sulla pizza (27% vs 19% della media nazionale). In Francia, la mozzarella di bufala viene consumata prevalentemente a casa (circa il 70%), con un consumo fuori casa in aumento (24% ristoranti, pizzerie). La modalità preferita dai francesi è la caprese o in insalate (1 su 2).

Il futuro dei consumi di mozzarella di bufala in Francia è promettente: il 31% degli intervistati prevede un aumento nei prossimi anni, sia in casa che fuori casa. Nomisma stima che una nuova potenziale base di consumatori del 45% degli attuali non users si attiverebbe tramite un incremento della conoscenza e consapevolezza del prodotto. Anche in Italia lo scenario è positivo: nei prossimi 2-3 anni, 1 consumatore su 4 prevede di aumentare i consumi di Mozzarella Dop, soprattutto gli under 30. Certificazioni “green” e packaging sostenibile sono elementi incentivanti per aumentare i consumi secondo il 21% del campione. Il consumatore italiano di mozzarella di bufala Dop è uomo, del centro-sud Italia, appartenente alla Generation X (44-60 anni), con famiglie e titoli di studio medio-alti. In Francia, il consumatore è prevalentemente donna, nella fascia 30-44 anni, della middle-upper class con titoli di studio medio-alti.

Nel 2023, le esportazioni della mozzarella di bufala campana Dop sono calate leggermente, attestandosi al 38,3% delle vendite totali. In testa alla classifica dei paesi importatori c’è la Francia (29% del totale export). La produzione è rimasta stabile nel 2023 con 55.588 tonnellate di mozzarella Dop, ma nel primo trimestre 2024 è diminuita del 3,8% a causa delle difficoltà dei mercati e dell’inflazione.

Viviamo un periodo molto complesso, caratterizzato da una forte resilienza del comparto, che si trova di fronte alle difficoltà dettate dal contesto internazionale e dalla crisi dei consumi delle famiglie italiane. Siamo riusciti a contenere i danni, ma i campanelli di allarme devono spingerci a programmare bene il futuro. Dobbiamo far leva sulla voglia di mozzarella di bufala campana Dop che continuiamo a registrare nel mondo”, ha dichiarato Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di Tutela.

Ferdinando Natali, Regional Manager Sud di UniCredit, ha sottolineato: “UniCredit è partner finanziario del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop e collabora attivamente all’Osservatorio nazionale. Nei mesi scorsi UniCredit ha lanciato il programma Unicredit per l’Italia che stanzia 10 miliardi di euro dedicati alle PMI, con un 40% destinato al Sud. Il sostegno al settore è assicurato dai 28 gestori agribusiness, oltre ai 3 specialisti agribusiness che forniscono consulenza su finanza agevolata e prodotti specialistici”.