Nvidia, conti record ma il mercato non brinda. Ecco perchè il boom dei ricavi alimenta i timori sulla crescita dell'IA

Nel secondo trimestre il colosso dei chip ha registrato un utile pari a 16,6 miliardi di dollari con ricavi a 30 mld, in crescita del 122%, ma la guidance comunicata non ha convinto gli analisti. Nell'aftermarket le azioni hanno perso l'8,5%

di Maddalena Camera
Economia

Nvidia e i risultati record che mettono in "allarme" il mondo dell'IA  

Nvidia presenta risultati record ma con previsioni non spumeggianti  sulla possibile crescita e il risultato in Borsa non si è fatto attendere. Le azioni Nvidia nelle contrattazioni aftermarket hanno perso circa l'8,5% e i produttori di chip asiatici, dove le Borse erano aperte, hanno accusato il colpo. 

Infatti a Taiwan Tsmc, tra i maggiori produttori di chip al mondo, ha perso il 2%. Peggio è andata al fornitore chiave di chip della stessa Nvidia, SK Hynix, giù del 6%, mentre il suo maggior concorrente,  Samsung, a Seul ha perso il 3%. In Giappone, il produttore di apparecchiature per testare i chip, Advantest, ha perso lo 0,5%, mentre Tokyo Electron ha ceduto l'1,1%. Niente di drammatico dunque ma è stato, dicono gli analisti, proprio lo stesso boom dei ricavi di Nvidia ad aver alimentato il timore che la crescita dell'intelligenza artificiale stia perdendo vigore.

Quanto ai conti, Nvidia, nel secondo trimestre fiscale 2025 ha registrato un utile pari a 16,6 miliardi di dollari con ricavi a 30 miliardi che vuol dire una crescita del 122% rispetto a un anno fa e del 15% rispetto al trimestre precedente. 

Numeri di tutto rispetto ma la guidance comunicata, che prevede per il terzo trimestre un fatturato a 32,5 miliardi di dollari, non ha convinto gli analisti anche se le grandi aziende tecnologiche, come Google, Amazon e Meta continuano a investire nelle Gpu di Nvidia necessarie per implementare le performance dell'intelligenza artificiale.

Infatti nonostante gli sforzi dei concorrenti come Amd e la stessa Intel che cercano di guadagnare quote di mercato nel segmento dei chip per i grandi data center dedicati all'Ai, la quota di Nvidia  è intorno al 90%.  Secondo Eric Schmidt, ex ad di Google il problema dei concorrenti è il seguente: la maggior parte degli strumenti open source usati dagli sviluppatori per implementare i servizi che l'Ai può fornire si basa sul linguaggio di programmazione Cuda di Nvidia e, nonostante Amd abbia realizzato un software per tradurre questo codice per i suoi chip, il suo funzionamento non è ideale.   

Da quando  Chat Gpt, strumento principe per l'uso dell'Ai da parte degli utenti consumer, è stato presentato nel novembre del 2022  la capitalizzazione di mercato di Nvidia è aumentata di oltre 2.700 miliardi di dollari, con un’impennata del valore delle azioni di circa il 700%, a fronte di una crescita del 45% dell'indice della Borsa Usa.  Il decollo di Nvidia  ha fatto da contraltare al crollo di Intel che in un anno ha visto le sue azioni scendere di oltre il 40%.

Il gigante dei chip per pc non ha saputo interpretare la rivoluzione dell'intelligenza artificiale e ora si ritrova a inseguire competitor come Amd sui chip di fascia alta. Anche Stm, produttore di chip franco italiano, ha visto i corsi azionari in discesa del 40% in un anno a causa del rallentamento del settore automotive e industriale che sono i suoi mercati di riferimento. 

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