Open Fiber, Rossetti: "Asset strategico per digitalizzare il Paese"
L'amministratore delegato: “Il dossier rete unica non ci ha rallentati, nelle aree bianche abbiamo accelerato e recuperato ritardi passati"
Open Fiber, parla l'ad Rossetti: "Asset strategico per digitalizzare il Paese"
"Open Fiber sta facendo un lavoro molto serio e importante". A parlare è Mario Rossetti, amministratore delegato della società partecipata da Cdp (60%) e Macquarie (40%).
"Il punto da cui partire - ha dichiarato Rossetti al Sole 24 Ore - sta nel fatto che Open Fiber con quasi 14 milioni di unità immobiliari coperte in Ftth e circa 115mila chilometri realizzati, ha la rete d’accesso in fibra ottica più estesa d’Italia e tra le principali in Europa. Circa il 65% dei clienti Ftth in Italia naviga sulla nostra infrastruttura. Quindi parliamo di un asset strategico imprescindibile per qualsiasi ragionamento sulla digitalizzazione del Paese". Sbagliata quindi la descrizione di un’azienda in panne, vista l’”accelerazione nello sviluppo della rete nelle aree bianche. Né tantomeno c’è stato alcun rallentamento legato al dossier rete Tim … lo dimostrano i numeri. Nel primo semestre dell’anno abbiamo investito 848 milioni contro i 582 si un anno. Tutto questo con numeri in crescita sul conto economico”.
E sui “ritardi” nelle aree bianche e nelle aree grigie afferma: “Sulle aree bianche abbiamo ereditato ritardi importanti dalla grstione recedente… oggi stiamo realizzando 20mila km l’anno di infrastruttura. Siamo al 76% di avanzamento, il che vuol dire che confermiamo al 2024 il termine dei lavori. E c’è un altro risultato raggiunto. Abbiamo abilitato la consuntivazione di oltre 350 milioni di fondi europei entro la fine dell’anno sui Comuni finanziati con fondi Fesr nelle aree bianche. Che altrimenti sarebbero andati persi. Abbiamo inoltre aperto un tavolo con il Governo, con il Mimit, per il riequilibrio del Piano economico finanziariario, parliamo di oltre 850 milioni. Contiamo che si arrivi a chiudere il cerchio entro la fine dell’anno".
Open Fiber ha poi chiesto al Governo un anticipo del 20% sui fondi del Pnrr, oltre a un ristoro per maggiori costi nelle aree grigie. “Non c’è ancora stata risposta” precisa Rossetti.
E sul possibile matrimonio con Tim e la creazione di una rete unica dice: “E’ un tema che riguarda gli azionisti nel quale non entro". Quello che è certo, secondo l'ad, è che all'interno di Open Fiber non c'è alcuna tensione finanziaria e societaria.