Pensioni, allarme costi per quota 41: ecco le ipotesi allo studio dell'Inps

Pensioni, il presidente dell'Inps Pasquale Tridico, in occasione del XX rapporto annuale dell'Istituto, fa il punto su quota 100, opzione donna e Pil

(foto da Pixabay.com)
Economia
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Pensioni, Tridico boccia Salvini: “Quota 100 non ha favorito le assunzioni di giovani”

Pensioni, Quota 100, Opzione donna, gap di genere e Pil: sono questi alcuni dei temi affrontati da Pasquale Tridico, presidente dell'Inps, nel corso della presentazione del XX Rapporto annuale dell’Istituto a Montecitorio. "Quota 100 ha permesso il pensionamento anticipato di 180.000 uomini e 73.000 donne nel primo biennio 2019-20, mentre Opzione Donna ha portato circa 35.000 pensionamenti nello stesso periodo", ha  detto il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, spiegando che la misura è stata utilizzata "prevalentemente da uomini, con redditi medio-alti e con una incidenza percentuale maggiore nel settore pubblico".

Mentre sul fronte occupazionale Tridico ha poi chiarito che attraverso la sostituzione dei pensionati in Quota 100 con lavoratori giovani, un'analisi condotta su dati di impresa "non mostra evidenza chiara di uno stimolo a maggiori assunzioni derivante dall'anticipo pensionistico". E anche per quanto riguarda Opzione Donna, dall'analisi di un campione di donne con i requisiti per l'adesione a questo canale di pensionamento emerge che, a differenza di quanto descritto per Quota 100, "hanno scelto l'Opzione prevalentemente soggetti con redditi bassi, a volte silenti, ovvero senza versamenti contributivi nell'anno antecedente al pensionamento. Anche limitandosi al solo settore privato, il reddito basso si conferma essere la determinante piu' significativa per questa scelta", ha concluso il presidente dell'Inps Tridico. 

Pensioni, Tridico: 16 milioni di pensionati nel 2020. Ancora gap di assegno tra uomini e donne

Inoltre, è stato importante sottolineare il gap ancora esistente di assegno tra uomini e donne: "Al 31 dicembre 2020, i pensionati italiani erano pari a circa 16 milioni, di cui 7,7 uomini e 8,3 donne. Nonostante le donne pensionate siano la maggioranza, le pensioni medie mensili degli uomini (pari a 1.897 euro) superano significativamente quelle delle donne (pari a 1.365)", ha detto il presidente dell'Inps Tridico, aggiungendo che "il divario retributivo a livello territoriale si riflette nel dato pensionistico: le pensioni medie al Centro-Nord superano di poco i 1.700 euro, mentre quelle al Sud e Isole sono pari a 1.400 euro".

A livello di numeri, "le prestazioni previdenziali rappresentano l'81% del totale e quelle assistenziali il 19%. La categoria più numerosa è rappresentata dalle pensioni di anzianità/anticipate con il 30,9% del totale, seguita da quella delle pensioni di vecchiaia con il 24,5% e dalle pensioni ai superstiti con il 20,5%; le prestazioni agli invalidi civili sono il 15,3% del totale; le prestazioni di invalidità previdenziale e le pensioni/assegni sociali sono rispettivamente il 5% e il 3,9%. In rapporto al contesto macroeconomico, la dinamica della spesa pensionistica si caratterizza per un rallentamento della crescita a partire dal 2014", sottolinea il XX rapporto Inps.  Tuttavia, il rapporto tra numero di pensionati e occupati si mantiene su un livello che è tra i più elevati nel quadro europeo.

Inoltre, il rapporto tra l'importo complessivo delle pensioni, in termini nominali, e il numero di occupati è cresciuto del 70% tra il 2001 e il 2020: questo ricomprende però una componente di spesa assistenziale la cui individuazione è uno dei temi ricorrenti nel dibattito sulla sostenibilità del sistema previdenziale italiano, e può modificare significativamente analisi e posizionamento in chiave comparata con gli altri Paesi europei.

Pensioni, Tridico: l'ipotesi d'uscita con 41 anni di contributi costa lo 0,4% di Pil

Infine, del dibattito su flessibilità e possibilità di anticipo dell'uscita per pensionamento, il report Inps ha analizzato tre ipotesi: pensionamento anticipato con 41 anni di contribuzione, a prescindere dall'età, calcolo contributivo con 64 anni di età e 36 di contributi; anticipo della sola quota contributiva della pensione a 63 anni, rimanendo ferma a 67 la quota retributiva.

Analizzando le ipotesi nel dettaglio, la prima proposta è la più costosa: da 4,3 miliardi nel 2022 a 9,2 miliardi a fine decennio, lo 0,4% del Pil; la seconda è meno onerosa, da 1,2 miliari a 4,7 nel 2027, con risparmi poco prima del 2035; con l'ultima l'impegno di spesa parte da meno di 500 milioni nel 2022 e raggiunge il massimo costo nel 2029 con 2,4 miliardi. In conclusione, nel lungo periodo le proposte portano a una riduzione della spesa pensionistica, con impatti differenti e diversa sostenibilità sui conti pubblici. 

Pensioni, Cgil: confermata l'urgenza del tavolo con il Governo

A commentare il XX rapporto annuale dell'Inps Roberto Ghiselli, il segretario confederale della Cgil, che dichiara: “La relazione del Presidente dell’Inps a nostro avviso conferma quanto sia urgente aprire un tavolo di confronto fra Governo e sindacati sulle pensioni e quanto sia grave non averlo ancora fatto. Non sembra vi sia nell'Esecutivo la consapevolezza che se non arrivassero risposte concrete su un tema così sensibile, sarà inevitabile una incisiva mobilitazione dei lavoratori”. 

“I temi evidenziati, ha proseguito il dirigente sindacale Ghiselli, sono rilevanti, come la flessibilità in uscita, il riconoscimento dei lavori gravosi, la solidarietà intergenerazionale, il fatto che la spesa pensionistica italiana netta è inferiore a quella dichiarata a livello comunitario. E – ha aggiunto Ghiselli – anche gli effetti della pandemia sulla speranza di vita e sulla spesa previdenziale vanno adeguatamente considerati”.

Nel merito, per Ghiselli “le ipotesi di riforma analizzate dall'Istituto sono molto distanti dalla piattaforma sindacale. Per noi – ha spiegato – sarebbe inaccettabile un’uscita a 64 anni con 36 anni di contributi e con il ricalcolo contributivo, o la liquidazione a 62 anni della sola pensione maturata nel regime contributivo”.  “Ma – ha sottolineato in conclusione il segretario confederale della Cgil – sugli interventi da adottare sulle pensioni, anche in vista della scadenza di Quota 100, vorremmo sapere cosa pensa il Governo”.