Nucleare, braccio di ferro Usa-Russia per la prima centrale in Ghana

L'Africa cambia e si avvia verso fonti energetiche alternative, in particolare il nucleare

di Redazione Economia
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Braccio di ferro Usa-Russia per la prima centrale nucleare in Ghana. Avviati anche in Kenya  i primi progetti

Nuovo braccio di ferro tra Stati Uniti e Russia. Il teatro, questa volta, è il Ghana, dove le due superpotenze si contendono la costruzione della prima centrale nucleare del paese.

Come scrive E-Gazette.it, il Ghana, infatti, ha deciso di integrare l'energia nucleare nel suo mix energetico, accanto alle fonti idroelettriche, termiche e rinnovabili già presenti. La costruzione della centrale dovrebbe iniziare nel 2026 e durare circa cinque anni. Dopo una precedente crisi energetica tra il 2006 e il 2007, il Ghana ha avviato un programma nucleare nazionale nel 2008.

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Sebbene l'obiettivo iniziale del paese africano fosse quello di avere una centrale nucleare operativa entro il 2018, ritardi legati a questioni finanziarie e politiche ne hanno rallentato il processo. Tuttavia, il paese mira a ottenere il 5% del suo mix energetico da fonti nucleari entro il 2030 e addirittura il 35% entro il 2070.

Attualmente, in Africa c'è solo una centrale nucleare, situata a Città del Capo in Sudafrica, operativa dal 1984. Nel frattempo, la Russia, attraverso la sua azienda Rosatom, sta lavorando alla costruzione di impianti nucleari in Egitto, a El Dabaa, e in Uganda.

Il vincitore dell'appalto per la costruzione della centrale nucleare ghanese sarà annunciato alla fine del 2024 dal presidente uscente Nana Akufo-Addo, secondo quanto dichiarato da Stephen Yamoah, direttore esecutivo di Nuclear Power Ghana, l'ente che supervisiona il progetto.

Nucleare, i piani di Kenya e Taiwan

Il Kenya ha annunciato piani per sviluppare l'energia nucleare, con l'obiettivo di costruire un reattore di ricerca nucleare e successivamente avviare la produzione commerciale. Il paese ha compiuto progressi significativi nello sviluppo delle infrastrutture necessarie, impegnandosi in un piano quinquennale del valore di 273 milioni di dollari tramite l'Agenzia di Potere e Energia Nucleare (NUPEA).

Nel frattempo, a Taipei, si sono verificate proteste contro una centrale nucleare nel sud di Taiwan, con manifestanti che chiedevano la sua chiusura. La polizia ha arrestato circa 300 attivisti. Taiwan attualmente possiede 4 centrali nucleari, due delle quali sono in fase di dismissione, una è attualmente in funzione e la costruzione di una quarta è stata interrotta. I manifestanti sottolineano i rischi associati all'energia nucleare in un paese soggetto a frequenti terremoti, come il recente evento del 3 aprile.

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