Parigi 2024, Novak Djokovic e il trionfo del re. L’immagine migliore di queste Olimpiadi, tra le peggiori della storia
Un oro, che il plurititolato campione serbo voleva, inseguiva da tutta la vita
Novak Djokovic - Foto Lapresse
Parigi 2024, Novak Djokovic e il trionfo del re. L’immagine migliore di queste Olimpiadi, tra le peggiori della storia
Nell’imponente stadio Philippe Chatrier del Roland Garros di Parigi, Novak Djokovic, 37 anni, si è laureato campione olimpico di Parigi. Un oro, che il plurititolato campione serbo voleva, inseguiva da tutta la vita.
E, alla fine, la ambita medaglia se l’è presa, nel modo più spettacolare possibile, in un match contro il nuovo fenomeno, lo spagnolo Carlos Alcaraz, che ha 15 anni meno di lui.
Meritato il trionfo, bello e suggestivo il segno della croce, senza alcuna ostentazione, fatto da Nole, nella sua semplicità e guardando verso l’alto, in un orizzonte, che ha situato “the Champion”oltre il tempo, dandogli un valore quasi infinito.
L’immagine migliore di queste Olimpiadi, tra le peggiori della storia, ce la ha regalata proprio lui, semplicemente, il miglior atleta in tutto e per tutto degli ultimi 20 anni, abbracciando, in lacrime, una delle sue bimbe.
Sullo stadio Chatrier è suonato anche l'inno di Mameli, grazie a due stupende ragazze, Jasmine Paolini e Sara Errani, e a Lorenzo Musetti, 22 anni, di Massa, non al più atteso Jannik Sinner, che in gennaio, a Melbourne, aveva spodestato Re Djokovic, aggiudicandosi il primo torneo dello Slam e installandosi al numero 1 della classifica.
Il giovanotto toscano ha battuto, nella finale per il terzo posto, il canadese Félix Auger-Aliassime, vincendo, alle Olimpiadi, la prima medaglia per l'Italia, nel tennis, da 100 anni, inducendo a il Presidente della Federtennis, Binaghi, a proclamare, con orgoglio : “Siamo la nazione più forte del mondo”.