Pensioni, maxi buco da 6,6 miliardi: scatta l'allarme Inps su contributi non versati e stralciati
Il report del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell'Inps
Civ Inps, nel 2024 cancellati crediti per 16 miliardi
I provvedimenti di "stralcio" delle cartelle contributive introdotti con diverse leggi fino al 2015 comporteranno la cancellazione di 16,4 miliardi dal bilancio, che "comporterà variazioni ed eliminazioni rilevanti che incideranno negativamente, nella misura di 13,7 miliardi di euro, sul Rendiconto generale 2024". Questo non ha impatto sul patrimonio perché viene coperto dal Fondo di Svalutazione dei Crediti. E' quanto emerge dalla la delibera sul riaccertamento dei residui attivi a passivi al 31 dicembre 2023 approvata oggi dal Civ dell'Inps che prevede anche l'eliminazione di residui passivi per 2,7 miliardi.
"Non vi sono ripercussioni - spiega il Civ - sul patrimonio dell'Istituto in quanto l'eliminazione dei residui trova copertura nell'apposito Fondo di svalutazione crediti". Il Civ ricorda che per i contributi degli autonomi non c'è un peso reale per l'Istituto nel lungo periodo dato che per loro non c'è automaticità delle prestazioni e i contributi non versati non danno luogo a prestazioni pensionistiche. Per i dipendenti invece c'è l'automaticità delle prestazioni e se l'azienda noin versa i contributi pur essendo obbligata la prestazione non viene meno. Il Civ con la delibera approvata, evidenzia che "a causa dello "stralcio" ulteriori oneri, pari a 6,6 miliardi, ricadranno in futuro sulle Gestioni dei lavoratori dipendenti, nelle quali vige l'automaticità delle prestazioni", e pertanto sottolinea "l'esigenza di garantire specifici interventi compensativi nei confronti dell'Istituto a carico della fiscalità generale".
La deliberazione del Civ evidenzia che la quasi totalità delle variazioni in diminuzione dei residui attivi (15,4 miliardi di euro su un totale di 16,4 miliardi) è ascrivibile alle eliminazioni conseguenti: allo "stralcio dei crediti fino a mille euro maturati dal 2000 al 2010" pari a 0,4 milioni (decreto legge 119/2018); allo "stralcio dei crediti di importo residuo fino a cinquemila euro", maturati dal 2000 al 2010, pari a 5,4 miliardi (decreto legge 41/2021); allo "stralcio dei crediti di importo residuo fino a mille euro", maturati dal 2000 al 2015, pari a 9,9 miliardi (legge 197/2022); le eliminazioni con procedura ordinaria ammontano a 1 miliardo di euro. Il Civ sottolinea che a fronte di crediti per "saldo e stralcio" eliminati quest'anno per 15,4 miliardi di euro, lo scorso anno la cancellazione di questi crediti ammontava a 2,8 miliardi mentre nessun credito sostanziale è stato eliminato per la stessa causale nel 2022.
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