Partecipate di Stato, 350 nuove nomine. Draghi pensa al nipote di Mattarella

Il premier è intenzionato a sostituire Domenico Arcuri, ad Invitalia, con Bernardo Mattarella. Rischia anche Giuseppe Bono (Fincantieri)

Economia
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Partecipate di Stato: Arcuri (Invitalia) e Bono (Fincantieri) verso l'addio

Il governo sarà presto alle prese con la complicata partita delle nuove nomine per le partecipate di Stato. Sul tavolo del premier Draghi ci sono i dossier per rinnovare i vertici e i cda di 49 società, oltre a 41 collegi sindacali. In totale circa 350 poltrone i cui nomi - si legge su Repubblica - sono da individuare o confermare e che rappresentano una fantastica opportunità anche per i partiti di conquistare maggiore influenza. Sono almeno cinque le società che rivestono un ruolo importante nel paese: Invitalia e Sace controllate al 100% dal Mef, Snam controllata al 31,4% da Cdp Reti, Italgas (26% Cdp e 13,5% Snam), Fincantieri controllata al 71,4% da Cdp Industria e Saipem di recente al centro di una bufera industriale e finanziaria. Le probabilità di una svolta nel caso di Invitalia sono molto alte, con Domenico Arcuri vicino all'addio e uno dei nomi che circola in queste ore per prendere il posto dell'ex commissario per l'emergenza Covid è quello del "successore naturale".

Ossia - prosegue Repubblica - Bernardo Mattarella, nipote del presidente della Repubblica, che attualmente guida la Banca del Mezzogiorno, facente parte del gruppo Invitalia. Mattarella è molto legato al progetto a cui sta lavorando ma potrebbe essere chiamato a un salto di qualità andando a guidare la controllante. In scadenza anche il presidente di Invitalia, Andrea Viero. Difficile anche non pensare a una sostituzione di Giuseppe Bono, classe 1944, da vent’anni al comando di Fincantieri. Il manager vorrebbe restare almeno presidente, scalzando Giampiero Massolo e promuovendo il dg Fabio Gallia che prese quando non venne riconfermato in Cdp insieme a Claudio Costamagna. Ma l’operazione sembra complicata.

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