Open AI, l'intelligenza artificiale costa cara: 5 miliardi di perdite all'orizzonte. Effetto domino anche sui conti di Microsoft

Lo sviluppo dell'intelligenza artificiale costa parecchio e Open Ai lo sa bene: perdite monstre in vista. E anche Microsoft ne potrebbe registrare 3 miliardi

di Maddalena Camera
Economia

Open Ai, l'intelligenza artificiale è un boomerang: lo sviluppo costa caro alla società tech 

Lo sviluppo dell'intelligenza artificiale costa parecchio. Lo sa bene Open Ai che quest'anno, secondo alcuni documenti redatti per potenziali investitori e visionati dal New York Times, potrebbe perdere fino a 5 miliardi di dollari. Per questo la versione a pagamento del suo prodotto di punta, ChatGpt, potrebbe subire un aumento del prezzo dell' abbonamento già a partire da quest'anno. 

Open Ai in futuro prevede incassi notevoli, fino a 100 miliardi di dollari, ma il momento attuale è visto difficile tanto che la società di analisi finanziaria Oppenheimer ha posto un downgrade sul titolo del suo maggior investitore, ossia  Microsoft. La società fondata da Bill Gates detiene il 49% di Open Ai e dunque la metà delle perdite, circa 2,5 miliardi, potrebbe influire sui suoi conti.  

OpenAI  non ha commentato i numeri diffusi dal New York Times che prevedono per il 2024 un fatturato pari a 3,7 miliardi di dollari di cui 2,7 miliardi provenienti da Chat Gpt. Ma farla funzionare costa all'azienda 700mila dollari al giorno a causa della potenza di calcolo necessaria. I ricavi dovrebbero però triplicare nel 2025 arrivando a 11,6 miliardi fino ad arrivare a 100 miliardi nel 2029. Sempre secondo il New York Times la versione a pagamento subirà un aumento di due dollari, arrivando a 22 dollari al mese, entro la fine dell'anno per raddoppiare fino a 44 dollari,  entro i prossimi 5 anni.   

Open Ai  ha raccolto circa 7 miliardi di dollari in un round di finanziamento e viene valutata ora 150 miliardi di dollari.  Tra gli investitori oltre a Microsoft e Nvidia e anche Thrive Capital, Tiger Global Management e la società MGX, sostenuta dagli Emirati Arabi Uniti. Sam Altman, ad e fondatore, dovrebbe ricevere una quota pari al 7% della società che dovrebbe passare a una nuova struttura "profit" per remunerare  gli investitori. 

Oppenheimer ha comunque declassato il titolo Microsoft  da Outperform a Perform  per perdite superiori alle attese dall'investimento in Open Air a causa di una  più lenta adozione dell'intelligenza artificiale da parte delle aziende. La società ha indicato che le stime sui ricavi e l'utile per azione di Microsoft potrebbero essere troppo ottimistiche, con potenziali perdite di Open Ai nell'ordine di 2-3 miliardi di dollari per l'anno fiscale 2025, non precedentemente considerate. Il report di Oppenheimer spiega che "nonostante il significativo investimento di Microsoft in quella che considera una tecnologia generazionale, l'espansione prevista dei margini potrebbe non essere un obiettivo a breve termine".

Ciò è attribuito a diversi fattori, tra cui l'impatto dell'aumento delle spese di finanziamento e l'aumento delle spese operative di Open Ai.  La società ha rivisto anche le proiezioni per il servizio di cloud Azure di Microsoft, riducendo le stime.  La revisione riflette la convinzione che il mercato sovrastimi i ricavi dell'Ai a breve termine, poiché l'adozione da parte delle imprese e l'infrastruttura necessaria sono ancora in fase di sviluppo e potrebbero rappresentare dei colli di bottiglia.

 

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