Nuovi guai per la Santanchè: la "sua" Biofood Italia finisce in liquidazione

Biofood si è caricata dei debiti di oltre 5 milioni di euro della quotata Bioera (che attualmente è a rischio fallimento) con Mps

di Redazione Economia
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Daniela Santanchè
Economia

Nuovi guai per la Santanchè: la "sua" Biofood Italia finisce in liquidazione

Dopo il tracollo di Visibilia, la compagnia collegata alla ministra del Turismo, un'altra azienda precedentemente gestita da Daniela Santanchè rischia il collasso. Si tratta di Biofood Italia srl, legata al mondo del biologico attraverso Ki Group srl, che è in liquidazione giudiziale dal gennaio di quest'anno ed è sotto indagine da parte della procura di Milano. Fondata il 19 novembre 2010, Biofood si è caricata dei debiti di oltre 5 milioni di euro della quotata Bioera (che attualmente è a rischio fallimento) con il Monte dei Paschi di Siena nel 2011, nel tentativo di risanarla. Questo è riportato da La Stampa. 

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Lo ha fatto tramite un aumento di capitale di Bioera uguale all'importo del debito, garantito dalle azioni appena emesse. Nonostante ciò, non ha mai pagato un euro. I crediti deteriorati del Monte dei Paschi - che con gli interessi avrebbero superato i 10 milioni di euro - sono stati acquisiti da Amco, una controllata del ministero dell'Economia, che ha cercato di recuperarli. Infine, ha portato Biofood davanti al Tribunale fallimentare con una richiesta di liquidazione giudiziale, ovvero il fallimento. Tuttavia, in modo sorprendente, Amco si è ritirata all'ultimo minuto in udienza, ritirando la richiesta di fallimento, apparentemente perché sarebbe in corso una trattativa sul debito, dopo 13 anni. 

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Il Tribunale ha segnalato l'incidente alla procuratrice aggiunta Laura Pedio, che sta già indagando sul gruppo del biologico - per il quale ha richiesto il fallimento - e su Visibilia, nell'ambito di un'inchiesta che coinvolge anche Santanchè. Mercoledì scorso, i pubblici ministeri sono comparsi in udienza e hanno richiesto la liquidazione giudiziale di Biofood, soffocata dai debiti anche nei confronti del Fisco, per un milione di euro. Con l'avvocato Fabio Cesare, la società ha cercato di evitare il fallimento proponendo un concordato in bianco. I giudici hanno concesso un periodo per presentare un accordo di ristrutturazione con i creditori (che deve essere approvato dal tribunale) o un concordato preventivo. Se non verrà trovata una soluzione entro 60 giorni, il fallimento sarà inevitabile. Bioera, quotata in borsa, potrebbe subire la stessa sorte se i giudici non concederanno una proroga delle misure di protezione scadute il 27 febbraio. Questa è un'altra complicazione per la ministra.