Patto di stabilità, da Draghi e Macron lettera sul FT: "Rivedere le regole"

Il premier Mario Draghi e il presidente dell'Eliseo Emmanuel Macron scrivono una lettera congiunta sul quotidiano britannico chiedendo la revisione del Patto Ue

di Marta Barbera
Mario Draghi  Emmanuel Macron Financial Times
Economia
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Draghi e Macron fanno squadra contro i falchi del Nord d'Europa: "Regole opache e complesse, il Patto va riformulato" 

Il Patto di stabilità europeo così non va. E Francia e Italia fanno squadra per riformularlo. "Le regole di bilancio dell'Europa devono essere riformulate se vogliamo garantire la ripresa", così scrivono il premier italiano Mario Draghi e il presidente dell'Eliseo Emmanuel Macron in una lettera pubblicata questa mattina sul prestigioso quotidiano economico britannico Financial Times

Nell'articolo scritto a quattro a mani i due leader sostengono che per c'entrare gli obiettivi della ripresa economica "i livelli del debito vanno abbassati", ma non "attraverso tagli alla spesa insostenibili o tasse  più alte". Serve, scrivono Draghi e Macron, "più spazio di manovra per fare gli investimenti necessari a sostenere la crescita e garantire il welfare delle nuove generazioni e le regole del Patto di stabilità non devono impedirci di farlo". 

Già prima dell'emergenza sanitaria "le regole fiscali europee avevano bisogno di essere riformate, perchè sono oscure e troppo complesse", sottolineano i due ledear. La strategia da mettere in campo deve essere congiunta e deve seguire un quadro normativo "credibile, trasparente e capace di contribuire all'ambizione di costruire un'Europa più forte, sostenibile ed giusta", concludono il premier italiano e il presidente dell'Eliseo nella lettera a doppia firma sul Financial Times

Dalla City quell'aggettivo congiunto più volte ribadito appare proprio una stoccata dritta e precisa al neo cancelliere Olaf Scholz che solo qualche giorno fa a Roma ha avuto modo di gelare l'ex numero uno della Bce proprio sulle norme del Patto di Stabilità.

Scholz, sulla scia di una forma mentis liberale, ha ribadito infatti che "le regole che abbiamo hanno già la loro flessibilità, sulla loro base possiamo lavorare anche in futuro". "Noi abbiamo già dimostrato cosa siamo in grado di fare con il Next Generation Eu. Abbiamo trovato una risposta comune alla crisi pandemica". Il Patto è quindi già flessibile. I falchi liberali tedeschi sulle regole comunitarie rimangono intransigenti, e questo Mario Draghi ed Emmanule Macron lo sanno bene.

Il metodo congiunto, già attuato dall'ex premier Giuseppe Conte nel mezzo della prima ondata pandemica, quando chiamò a raccolta Francia, Spagna e Portogallo per formulare una risposta comune alla crisi sanitaria, trovò, sul finale, anche l'appoggio dell'ex cancelliera tedesca Angela Merkel. Ma non dei falchi del Nord, come l'Olanda, fieri oppositori. 

Ora, il virus ha sparigliato di nuovo le carte. Il Patto va rivisto, secondo Italia e Francia. L'asse Draghi-Macron, rinsaldato solo venti giorni fa al Colle con il Trattato del Quirinale, sta cercando di spianare la strada verso la costruzione di un'"Europa più forte",  con l'ambizione di riscrivere quelle regole economiche tanto care ai vicini tedeschi.