Pensioni, a maggio 100 euro in più in busta paga. Ecco le date dei pagamenti

Il primo giorno bancabile del mese è il 2 maggio, poiché l'1 è festa. In quella data, riceveranno il pagamento coloro che hanno l'accredito sul conto corrente

di Redazione Economia
(foto Ipa)
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Pensioni, aumenti in arrivo a maggio: fino a 100 euro in più in busta paga

Possibili aumenti fino a 100 euro nelle pensioni di maggio grazie al ricalcolo delle ritenute fiscali applicate nel corso dell’anno precedente. Con la fine del mese di aprile alle porte, i pensionati aspettano la prima data utile per il ritiro del proprio assegno.

Nel cedolino, già pervenuto nei giorni scorsi, è importante considerare eventuali cambiamenti relativi all’addizionale regionale, di cui il Messaggero aveva già parlato in precedenza. Potrebbero essere state introdotte nuove impostazioni per coloro che attendono l’applicazione delle nuove aliquote Irpef ridotte.

Il primo giorno bancabile del mese è il 2 maggio, poiché l'1 è festa. In quella data, riceveranno il pagamento coloro che hanno l'accredito sul conto corrente. Per il ritiro presso le Poste, ecco il calendario in base all'ordine alfabetico:

- Dalla A alla C: 2 maggio;

- Dalla D alla K: 3 maggio;

- Dalla L alla P: 4 maggio (solo la mattina);

- Dalla Q alla Z: 6 maggio.

“La tassazione viene applicata sulla base degli scaglioni” è la dicitura che potrebbe apparire all'interno del cedolino per chi attende l'applicazione delle nuove aliquote Irpef ridotte. Alla voce "arretrati" potrebbe esserci un importo fino a 100 euro per chi ha un reddito superiore a 28mila euro. Per coloro con un reddito annuo fino a 15mila euro, non è previsto alcun aumento.

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Alla fine del 2023 è stato effettuato un ricalcolo delle ritenute fiscali applicate nel corso dell’anno precedente, considerando l’ammontare totale delle prestazioni pensionistiche erogate dall’Inps: ciò include l’Irpef e le addizionali regionali e comunali. Nel caso in cui le ritenute fiscali mensili applicate alle pensioni durante l'anno scorso fossero state inferiori all’importo dovuto per l’intero anno, l’Inps ha recuperato le differenze trattenendo le somme dovute dalle pensioni di gennaio e febbraio 2024.

Se l’importo trattenuto dalle pensioni di gennaio e febbraio 2024 non è bastato per saldare il debito, l’Inps ha continuato a trattenere le somme dovute dalle pensioni successive fino a quando il debito non è stato interamente saldato.

La rateazione viene estesa fino al mese di novembre solo per i pensionati il cui importo annuo totale dei trattamenti pensionistici sia fino a 18mila euro. In questi casi, se il ricalcolo delle ritenute erariali ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione è estesa fino a novembre.

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