Palenzona, affare da 1,3 miliardi lontano da Fondazione Crt. Prelios va a X3, c'è il closing

Secondo le dichiarazioni di Palenzona, l'acquisizione da parte di Ion permetterà a Prelios di rafforzare la sua posizione leader nel settore del servicing

di Redazione Economia
Tags:
Fabrizio Palenzona
Economia

Prelios va a X3, c'è il closing

Mentre attende l'esito della sua denuncia nel caso della Fondazione Crt, Fabrizio Palenzona mette a punto un'importante operazione finanziaria lontano da Torino, con un valore di 1,35 miliardi di euro, con il supporto di Goldman Sachs.

L'operazione riguarda il closing di Prelios, società milanese di gestione di asset finanziari di cui Palenzona è presidente. Con oltre 40 miliardi di euro in gestione, tra crediti in sofferenza, probabili inadempienze e fondi immobiliari, Prelios è stata acquisita da X3 Group, controllata dal Gruppo Ion di Andrea Pignataro (secondo uomo più ricco d’Italia).

Secondo le dichiarazioni di Palenzona, l'acquisizione da parte di Ion permetterà a Prelios di rafforzare la sua posizione leader nel settore del servicing e dell'asset management.

Palenzona ha espresso grande soddisfazione per l'operazione, sottolineando come questa acquisizione consentirà alla società di consolidare la sua leadership, gestire un significativo portafoglio di crediti in sofferenza (UTP e NPL) e beni immobiliari, contribuendo alla stabilità finanziaria e alla qualità degli asset nel mercato. Ha inoltre commentato che il settore del credit servicing in Italia sta vivendo un periodo di consolidamento importante, spinto dalla necessità di migliorare l'efficienza operativa e di sfruttare le economie di scala.

L'operazione finanziaria è stata supportata da un consorzio di banche guidato da Unicredit, Intesa Sanpaolo e BNP Paribas, con Goldman Sachs International che ha agito come consulente finanziario. Tra i consulenti legali figurano lo studio Pedersoli-Gattai-Chiomenti, con la partecipazione di Bruno Gattai, ex sciatore e commentatore sportivo noto per le sue cronache sulle gare di Alberto Tomba.