Ora legale tutto l'anno, la mossa anti bollette per risparmiare oltre 500 mln
La proposta della Sima permetterebbe al nostro Paese di risparmiare circa 1 mld nel primo biennio, oltre a una significativa riduzione di emissioni di CO2
Bollette, addio all'ora solare: l'ora legale si tiene tutto l'anno. Così si risparmiano oltre 500 mln e si produce meno CO2. La proposta
Addio all’ora solare? Una proposta potrebbe cambiare radicalmente il sistema italiano. Per contrastare i pesanti rincari energetici, la Società italiana di medicina ambientale (Sima) ha chiesto al governo di mantenere l’ora legale per tutto l’anno.
In numeri, prima dell’impennata dei prezzi del gas, Terna ha quantificato in 420 milioni di kilowattora l’energia elettrica risparmiata nei 7 mesi del 2022 in cui è in vigore l’ora legale, con un minor consumo di elettricità in 15 anni pari in Italia a 10 miliardi di kilowattora, per un totale di 1,8 miliardi di euro risparmiati grazie all’ora legale.
Ma non solo in termini economici, secondo la Sima abbandonare l’ora solare porterebbe diversi benefici anche all’ambiente. Il risparmio energetico derivante dall’adozione permanente dell’ora legale consentirebbe di tagliare le emissioni climalteranti per un totale di 200.000 tonnellate di CO2 all’anno.
“La politica discute di razionamenti del gas alle imprese, sabato in DAD per le scuole e riduzione della durata dei riscaldamenti dal prossimo autunno, ma dimentica che già dal 2018 il Parlamento Europeo ha approvato con l‘84% dei voti favorevoli l’abolizione dell’obbligo del cambio di orario due volte l’anno, lasciando di fatto liberi i vari Stati di scegliere se optare per l’ora solare o legale”, spiega il presidente della SIMA, Alessandro Miani.
“Il passaggio permanente all’ora legale consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa 1 miliardo di euro solo nel primo biennio”.
“È per questo che chiediamo al Governo Draghi di prendere immediatamente questa decisione demandata agli Stati nazionali dal Parlamento Europeo, invitando gli altri Paesi dell’Unione a fare altrettanto”, conclude Miani.