Tim, il governo non abbandona l'idea di uno switch off anticipato della rete in rame: un'ottima notizia per Open Fiber

Tim, ancora prima della cessione della rete, aveva già iniziato quello che sarà un lungo processo... Le novità

di Maddalena Camera
Economia

Il governo non abbandona l'idea di uno switch off anticipato della rete in rame, sarebbe un'ottima notizia per Open Fiber

Tim, ancora prima della cessione della rete, aveva già iniziato quello che sarà un lungo processo. Ossia la dismissione delle centrali in rame della sua ex rete che ora è passata, con il nome di FiberCop, al fondo Kkr con una partecipazione al 20% circa del governo italiano. Le prime 60 centrali  telefoniche che impiegavano il rame come tecnologia trasmissiva  sono state spente in primavera ma il cammino è ancora lungo dato che questo tipo centrale sono circa 7mila su un totale di oltre 10mila sparse nel territorio nazionale. Al momento la data prescelta per effettuare la transizione dal rame alla fibra è il 2028.

L'obiettivo è di arrivare al 2030 con lo switch off effettuato. Il processo è simile dunque a quello che ha interessato il passaggio dal segnale analogico al digitale per la televisione. Ma certo quel tipo di switch off era molto più facile da effettuare  a livello centrale ma più complicato per gli utenti che dovevano per forza acquistare un decoder adatto al nuovo segnale o comprare una nuova televisione. In questo caso il paradigma è ribaltato.

Per gli utenti non cambia nulla, se non la velocità di navigazione in rete che dovrebbe giustamente aumentare, ma per i gestori di tlc cambia parecchio. Chi ha utenti in Adsl, ossia ancora sulla rete in rame, dovrà fornire un modem adatto alla fibra. Il governo comunque sta spingendo per accelerare lo switch off del rame cosa che favorirebbe certamente operatore di rete come Open Fiber, la cui infrastruttura è interamente in fibra ottica che ha ancora un basso tasso di utilizzo perchè portare la fibra fino a casa del cliente a partire dal punto in cui arriva il cablaggio non è cosa semplice ed è pure costosa (per l'operatore) dato che il cliente non deve pagare nulla. 

Le ultime due in procinto di fusione, avrebbero problemi avendo clienti in Adsl (solo rame) e Fttc, ossia Fiber to the cabinet  E dunque per mantenere quegli utenti dovrebbero portare la fibra che arriva al cosiddetto "cabinet" fin dentro le loro abitazioni. E anche FiberCop dovrebbe a questo punto accelerare gli investimenti per far passare tutte le centrali in fibra. Il passaggio dal rame alla fibra comporta vantaggi da un punto di vista di risparmio energetico e, ovviamente, maggiori performance della rete fino a 1 giga di velocità. Open Fiber da tempo sta spingendo per accelerare i tempi al fine di portare più clienti alla sua rete. Secondo gli ultimi dati rilasciati dalla società a fine 2023 i clienti attivi erano circa 3 milioni ma le abitazioni raggiunte dalla rete in fibra e dunque collegabili erano oltre 14 milioni. Un gap notevole dunque che deve essere colmato per portare stabilità al conto economico di Open Fiber visti gli investimenti pari a oltre 8 miliardi per la realizzazione della rete. 

 

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