Gli agrumi spagnoli "fruttano": il 25% in mano ai fondi d'investimento

Cresce l'Interesse della Finanza Verde per l'industria dell'ortofrutta spagnola

di Redazione Economia
Tags:
fondi di investimento alternativi in italiainvestimento
Economia

Agrumi spagnoli: un quarto della produzione affidato ai fondi d'investimento

Il 26 luglio 2016 segna una svolta storica per il settore agrumicolo spagnolo, con l'annuncio del primo importante ingresso di un fondo di investimento internazionale in un'azienda di commercializzazione di frutta fresca. Il fondo MIURA ha fatto il suo ingresso nell'azienda Martinavarro, un'iconica impresa agrumicola di famiglia con radici che risalgono al 1946, quando fu fondata ad Almazora, Castellón.

Da quel momento, l'interesse dei fondi di investimento per il settore ortofrutticolo spagnolo non ha fatto che crescere. Poco tempo dopo l'entrata di MIURA in Martinavarro, altri investimenti hanno cominciato a diversificare il panorama. Ad esempio, il fondo Proa ha investito in Moyca, specializzato nell'uva senza semi, nel 2017. Successivamente, i fondi hanno concentrato maggiormente i loro investimenti sulle aziende agrumicole.

Quattro fondi hanno effettuato acquisizioni quasi simultaneamente: a. Abac ha acquisito Agroponiente, un'azienda specializzata negli ortaggi in serra di Almeria. b. Alantra ha investito in Surexport, un leader nella produzione di frutti rossi ad Huelva. c. Sunridge ha acquisito Albenfruits, un produttore di agrumi a Valencia. d. Tres Mares, un fondo legato a Santander, ha fatto il suo primo ingresso nel settore fresco, partecipando in modo minoritario all'azienda specializzata in avocado, mango e agrumi biologici, Alcoaxarquía.

LEGGI ANCHE: Agrumi pugliesi al macero, chiesto Tavolo agrumicolo regionale

Considerando che il fatturato totale degli ortofrutticoli freschi prodotti attualmente in Spagna ammonta a circa 22 miliardi di euro, di cui gli agrumi rappresentano il 22%, gli altri frutti circa il 33% e gli ortaggi il 45%, si nota che il peso dei fondi nel comparto agrumicolo supera già il 25% del fatturato totale, mentre è molto più ridotto negli altri comparti.