Opa Anima, Banco Bpm conferma: Cet 1 ratio al 13%
Questa operazione "amplierà in misura rilevante il contributo dei ricavi commissionali, aumentando le possibilità del nostro Gruppo di generare stabilmente valore a favore dei nostri azionisti"
Banco Bpm, Cda: "Operazione su Anima strategica anche senza Danish Compromise"
Banco Bpm rinuncia alla Condizione della Bce, ma proseguirà l'opa su Anima. Infatti, il consiglio di amministrazione della banca, riunitosi oggi nella sede di Piazza Meda, è convinto della "forte valenza strategica dell'operazione anche in assenza di applicazione del Danish Compromise" si legge in una nota pubblicata da Banco Bpm.
Un'operazione decisiva anche alla luce "del ruolo che Anima avrà come tassello fondamentale del Piano Strategico 2024-2027" del Gruppo "contribuendo a rafforzare ulteriormente il modello di business" di Banco Bpm Vita che "sarà trasformato in una fabbrica prodotto integrata Assicurazione Vita e Risparmio Gestito" e "dell’elevato ritorno finanziario associato alla stessa, con un roi pari ad almeno il 13% e un’accretion di eps di oltre il 10%".
"Il consiglio di amministrazione della Banca ha espresso oggi, all’unanimità, il proprio motivato convincimento sulla forte valenza strategica e finanziaria dell’operazione Anima e ciò a prescindere dal trattamento prudenziale legato al Danish Compromise" commentano il presidente di Banco Bpm Massimo Tononi e l'ad Giuseppe Castagna. L’integrazione di Anima, proseguono, "ci consentirà di completare l'articolazione delle nostre fabbriche prodotto, aggiungendo al credito al consumo, alla monetica e alla bancassicurazione il tassello fondamentale del risparmio gestito.
Questa operazione "amplierà in misura rilevante il contributo dei ricavi commissionali, aumentando le possibilità del nostro Gruppo di generare stabilmente valore a favore dei nostri azionisti e di tutti gli stakeholder della Banca".
Con il contributo di Anima "questo Gruppo è ben posizionato per raggiungere il target di utile al 2027 di 2.150 milioni di euro, con un patrimonio che, su tutto l’arco piano, permette di mantenere margini ampiamente superiori ai requisiti patrimoniali minimi e in linea con gli obiettivi dei peers, e con una remunerazione agli azionisti superiore a 6 miliardi nel periodo 2024/27, un livello che ci pone ai vertici di settore in Europa" aggiungono.
Con l’ingresso di Anima in Bpm "si realizzerà un fattore abilitante chiave per posizionare la Banca su una traiettoria di performance significativamente migliorata rispetto alla situazione antecedente al lancio dell’opa" spiega la nota. Tra gli elementi fondamentali di questa traiettoria ci sono "il rafforzamento del modello di business, con il completamento dell’assetto integrato che permetterà di massimizzare le sinergie tra la distribuzione e le fabbriche prodotto, con la conseguenza di generare una maggiore stabilità dei ricavi e una migliore diversificazione dell’utile, che vedrà incrementarsi sino al 45/50% l’apporto dei business a maggior valore aggiunto, quali il wealth management e protezione e le banche/partnership finanziarie specializzate".
Fa seguito "l’incremento dell’utile da 1,5 miliardi nel 2026 previsto dal Piano Industriale precedente a 2,15 miliardi nel 2027, con il corrispondente aumento del target di RoTE da 13,5% nel 2026 a oltre il 24% nel 2027, corrispondente a un roe superiore al 18%. L’aumento del 50% della remunerazione agli azionisti: il payout ratio è stato portato all’80% già a partire dall’esercizio 2024, mentre il totale delle risorse da distribuire agli azionisti tra il 2024 e il 2027 si attesta a oltre euro 6 miliardi, pari a circa 1 euro per azione su base annua (il piano precedente prevedeva euro 4 miliardi nel 2023/26)".
Infine "Il mantenimento di una solida posizione di capitale: il Cet1 ratio, che nel piano precedente era previsto raggiungere il 14% al 2026, traguarda adesso un obiettivo minimo pari al 13%, senza risentire, se non in misura contenuta, della decisione di aumentare di euro 2 miliardi complessivi la remunerazione agli azionisti; in proposito, la Banca ha già attivato le prime misure di ottimizzazione finalizzate a raggiungere, già dal mese di giugno 2025, il livello minimo del 13% senza applicazione del Danish Compromise. Ulteriori misure potranno essere attivate una volta nota la percentuale finale di adesioni e i risultati preliminari del processo di Ppa, fattori che, entrambi, potrebbero mitigare gli impatti dell’acquisizione in assenza di Danish Compromise".